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Ottima trasposizione del grande classico di Louisa May Alcott, un film che sa trasmettere con grande naturalezza ed efficacia il suo messaggio di indipendenza femminista, oltre a mostrarsi raffinato e ben confezionato nella ricostruzione storica e nella messa in scena. Gran cast composto da attrici famose o che famose lo diventeranno (come nel caso della giovane Kirsten Dunst che comunque qualche film già lo aveva fatto) in grado di giocare un ruolo fondamentale nella riuscita della pellicola. Christian Bale invece, per quanto lo ritenga un grandissimo attore, in questo caso specifico risulta davvero fastidioso.
Gran lavoro, che a suo tempo vidi al cinema, e che rivedo sempre con gran piacere. Una resa ancora spontanea e sincera di un romanzo molto noto e che, per quanto mi riguarda, è una sorta di "Libro Cuore" al femminile e, naturalmente, all'americana. La storia cavalca la grande epopea della crescita di un Paese straordinario con i versi di Walt Whitman, citati dal saggio e profondo prof. Bhaer, che entrerà a sua volta nel cuore della bellissima protagonista, Jo March, magistralmente interpretata in corpo, anima e mente da una Winona Ryder pronta a far colpo nel cuore di molti ragazzi della mia età. Altrettanto straordinarie le altre co-protagoniste, da Susan Sarandon, mamma premurosa, pragmatica e idealista al tempo stesso, alla vanesia Amy di Kirsten Dunst/Samantha Mathis, alla coscienziosa Meg di Tini Alvarado, alla fragile Beth di Claire Danes. Fra gl'interpreti maschili di rilievo, il giovane ed impulsivo Laurie di Christian Bale, il filosofo Friedrich Bhaer di Gabriel Byrne, il signor Lawrence di John Neville, che sfortunatamente il film approfondisce poco (unico neo).
Rispetto al film della Gerwig un prodotto più semplice, seppur ben confezionato. Il racconto della Alcott si presta benissimo a rifacimenti cinematografici, il classico film che tutti possono vedere. E' sempre dolce stare lì con loro, a farsi raccontare la loro storia. La narrazione è molto lineare e non c'è nessun vezzo artistico come il montaggio del film odierno. Così come la regia molto pulita e semplice. Manca soprattutto quella voglia di lasciare lo spettatore sospeso, con un finale che qui è zucchero, e oggi è stato invece abbastanza in controtendenza rispetto a ciò che mi aspettavo. Ma è proprio il finale odierno a essere magari meno fedele a quello del romanzo, ma più fedele al personaggio di Jo. Anche qui abbiamo la quasi totale assenza del padre, mentre Susan Sarandon è una bravissima madre affettuosa. Winona Ryder è ovviamente la più brava delle sorelle, ma se la battaglia con Kirsten Dunst che interpreta una Amy bambina, personaggio che subirà un cambio di attrice con il passare degli anni sullo schermo. Sono rimasto un pò deluso da Bale, ma anche perché molte delle sue parti sono tagliate. Se volete un film sul calore familiare e sulla fratellanza, è il film per voi.
Ua, che filmetto grazioso. Ha catturato la mia attenzione mentre scorrevo pigramente tra i film su Sky, in virtù del fatto che al cinema ora c'è una nuova trasposizione, e quindi boh, perchè non guardarsela?
Carina la storia di fondo (che non conoscevo): un bel racconto di formazione che incanala tematiche universali sulle inclinazioni personali, la nostalgia per l'infanzia, il diventare adulti, l'inevitabile dovere di scendere ai compromessi, e quella spruzzata di femminismo che tanto male non fa. Comunque la cosa che mi è piaciuta di più è la prima parte, quella ancora più "fanciullesca" e quindi calorosa; si respira una ventata apprezzabilissima di frivolezza adolescenziale grazie soprattutto al personaggio di Jo, moderna nel suo essere goffa, rozza e senza peli sulla lingua: probabilmente il personaggio tra tutti che mi è più vicino come sensibilità. La Winona Ryder (qui anche nelle vesti di produttrice esecutiva) offre un'interpretazione molto sentita, bene così. E' stato un pelo traumatico pure ritrovarmi una Kirsten Dunst bimba dove averla vista recitare nei film di Gondry e Von Trier (che poi insomma, aveva dodici anni all'epoca, nel film non ne dimostra più di otto e dopo l'ellisse di quattro anni chiamano un'attrice più vecchia di dieci anni? Eddai su. Questa del casting è stata la pecca più grossolana del film, si nota un sacco il contrasto).
