porco rosso regia di Hayao Miyazaki Giappone, Francia 1992
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porco rosso (1992)

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locandina del film PORCO ROSSO

Titolo Originale: KURENAI NO BUTA

RegiaHayao Miyazaki

Interpreti: -

Durata: h 1.34
NazionalitàGiappone, Francia 1992
Genereanimazione
Al cinema nel Novembre 2010

•  Altri film di Hayao Miyazaki

Trama del film Porco rosso

I cieli dell'Italia del periodo fascista sono attraversati da pirati dell'aria, cacciatori di tagli e ogni tipo di pilota. Il più abile di questi è Porco Rosso, un uomo a cui una maledizione ha mutato la testa in quella di un maiale. Porco Rosso vive di lavoretti, liberando coloro che sono rapiti dai pirati dell'aria e combattendo contro il regime fascista.

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Voto Visitatori:   7,95 / 10 (126 voti)7,95Grafico
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Voti e commenti su Porco rosso, 126 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

simonpietro92  @  17/02/2020 22:31:38
   8 / 10
Miyazaki è magia, forse lo scrivo in tutti i commenti dei suoi film. Animazioni stupende in un ritratto tutto italiano. Un ritratto dell'Italia delle donne che lavorano, degli uomini che pregano prima di mangiare e delle amicizie che valgono più del partito politico (la scena in cui il fascista gli dice la strada alternativa perchè stavano per incastrarlo in una trappola)
Le musiche sono poetiche. Siamo tranquillamente ai livelli della principessa mononoke. Il maestro stava mettendo le basi per il suo capolavoro del 2001...

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Ultima risposta 18/02/2020 12.09.46
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  01/07/2011 18:52:56
   8½ / 10
Ma che meraviglia!
I disegni sono vecchia scuola e stupendi lo stesso (o magari proprio per questo),la storia pur essendo lontana dal mostrare violenze che potrebbero disturbare i più piccini è colta e raffinata,i personaggi (specie quelli femminili) sono di una forza e prorompenza unica.
Sottilmente poi Miyazaki tocca argomenti vari che vanno dall'Italia fascista del periodo ("Meglio essere un maiale che fascista" è una delle battute più belle mai scritte,specie in questo contesto) ad altri nuclei tematici come la misteriosa trasformazione in porco del protagonista. Ovvero,non è importante la causa per cui Marco sia ridotto così tant'è che viene liquidata subito con parole frettolose quale incantesimo o sortilegio,ma cosa voglia significare in un mondo insolitamente reale ritratto da Miyazaki l'unica persona che si riallaccia direttamente al fantastico data la faccia di maiale.
Semplicemente delizioso il modo in cui il Porco sia alla fin fine,al di là delle donne,il vero personaggio con senso dell'onore,serio ed elegante dell'intero film e rimane tale sempre.
Quanto al finale che toglie il fiato per la malinconia con cui è congeniato,io non sarei tanto sicuro che sia così misterioso. Miyazaki dissemina quà e là indizi che fanno capire come


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Queste sono solo congetture di cui ho trovato la conferma sul web,ma ovviamente Miyazaki con tocchi da maestro ha creato il finale perfetto che tutti vedono alla loro maniera,lasciandolo aperto.

è affascinante vedere l'Italia del periodo,la nostalgia è dappertutto. Film assolutamente non tra i minori del nipponico,anzi...

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Ultima risposta 05/08/2011 11.05.45
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dominus ngl360  @  27/01/2011 10:40:41
   5 / 10
sinceramente mi aspettavo molto meglio
sicuramente nn è un opera d arte

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Ultima risposta 09/02/2011 14.53.24
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peppepetru  @  15/01/2011 14:52:05
   9 / 10
I film di Miyazaki sono magici, non può esistere nessun commento che possa descriverli.
9 solo perchè "il castello errante di Howl" per me è il top

