promettilo! regia di Emir Kusturica Serbia, Francia, 2007
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promettilo! (2007)

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locandina del film PROMETTILO!

Titolo Originale: ZAVET

RegiaEmir Kusturica

InterpretiUros Milovanovic, Marija Petronijevic, Aleksandar Bercek, Miki Manojlovic, Ljiljana Blagojevic

Durata: h 2.10
NazionalitàSerbia, Francia, 2007
Generecommedia
Al cinema nel Febbraio 2010

•  Altri film di Emir Kusturica

Trama del film Promettilo!

Serbia. Il giovane Tsane vive con il nonno e la loro mucca, Cvetka, in un villaggio semiabbandonato sulle colline. Fatta eccezione per la maestra (che ha come solo allievo Tsane) sono gli unici abitanti. Un giorno però la scuola viene chiusa e, per di più, il nonno sente approssimarsi la morte. Chiede allora al nipote di raggiungere la vicina città in cui si tiene il mercato. Dovrà vendere la mucca e poi mantenere tre promesse: comprare un'icona di un santo, acquistare qualcosa che gli piaccia e trovare una ragazza che accetti di diventare sua moglie. Grazie alla collaborazione dei figli di un amico del nonno Tsane riesce a mantenere le prime due promesse. Per la terza le cose si fanno un po' più complicate.

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Voto Visitatori:   7,10 / 10 (15 voti)7,10Grafico
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Voti e commenti su Promettilo!, 15 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Filman  @  09/03/2024 10:34:15
   7½ / 10
Divertente e allegro, favolistico e giocoso, come i migliori film di Emir Kusturica, tra un'amarcord della propria terra e un cinema di sensazioni moderne. Ovviamente ZAVET (Promettilo!) non è bello come i suoi migliori, perché si focalizza su una singola storia d'amore giovanile abbastanza normale e, tra le sue varie buffe versioni della malavita jugoslava, questa è quella meno memorabile, probabilmente. Però le emozioni sono pure e piacevoli, la fotografia "aperta" funziona e il regista riesce a farci respirare l'aria di casa.

stratoZ  @  24/11/2023 12:17:48
   6 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Con “Zavet” Kusturica non aggiunge nulla stilisticamente al suo impianto già ben rodato, si ripetono come in loop le caratteristiche delle sue opere precedenti e si nota soprattutto un ammorbidimento bonario progressivo partito dal post Underground.

Personalmente ho preferito di gran lunga la prima parte, in cui emergono diversi dualismi e sottotesti interessanti, prima di tutto quello prettamente da film di formazione di Tsane appena entrato nella pubertà che inizia a scoprire la sua sfera sessuale, il tutto resto in maniera un po’ comica ma paradossalmente è uno delle rappresentazioni più realistiche che mi sia capitato di vedere, la scena dove prova a contare i piani del palazzo è fantastica al riguardo.
Poi c’è il dualismo tra la tranquilla vita di campagna e la frenetica vita di città, paradossalmente più selvaggia con innumerevoli animali pericolosi - ovvero gli altri esseri umani - pronti a truffare, uccidere, complottare e via dicendo, colpisce l’ingenuità di Tsane appena arrivato in città in rapporto al resto degli abitanti, come un pesciolino che viene lanciato in una gabbia di squali.
L’altro aspetto interessante è la concezione del tempo che passa, col nonno che prende consapevolezza della sua essenza terrena e capisce di avere un tempo limitato, quindi vuole che almeno il nipote, unico suo affetto stabile rimasto, se la cavi bene.

Il film avanza con uno stile ancor più esagerato delle altre opere, tra il demenziale, il cartoonesco e qualche trovata alla Fantozzi, tra il nonno e il nipote ho perso il conto dei traumi cranici che avranno avuto, ogni tanto Kusturica sembra calcare anche un po’ troppo questa via facendone risentire l’opera e creando un po’ di distacco.
Poi vi è ancora il plot riguardante la criminalità organizzata con Tsane in prima linea a combatterla con scene a mio parere un po’ troppo ingenue, così come il finale “happy” portato in caciara a ritmo di musica folk e la solita sarabanda che piace a Kusturica.

Interessante nel potenziale, un po’ ridondante nella messa in scena con davvero pochi guizzi registici e un eccessivo soffermarsi sulla demenzialità, anche le scene più surreali le avevamo già viste nella filmografia del regista stesso.

topsecret  @  15/04/2015 19:57:23
   6½ / 10
Commedia surreale, briosa e a tratti anche molto divertente, con happy end un po' caotico ma comunque in linea con quello che Kusturica mostra prima e durante questo PROMETTILO.
Un film dalla comicità quasi demenziale, scandita da una colonna sonora sempre orecchiabile e movimentata, come nello stile del regista slavo, capace di coinvolgere e strappare sorrisi senza faticare più di tanto.
Bravi anche gli interpreti.

