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Dalla locandina mi aspettavo un bel film, poi è del 2014, ma è fatto malissimo. si vede che il budget era molto basso ma è venuto fuori un film bruttissimo.
Pochi minuti di visione e già capisci il livello di questo film, quando scorpi che la ragazza va a caccia ed è vegana... per me già qua il film doveva finire tra le risate del pubblico. Il resto non è da meno, niente spiegazioni su quello che succede. Situazioni tra l'altro stracotte. Pessimo.
Nessuna novita' del genere, situazioni viste e riviste, qui pero' ci sono troppe cose che non funzionano interpretazioni scadenti che sfiorano il ridicolo...ennesimo film dove la donna diventa rambo...mah...
Un copione gia' visto per un film che, alla fine, seppur semplice non e' assolutamente scontato o brutto nei risvolti psicologici e nel significato. Bravissima la protagonista principale, belli colori e ottime le inquadrature. Sicuramente non fa gridare al capolavoro, ma credo che il regista volesse indicare la crisi di valori cui ogni tanto, purtroppo, dobbiamo pensare. Perche' bocciarlo cosi'?
PRESERVATION è l'ennesima vaccata senza senso, già ampiamente vista e rivista, piena zeppa di situazioni imbarazzanti per illogicità e porcherie narrative che portano ad una visione irritante e ovviamente insufficiente, anche solo come mero intrattenimento ludico. Non ho voglia di sprecare altro tempo nel commentare una cacchiata di queste proporzioni, il mio unico consiglio è quello di evitarla.
Horror che presenta uno scenario visto e rivisto più volte,due fratelli (molto stereotipati) e la fidanzata vegana di uno dei due se ne vanno a fare una battuta di caccia in una riserva deserta finendo per venir presi di mira da........... Il regista si rivela abbastanza bravo a rivelare la minaccia a piccole dosi ma una volta che lo spettatore viene a conoscenza di questa il film perde gran parte della sua attrattiva,lasciandosi così seguire abbastanza stancamente fino al finale. Mancano spunti interessanti,i dialoghi sono scritti male ed il film è pieno di situazioni assurde e scarsamente credibili. Non basta una regia abbastanza capace che riesce a sfruttare al meglio l'ambientazione ed un buon montaggio, per salvare questa pellicola........ Non inguardabile,ma tranquillamente evitabile.
Chi uccide per sopravvivere, per difendere la propria vita e chi uccide per divertimento come in un videogioco con armi e maschere avatar al suo seguito. Questo revenge movie ha qualche elemento del video gioco, non è neanche girato male a dire la verità, ma la trama è talmente essenziale, sia nelle dinamiche narrative che nella schematicità dei personaggi, da essere prevedibile. Nemmeno un timido retrogusto da pseudo analisi sociologica salva questo film dalla sua mediocrità.
Roba stravista quella proposta in "Preservation", filmucolo anonimo d'ambientazione boschiva che da survival si tramuta in revenge movie. Le vittime sacrificali sono i soliti campeggiatori, ingenui ad avventurarsi in una zona da tempo caduta nel dimenticatoio. L'assenza di tensione e l'improponibilità di parecchi sviluppi/situazioni infondono al lavoro di Cristopher Denham uno spessore troppo leggero per aspirare a coinvolgere adeguatamente. I personaggi sono poi caratterizzati male: la tipa vegana che va a caccia (ma dai, per piacere...), il marito di questa dedito unicamente al lavoro, ed infine il fratello di lui, ex milite con canotta e medaglietta d'ordinanza, rimasto un attimo shockato dalle disavventure patite in guerra. Il trio forma un'ode allo stereotipo clamoroso, aggravato da interazioni blande e poco credibili, addirittura in certi casi al limite del farsesco. Le loro vite sono messe in pericolo da qualcosa tutto sommato celato con arguzia e portato alla luce con scrupolo, anche se una volta scoperte le carte in tavola il sottotesto di natura sociale assume connotati qualunquisti, facendo perdere ulteriore interesse alla visione d'insieme. Palese l'occhieggiare all'ottimo "Eden Lake" e in misura (molto) minore a "I Declare War", nell'epilogo di natura vendicativa si notano riferimenti al tutt'altro che memorabile "Tooth & Nail". La recitazione di medio livello, la prevedibilità della storia e l'assenza di momenti davvero efficaci fanno di "Preservation" un intrattenimento di mediocre lega.
L'idea non è originale e poteva essere sviluppata con meno assurdità. Una donna vegana va a caccia (?!?) col marito e il fratello in una riserva naturale in cui non c'è anima viva (?!?). Da qui si dipanano una serie di eventi più o meno improbabili. Può ricordare Eden Lake, ma è di molto inferiore a quello. Trascurabile.
Due fratelli, insieme alla maglie di uno di loro, si prendono una piccola vacanza nei boschi, per passare qualche giorno insieme e coltivare la loro passione più grande, la caccia, che praticano da quand'erano bambini. Purtroppo per loro, da cacciatori diventeranno prede. I tre si svegliano seminudi con una grossa X disegnata in fronte. La loro tenda ed il loro cane non ci sono più. ma c'è qualcuno intenzionato a fare con loro un gioco spietato, la caccia all'uomo.
Non si può certo dire che il film sia originale: mi vengono in mente almeno altri 2 o 3 film che hanno la stessa idea di partenza. Comunque, il film sviluppa quest'idea in modo convincente e riesce a tenere viva la suspense. Alcune ambientazioni, ma soprattutto le maschere, conferiscono a questo thriller un certo appeal marcatamente horror.
Infine, il soggetto non è banale e neppure inverosimile:
I killers sono adolescenti, di buona famiglia, fan dell'horror e dei videogiochi sparatutto, bulletti che riprendono le loro nefandezze cellulari di ultima generazione. Nel toccare il tema della gioventù delinquenziale, il film ricorda il riuscitissimo Eden Lake, o altri thriller / horror come Cherry Tree Lane. Emblematica, ad esempio, la telefonata tra il capo del gruppo e la propria madre: se ne intuisce la figura di un ragazzo di ottima famiglia, con una madre ultrapremurosa, ma che, dismessa la facciata del bravo ragazzo, veste la maschera di un capobranco assassino, che vive la morte e l'omicidio come un gioco al pc.
Il fatto che i killers siano degli adolescenti rende inoltre plausibili diversi elementi: dall'utilizzo di maschere così mostruose ad una certa loro goffaggine, specie nei combattimenti corpo a corpo.
Ad onor del vero, alcuni comportamenti dei protagonisti, soprattutto nella fase finale, non sono credibili al 100%. Tuttavia il film è da promuovere ed il finale è carino.
La vera, spietata ma anche splendida, crudezza della natura umana traspare tutta in quell'ultimo gesto in cui la protagonista mima di avere la pistola in mano e di sparare ad un bimbo. A ben vedere, un finale così è perfettamente in linea con una frase che viene detta da Sean alla protagonista quasi all'inizio del film e che, in certo qual senso, anticipa i successivi accadimenti: "Saresti stupita delle cose che riusciresti a fare, se in ballo ci fosse la tua stessa vita".