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Ultima risposta 16/01/2011 19.38.44
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  14/01/2011 19:29:11
   7½ / 10
Miyazaki con il suo studio Ghibli sono gli autori di cartoon che più hanno influenzato il gusto del pubblico mondiale dopo la Disney e la Warner Bros: chi non ricorda Heidi, Lupin III, Conan il ragazzo del futuro, Anna dai Capelli Rossi? Ma non è nella serialità televisiva che il grande Maestro giapponese ha dato il meglio di sé, bensì proprio al cinema dove ci ha consegnato capolavori come "La città incantata" (Orso d'Oro a Berlino nel 2002 e Oscar come miglior film di animazione nel 2003) o "La Principessa Mononoke".
Una caratteristica (di non secondaria importanza) dello Studio Ghibli è quella di mantenere la tecnica tradizionale di disegno, colorazione e animazione dei film di propria produzione, in esplicito contrasto con la tendenza computerizzata che ormai impazza ovunque; questo aumenta intrinsecamente il valore e il pregio delle opere del Maestro giapponese sul piano squisitamente estetico-grafico.

Nato da una famiglia agiata perché il padre era produttore di componenti per aerei, Hayao Miyazaki riversa tutto il mondo familiare nel quale ha vissuto i suoi primi anni di vita in questa opera pregevolissima che esce con ben 18 anni di ritardo in Italia (!), tra l'altro Paese protagonista dell'intera vicenda narrata.
L'accuratezza dei dettagli e della ricostruzione storico-ambientale dell'Italia anni '20 e '30 è impressionante, forse la fantasia del Maestro s'è un po' troppo scatenata nel disegnare i navigli di Milano, ma ci si può passar sopra senza troppi problemi, appagati come sono gli occhi da quella bellissima sequenza d'inseguimento-decollo del rinnovato idrovolante di Porco Rosso. Così come si può passar sopra benissimo ad alcuni strafalcioni linguistici (la scritta "non si FO credito" che campeggia sul bancone del vecchio artigiano milanese degli aerei, per esempio)... I veri punti di debolezza del film stanno altrove, e precisamente nella storia: preso dall'entusiasmo per l'antica passione aviatoria, infatti, il nostro Autore sembra dimenticare di dirci anzitutto perché l'ex-pilota dell'aeronautica militare italiana diventa a un certo punto un maiale. Una trasformazione simile viene proposta anche nel successivo "La città incantata" dove, però, il motivo di tale trasformazione è chiarissimo (una punizione degli spiriti della natura che governano la città incantata per l'ingordigia dei suoi avventori occasionali); qui rimane tutto molto sospeso e non risolto neanche simbolicamente (la mancata adesione al Fascismo, suggerita dalla battuta "Meglio essere maiali che fascisti"?) anche se un certo discorso sulla valorizzazione delle diversità contrapposte all'uniformizzazione è molto forte (le scelte di Porco Rosso divergono dal mainstream al punto da renderlo un bersaglio dell'aviazione italiana di cui aveva fatto parte, è oppositore al Regime, non si omologa ai gusti popolari; la presenza femminile è talmente dirompente che manda all'aria i piani pirateschi della Banda Mammaiuto; la giovanissima "nipote" del costruttore di aerei progetta il nuovo aviogetto e poi seda l'attacco dei rivali di Porco Rosso divenendo di fatto una leader; tutta la "bottega" del costruttore è composta da donne-operaie ultraspecializzate,...). Anche la storia intesa come plot è davvero risicatissima e sacrificata interamente alle atmosfere, ai paesaggi e ai personaggi. Che sono i veri, magistrali punti di forza del film. Descrivere l'incanto che suscitano i disegni del team di Miyazaki è fortemente riduttivo, così come le atmosfere evocate dalla immortale "Le temps des cérises" o dalla bellissima canzone dei titoli di coda; non parliamo del montaggio e della regia che fanno pensare ai più classici kolossal. Anche i dialoghi sono spesso divertenti e pungenti, aumentando così la sensazione di appagamento per noi spettatori.
Non mi sento di andare sopra il 7 1/2 proprio per la pochezza della storia che invece altrove era un punto di forza della ditta Miyazaki&Studio Ghibli, ma per il resto... lasciatevi invadere gli occhi dai colori, dalla precisione quasi maniacale e soprattutto dalla fantasia di questo Maestro che viene dal Sol Levante.