7HateHeaven  @  07/07/2012 12:58:07
   7½ / 10
Kusturica è uno dei più grandi registri di sempre, e vedere un film come questo snobbato dalla distribuzione italiana è un buon pugno nello stomaco.
Per descrivere il film partirei dalla fine: Happy end!
Infatti è un Kusturica sereno, più fiducioso nei confronti del mondo, magari un pò rammollito, ma sempre fedele al suo stile. Ci sono molte tematiche dei film precedenti, ma in "Promettilo" finisce tutto bene.
Se ne "Il tempo dei gitani" il protagonista innocente veniva corrotto dal mondo esterno e finiva per diventarne trasformato, ora è l'innocenza del povero contadino a vincere sul mondo corrotto e malavitoso del mondo esterno. Se in "Underground" gli ideali di un paese venivano battutti dalla fame di potere e denaro, ora è il mondo idilliaco a conquistare il mondo esterno.
Questo "Promettilo" è una fiaba moderna, una sorta di pinocchio balcanico, in cui la regia di Kusturica si vede e non delude.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  27/10/2011 12:53:48
   8 / 10
Capisco perfettamente il commento che mi precede, anzi direi che sotto tanti punti di vista sono d'accordo.
Ma che ci posso fare, io amo Kusturica: dopo aver visto Zavet l'ho rivisto giusto qualche giorno dopo spinto da una voglia che non riuscivo a fermare. Sarà per la vitalità dei film di questo genio anarchico del cinema, così pieni di una irrefrenabile vitalità che a volte li fa sconfinare nel trash, altre nel poetico, o demenziale, o commovente. Insomma, Kusturica riesce a mettere tutto in un calderone che emana fumi ammalianti, almeno per chi come me è un fan del regista...

Bisogna dire che se molti hanno criticato Kusturica per i suoi film "leggeri" seguiti ad Underground, questo film non farà cambiare loro idea. Anzi tutt'altro: è un continuo assortimento di situazioni assurde e nonsense, con autocitazioni che sfiorano la provocazione pura in nome del divertimento sfrenato. D'altronde la trama è grossomodo simile a quella di Gatto nero Gatto bianco, dalla storia d'amore tormentata e che non s'ha da fare fino al finale col matrimonio rocambolesco a due. Kusturica gioca col suo cinema, lo fa palesemente apposta; se questa sia una connotazione di mancanza di idee starà al tempo dirlo.
Ma non si può dire che La Vita è un miracolo è stato un film riciclato, anzi era originalissimo nel tratteggiare la vita nella tragedia della guerra: era accostabile ad Underground e alla vecchia produzione del regista, ma senza quel tocco di irrazionalità pessimista che contraddistingueva i suoi primi capolavori.
Zavet invece è dedicato solo all'intrattenimento per ridere (e bellissime le musiche di Stribor Kusturica, figlio, che fa anche l'attore e se la cava bene).

Da guardare quindi senza farsi troppi film (...) mentali, solo venendo assorbiti della vicenda e ridendo di ciò che accade, dei suoi personaggi grotteschi,dell'uomo volante che ha da dire solo una cosa: "qualcuno sa i risultati della serie A italiana?". E se non capite nulla di quello che sto dicendo non fa niente: non ha senso, è solo provocazione. Ma quante risate!

isaber  @  17/08/2011 13:49:34
   3 / 10
E' un senso di delusione particolare quello di chi, badando al regista che ha firmato l'opera, vi si affida certo di ritrovare le sensazioni che lo stesso gli aveva trasmesso in passato. E' quello che è capitato a me guardando questo ultimo lavoro (escludendo il successivo documentario su Maradona) del regista serbo. Senza andare a scomodare capolavori come Underground o Arizona Dream, la mia aspettativa era basata su di un'altra commedia del regista: Gatto nero, gatto bianco (1998). Chi è riuscito a guardarlo e a rimanere serio? Con quest'ultimo film presenta della affinità. Innanzi tutto, in entrambi il protagonista è un ragazzo. Abbiamo l'amicizia di vecchia data tra due uomini anziani. La figura familiare eccentrica: là un padre inaffidabile, qui uno strano nonno. Una ragazza da salvare, là da un matrimonio forzato, qui da un lavoro forzato e forse da una schiavitù. In entrambi, una cornice di personaggi grotteschi, tra inseguimenti, musiche sfrenate, sparatorie e gag. Le premesse sono buone ma il film non ingrana e gira, lentamente, a vuoto. I personaggi non vengono approfonditi e risultano solo marionette che agiscono fondamentalmente per strappare una risata che, ahimè, non arriva.
Quella raccontata qui è la trama di una classica favola: abbiamo l'eroe con la sua missione (liberare e sposare la bella), abbiamo gli aiutanti (i due fratelli) e l'antagonista (Bajo). Quello che manca è lo spessore. I personaggi, delineati attraverso un paio di caratteristiche forti a testa, sembrano solo delle macchiette. Tutto quello che occupa le due ore del film è l'azione, un'azione volutamente caotica e infarcita di gag a dir poco demenziali (porte sbattute in faccia, pugni in testa, clamorose cadute) che, non sostenute da un'adeguata atmosfera, fanno solo pensare ai film di Bud Spencer e Terence Hill. Grandi sparatorie dunque, grandi risse, grandi corse e tribolazioni, tutto teso verso quel finale già scritto in cui l'amore trionferà e si scoprirà che i cattivi non sono poi così cattivi.
L'impianto c'è, ma rimane vuoto e, mentre con Gatto nero, gatto bianco (che pure adottava lo stesso schema di base) il regista ci trasportava in un mondo bizzarro e meraviglioso, che stupiva e divertiva ad ogni scena, qui non riesce nell'operazione e vediamo solo lo scheletro della storia, senza un contenuto. La sessualità, qui più esplicita che in passato, vorrebbe far sorridere ma perde d'ironia e risulta solo squallida. (La gag del boss Bajo, che ama accoppiarsi con gli animali, può far sorridere la prima volta, con il suo incontro con il tacchino, ma ripetuta e stiracchiata come ogni altro elemento della trama, diventa fiacca e triste. La figura di questo boss impallidisce letteralmente al confronto con l'irresistibile Dadan, re dei gangster gitani in Gatto nero, gatto bianco).
Belle comunque le musiche, curate da Stribor Kusturica, anche se in alcuni punti, usate eccessivamente, diventano un po' ingombranti e snervanti.