Invece narrativamente ho avuto qualche problema con gli eventi riguardanti i singoli personaggi di Jo, Amy e Laurie nel secondo tempo: per me nessuno dei tre nella parte dell'adultità ha ricevuto un sufficiente approfondimento narrativo, soprattutto gli ultimi due, nel loro rapporto e quello tra Amy e la pittura, Amy e il viaggio in Europa. Jo se l'è cavata meglio, ma per me potevano raccontare di più del suo lavoro come insegnante e dei suoi scontri con i colleghi retrogradi sui suoi ideali progressisti (brillantemente messi in evidenza nella prima parte del film, appunto) e a quanto capito più cicciosi nel libro.
Comunque sulla confezione nulla da dire, tutto infiocchettato benissimo, curata l'enfasi dei momenti più drammatici e l'utilizzo delle musiche. Naturalmente impallidisce a confronto di altri capolavori in costume (senza scomodare il miracolo di Kubrick si pensi a 'L'età dell'innocenza' in cui recita la stessa Ryder), ma per il tipo di storia (più "infantile" se vogliamo, meno ambiziosa) raccontato, è semplicemente impeccabile.
Senz'altro un film sentimentale e di costume di buon livello, con mega cast (irriconoscibile la Danes, giovani Stolz e Bale, sempre bravo Byrne come tutti gli altri; quoto comunque chi dice che è la Ryder la vera regina), bella ricostruzione e tante scene emozionanti non necessariamente tendenti al lacrimevole.
C'è sincerità e vogli di fare, ma è anche vero che il romanzo della Alcott è sempre una buona base dalla quale partire; un film riuscito e quasi tutto al femminile, dove la regia è stata intelligente, attenta, acuta ed ispirata (e del resto la Armstrong è anch'essa una donna).
Una buona e fine modernizzazione di un mito eterno e più volte portato on screen, che qui avrebbe meritato più fortuna di pubblico.
Non sono obiettiva (e non lo sarò nemmeno col voto) con questo film, profuma troppo di dolce madeleine dell'infanzia (e per la precisione coincide coi ricordi dell'ancor più magico periodo natalizio). E fu qui che mi innamorai persa di Gabriel Byrne! Bravissimo e romantico nei suoi intensi duetti con la bellissima Winona, qui davvero stupenda, in un ruolo cucito perfettamente addosso a lei.
Comunque credo di poter essere onesta nel dire che è ben interpretato e ben ricostruito, in modo piuttosto realistico ed efficace, e pigiando il meno possibile su ogni eccesso di stucchevolezza o lacrima d'accatto. (Certo il sentimento c'è, se non piace il genere meglio starne alla larga di certo. Ma sarebbe un po' snobistico scansare una bella trasposizione di un classico ottocentesco come questo, per giunta decisamente fedele al romanzo originale).
Ultima (si spera) trasposizione del celebre romanzo educativo della Alcott, senz'altro la più fedele al testo. Miele e civetterie da té delle cinque vengono smorzate da una inedita dose di realismo che fa guardare con profonda ammirazione al lavoro della Armstrong. Tuttavia la carica emotiva della storia è fin troppo pacata per conquistare in pieno. Splendida la Jo di Winona Ryder e sostanzialmente ottimo l'intero cast, rigorosa e competente la regia, raffinata la confezione. Ai botteghini fu un insuccesso.
Educato e compito adattamento del romanzo della Alcott, con uno stuolo di giovani e promettenti attori ed attrici che negli anni faranno parecchia strada. Lacrime programmate, tanti buoni sentimenti, ma la confezione è ben imbastita ed alla fine lo si rivede sempre con piacere. Bravissima Winona Ryder, ma tutto il cast è veramente ben assortito.
Un film ben confezionato, ma abbastanza lento che potrebbe finire con l'annoiare un po'. Ben recitato da tutto il cast, ma una bellissima W. Rider vero motore del film.