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Ultima risposta 10/06/2011 01.44.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  10/01/2011 21:11:36
   8 / 10
Non è solo la grafica a rendere inimitabili le creazioni di Miyazachi, ma quel non-so-che che si trova anche in un'opera più lineare e dilettevole come Porco rosso.
Stavolta la fantasia del creatore è messa al servizio di un maiale un po' alla Humphrey Bogart, che spavaldo vola sul suo idrovolante, anarchico fuorilegge nell'Italia fascista, cacciatore di taglie.
Il tocco magico sta nel maleficio di cui è vittima, il momento commovente e delicatissimo nella scia di idrovolanti silenziosi, l'umorismo è ancora l'unguento di tutte le ferite, la natura la dea suprema di bellezza.
Sempre deliziosi e intelligenti i personaggi femminili di Miyazachi, racchiudono in sé i segreti della vita, sono la vita stessa.

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Ultima risposta 14/01/2011 19.35.29
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adrmb  @  24/12/2010 11:41:29
   6 / 10
Molto carino, ma sicuramente ha fatto di meglio :)
Ciò nonostante, molto gradevole

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Ultima risposta 27/04/2015 11.47.43
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rob.k  @  04/12/2010 22:22:33
   5 / 10
Non ho visto molti cartoni di Miyazaki, ma questo è il primo che vedo finora a non avere un target infantile. E direi che il risultato non è granchè. La trama lascia molto a desiderare (sì, è diventato misteriosamente un maiale... Ma perchè? E a che scopo ai fini della storia?), buoni e cattivi che prima si sparano e poi bevono una birra insieme... Bah.

Poi caro Miyazaki, mi devi spiegare dove diavolo sarebbe il grande fiume navigabile che passa in centro a Milano :D, in grado addirittura di far decollare un idrovolante... Forse ti sei confuso con Parigi? Per non parlare delle bislacche scritte in pseudo-italiano "non si FO credito" che campeggia nel negozio del riparatore di aerei, "vivo A morto" sul giornale, ecc ecc...

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Ultima risposta 09/01/2011 19.58.35
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gianien  @  29/11/2010 02:42:44
   6 / 10
mah...... un filmetto carino e niente di piu' assurda questa votazione cosi alta
per un cartone animato giapponese stile manga

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Ultima risposta 16/01/2011 11.28.24
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faluggi  @  17/11/2010 07:27:41
   10 / 10
C-A-P-O-L-A-V-O-R-O

E c'erano dubbi?

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14 risposte al commento
Ultima risposta 12/08/2011 19.30.48
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Pierre Bezuchov  @  15/11/2010 23:56:30
   7 / 10
Il peggior lungometraggio del Sensei, il che è tutto dire.. doppiaggio giapponese insuperabile.

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Ultima risposta 01/12/2010 23.26.51
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Invia una mail all'autore del commento kampai  @  13/07/2010 11:15:30
   8½ / 10
film molto particolare con trama e psicologia molto complessa.un vero peccato che non si riesca reperirlo in italia ma solo in giappone in lingua originale e senza sottotitoli.molto divertente a tratti ma anche commovente.

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Ultima risposta 27/06/2011 19.49.45
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  18/03/2010 16:20:34
   7½ / 10
Bè questo senz'altro è particolare, sicuramente il miglior Miyazaki visto finora, proprio perchè molto più semplice dei lavori successivi: innanzitutto non è lungo, non stanca, non è eccessivo nel disegno nè colmo fino all'orlo di magia.
Tolti i difetti che, a mio parere, avevano le opere di Miyazaki, risaltano ancor di più i pregi che il maestro giapponese ha sempre avuto: bellezza dell'animazione e superba caratterizzazione dei personaggi -superiore a quella che ci si aspetta da un semplice cartone- ciascuno dei quali ha una profondità psicologica proprio perchè presenta, alle spalle, una determinata storia; la novità sta nel fatto che questa storia, come nel caso di Marco (o Porco), non viene rivelata allo spettatore, se non in parte, e molte cose rimangono all'oscuro, lasciate all'intuizione o alla fantasia del pubblico.
Ancora una particolarità sta nell'ambientazione - geografica e temporale - reale, mischiata ad un mondo immaginario, quello degli idrovolanti, forse per tingere di un colore più roseo un periodo buio dell'umanità; è anche un pò la formula usata dalla Rowling per il suo bestseller.
Non esistono buoni o cattivi. A questo punto non posso trattenermi dal paragonare i Mammaiuto agli Smokers di Waterworld. Tali e quali !
Bel film, l'unico che mi sia apparso sincero e a tratti emozionante.