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spoonji  @  06/09/2010 14:47:43
   7 / 10
Decisamente inferiore rispetto a "La vita è un miracolo", ma comunque un bel film, divertente, grottesco e demenziale, non riesce però a soffermarsi sui sentimenti, non riesce a colpire al cuore, nonostante i molti tentativi... credo sia voluta la superficialità che pervade tutto il film ma forse è un po' troppa per Kusturica.

corbi91  @  13/08/2010 01:49:21
   6½ / 10
divertente particolare stupidissimo e senza senso

ZaZà  @  24/05/2010 15:21:30
   8 / 10
veramente divertente, demenziale ma sempre con contegno, un bel filmetto per passare un paio d'ore senza pensieri e con sorriso.
gli stereotipi si sprecano, ma non sono troppo di cattivo gusto

claudio54  @  23/05/2010 23:54:58
   5½ / 10
Questa volta ha un po' esagerato. Ricorda molto Fellini, ma senza averne la classe.

willard  @  07/04/2010 18:30:29
   8½ / 10
Grande Kusturica! Potrebbe dirigere anche il passaggio delle formiche su un filo d'erba e riuscirebbe comunque a farvi sorridere senza dimenticare quanto quelle formiche stiano faticando per tirare avanti.
Un film per estimatori del regista che ripropone le sue storie strampalate e infarcite di situazioni surreali, ma che si fanno ricordare nei giorni successivi.
;-)

*-sky-*  @  05/04/2010 22:54:51
   7½ / 10
carino... un po stupido come film.. xò divertente

wlf1966  @  12/03/2010 15:36:52
   8 / 10
Siamo in pochi, pochissimi ad apprezzare la forza delle storie, la capacità visionaria di alcuni registi come Kusturica, la fantasia, la bravura nel mettere in film una storia non propriamente originale ma inframmezzata da spunti che solo il regista serbo è in grado di cogliere e sviluppare, per non parlare dei personaggi grotteschi eccessivi in una parola indimenticabili, bravo Emir anche questa volta mi hai appassionato anche senza il 3D

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Ultima risposta 12/03/2010 15.56.30
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uzzyubis  @  02/03/2010 09:25:55
   8 / 10
Se qualcuno riesce a spiegarmi perchè questo film di Kusturica sia uscito in Italia con tutto questo ritardo mi fa un favore!
Grottesco, fiabesco, poetico insomma un film del miglior Kusturica e ne sentivo proprio il bisogno!
Vicenda semplice ma assurda allo stesso tempo, personaggi usciti dalla terra dei balcani e caricati di caratteristiche grottesche ma anche drammatiche.
Un film per tutti, un film da vedere, una boccata d'ossigeno!

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Ultima risposta 02/03/2010 09.35.02
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LEMING  @  22/02/2010 08:10:35
   9 / 10
Secondo me Kusturica è uno dei più grandi registi viventi, e ovviamente non essendo un regista "commerciale" come Cameron, Jackson o Spielberg, questo suo film è passato completamente innoservato anche ai tanti soloni di Filmscoop. Detto questo questo film è una commedia trash-comico -demenziale nella più grande tradizione del regista (fate conto Gatto Nero Gatto Bianco moltiplicato per dieci) in cui personaggi freak incredibili si mescolano ad animali, gangsters, bambini, prostitute e chi più ne ha più ne metta, una sarabanda da far girare la testa ed oltretutto divertentisima, ritmo serrato e fantasia al massimo (come l'uomo volante sparato dal cannone di un circo, che vola per tutto il film e poi atterrra durante una cerimonia nuziale, chiedendo con il massimo disincanto "sapete per caso i risultati del campionato di calcio italiano?" incredibile!)
Se vogliamo non è il miglior Kusturica, sembra impossibile ma il regista ha fatto anche di meglio (Il Tempo dei Gitani, Underground), ma comunque un film imperdibile per chi vuole VOLARE, nel vero senso della parola.

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Ultima risposta 22/02/2010 10.27.10
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