purgatoryo (2016)

Molto distante dall'assenza morale e dalle crudeltà tematiche e visive del connazionale Brillante Mendoza, il regista filippino Roderick Cabrido si rifà a certo cinema sociale frequentato dal più noto collega senza però riuscire a cogliere il lato più oscuro di un'umanità allo sbaraglio.
La storia ha come epicentro quello di un'improvvisata agenzia di pompe funebri, gestita da un travestito abile a sfruttare al meglio le veglie organizzate, secondo tradizione locale, per i defunti.
Due giovani e goffi inservienti, un poliziotto corrotto e alcune ragazze piuttosto prive di scrupoli quando si tratta di denaro, costituiscono un quadro popolare ben variegato ma anche poco sfruttato, per un'impronta quasi documentaristica in cui le caratteristiche dei protagonisti si perdono tra qualche cliché di troppo e l'evidente necessità di non sforare un minutaggio decisamente troppo contenuto che non permette grossi approfondimenti, non solo verso le figure in gioco, ma anche a livello degli usi autoctoni.
Sospeso tra dramma, thriller e farsa " Purgatoryo" soffre l'assenza di un fil rouge dominante sfaldandosi tra i tanti snodi proposti. Non bastano alcune sfumature morbose come l' attitudine alla necrofilia di uno dei personaggi per colpire duro: encomiabile dal punto di vista dell'impegno ma poco incisivo a livello di incastri narrativi, si segnala semplicemente come lavoro interessante dal potente colpo rimasto, purtroppo, bloccato in canna.