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Ultima risposta 13/11/2010 16.58.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR alexava  @  11/01/2010 18:57:59
   8 / 10
bello davvero! i personaggi davvero interessanti. soprattutto Gina. le ambientazioni fantastiche, soprattutto quelle di Milano. Io nono sono mai stato a Milano, però è bello vedere come un regista giapponese non veda l'Italia (anche quella del periodo fascista) come pizza spaghetti e mandolino. quella nei disegni è la vera italia! poi si vede perfettamente

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tutto bellissimo fuorchè il finale, che gli fa perdere un punto. da 9 a 8. peccato.

ps. è una mia impressione o Fio assomiglia ad Anna dai capelli rossi?? :)

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Ultima risposta 13/07/2010 11.13.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  12/10/2008 13:07:21
   7 / 10
Porco Rosso è sicuramente l'anime più atipico di Miyazaki che ho visto anche se il suo marchio di fabbrica è riconoscibilissimo in diversi punti dove si ritrovano le caratteristiche del suo cinema.
E' un film sicuramente ben realizzato ma (forse per il contesto storico o per la storia in sè), manca quella straordinaria capacità del maestro giapponese di farti trasportare in una dimenisone lontana dalla realtà.

Alcuni nei commenti precedenti scrivono che manca quella "magia" tipica di Miyazaki e non posso far altro che essere d'accordo.

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Ultima risposta 13/10/2008 23.21.16
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Max78  @  16/09/2008 15:59:13
   9 / 10
"Un maiale deve volare" Ah ah ah... fantastico

Miyazaki non è la prima volta che lo sgamiamo con la testa fra le nuvole, ormai è risaputo: l'aviazione, il cielo e gli uomini che lo solcano sono una delle sue grandi passioni che riesce a trasmettere alla grande in questa sua opera leggiadra e spensierata.

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/09/2008 16.40.16
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  27/06/2008 11:55:17
   8½ / 10
Porco Rosso è un piccolo capolavoro dell'animazione giapponese. Come al solito Miyazaki ci stipisce per la cura maniacale dei dettagli grafici, ma Porco Rosso è solo un puro esercizio di stile. Ambientato in Italia durante il periodo fascista, è uno dei migliori lavori del regista nipponico. Consigliato a grandi e piccini.

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Ultima risposta 27/06/2008 12.17.22
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Exodus  @  02/04/2007 17:46:35
   7 / 10
Tristemente, l'unico film di Miya ad avermi deluso, non certo perchè sia brutto (anzi, è molto curato nei disegni e la storia è tutt'altro che "per bambini"), ma perchè mi aspettavo qualcosa di "speciale" a livello personale che stavolta non è arrivata. Non saprei chiarire bene il motivo; forse perchè si tiene a metà strada tra i Miyazaki leggeri (Kiki, Totoro, Lupin) e quelli impegnati ( Laputa, Nausicaa, Mononoke, Città e Howl), senza appartenere davvero a nessuna delle due categorie.
Consigliato a tutti, ma imperdibile solo per gli affezionati.

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Ultima risposta 23/04/2007 00.50.00
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goonies  @  15/02/2005 20:24:42
   9 / 10
è un onore essere il primo a commentare un capolavoro dell'enanimazione nipponica. Un film ironico e sognatore come è di consueto per Miyazaki.
grazie Hayao

5 risposte al commento
Ultima risposta 14/09/2005 10.26.12
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