perfetti sconosciuti regia di Paolo Genovese Italia 2016
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perfetti sconosciuti (2016)

 Trailer Trailer PERFETTI SCONOSCIUTI

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locandina del film PERFETTI SCONOSCIUTI

Titolo Originale: PERFETTI SCONOSCIUTI

RegiaPaolo Genovese

InterpretiKasia Smutniak, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Anna Foglietta, Giuseppe Battiston, Edoardo Leo, Alba Rohrwacher

Durata: -
NazionalitàItalia 2016
Generecommedia
Al cinema nel Febbraio 2016

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Trama del film Perfetti sconosciuti

Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell'archivio nella nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare?

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Voto Visitatori:   7,75 / 10 (190 voti)7,75Grafico
Miglior filmMiglior sceneggiatura (Rolando Ravello, Paola Mammini, Filippo Bologna, Paolo Genovese, Paolo Costella)
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Miglior sceneggiatura (Rolando Ravello, Paola Mammini, Filippo Bologna, Paolo Genovese, Paolo Costella)
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Voti e commenti su Perfetti sconosciuti, 190 opinioni inserite

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Commenti negativiStai visualizzando solo i commenti negativi

BALUNZEN  @  28/05/2021 09:26:53
   3 / 10
A mano a mano che si procede nella visione, questo filmaccio diviene sempre più irritante, sia per la stupidità e assurdità del copione della "boccia da biliardo" Rolando Ravello, sia per la solita, ostentata "romaneschità" degli assassini della commedia all'italiana Mastandrea, Giallini e Leo, sia per la pochezza delle corrispondenti femminili Smutniak, Rohrwacher e Foglietta. Insomma, <'na traggedia>, come direbbero loro. Evitatelo!

Invia una mail all'autore del commento Phelps  @  15/01/2021 14:01:10
   5½ / 10
Spinto da commenti inneggianti al capolavoro, al miglior film italiano ecc mi trovo di fronte una commediuola con una sceneggiatura elementare, gli eventi che si susseguono sono del tutto forzati e naturalmente riguardanti tutti la sfera amorosa.
È questo il futuro del cinema italiano?

soren28  @  05/11/2017 19:11:22
   3 / 10
Gli attori ci sono, freschi e bravi, l'idea di base c'è, semplice ed efficace; ma l'esecuzione purtroppo rasenta il patetico.

I personaggi ci vengono presentati come amici, se non amiconi intimi, ma non c'è un solo istante nel film in cui si percepisce questo, neanche nell'introduzione. C'è una chiara incapacità, o se vogliamo, una vera infantilità nella sceneggiatura, scritta da e per "gente social", che vede in questo film il perfetto sfogo cinico e maligno che appaga totalmente questo target di persone.
I problemi che vengono tirati in ballo infatti sono i più gretti e pacchiani(e infantili) possibili, senza la minima raffinatezza ed intelligenza di scrittura, e soprattutto, con la morale legata a tali dinamiche che ci viene ingozzata a forza(chissà se per incapacità o presuntuosità). E nel finale abbiamo l'apice nel forzato cinismo che con arroganza punta il dito su tutti noi (e che vorrebbe apparire come fine critica sociale).

Il problema del fim è che avrebbe potuto funzionare benissimo se il tono fosse stato grottesco o surreale, giocando con l'assurdo ed il demenziale; in quel caso tutta la carrellata di amici che in realtà sono dei meschini, tutti i luoghi comuni, le chiacchiere esagerate, la moralità grossolana, e le banalità, avrebbero funzionato. Invece il risultato è un film parodia di sé stesso.

Sinceramente anche lo scopo portante della pellicola "cellulare scatola nere delle nostre vite" scompare di fronte a l'unica sostanza della vicenda: amici intimi che in realtà si comportano in modo squallido e miserabile l'uno con l'altro. E' questa la critica sociale? Che non esistono amici veri e non ti devi fidare di nessuno? No perchè, il fatto che ci sia un cellulare di mezzo, attraverso il quale scoprire questo squallore, non cambia il succo, anzi, semmai per una volta ti fa essere grato che esistono.
Parliamoci chiaro: tutti abbiamo dei segreti, più o meno intimi, o più o meno importanti; ma da qui ad essere tutti degli squallidi individui che non hanno amici veri e tradiscono allegramente la\il proprio\a partner ce ne passa(a quanto pare con l'aggravante di avere tutto nel cellulare, perciò anche stupidi). Se il fim si fosse concentrato sulle raffinate dinamiche dell'uomo di fronte ai propri segreti, piccoli o grandi che siano, amplificati dalla società attuale dove noi stessi ci rendiamo pubblici(cellulari,internet..), sarebbe stato sicuramente interessante.

Se volete un film ben fatto sulle delicate dinamiche di amicizia, e sui piccoli grandi segreti, guardatevi l'originale francese "Cena tra amici". Eh si, una commedia francese migliore di una italiana; come cambiano i tempi(..ma speriamo di no!)

4 risposte al commento
Ultima risposta 15/01/2021 14.02.44
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Matteoxr6  @  21/09/2017 21:35:59
   5 / 10
Parto, come sempre, prevenuto in questi frangenti, ma già dopo poche decine di minuti divengo molto ottimista. Purtroppo a tre quarti di film scuoto la testa sconsolato. Procediamo per gradi. Soggetto non certo sperimentale, ma comunque sempre gravido di spunti da cui attingere per estrapolarne i propri filoni. Perfetti sconosciuti si presenta bene: ambientazione stimolante, toni molto pacati ma al tempo stesso briosi, merito delle azzeccate e leggere battutine spalmate ininterrottamente fino al capovolgimento del dramma. Tutto bene. Si arriva dunque al nocciolo della trama che purtroppo si condensa e si liquefà nel più classico dei classici e ingenuotti spartiti della produzione italica di bassa lega: corna, poi corna e infine corna che si intrecciano con corna, ma un filo più drammatiche, che fa tanto profondo. Segue un epilogo, vi dirò, più che dignitoso, che personalmente salvo, scena di Peppe che ferma la macchina per fare pseudoginnastica compresa. Torniamo un attimo indietro: l'intento del regista è quello di scoprire il velo di Maya che cela le ipocrisie (vedi il beffardo finale a ribadire il concetto), che si rivelano al tempo stesso, a pari merito, anche le fragilità personali nella vita di coppia. Ecco, proprio su ciò, a mio avviso, si è erta una dicotomia non necessaria che ha premiato la prima strada. Risultato: scardinamento che diventa preda dello stereotipo stesso che ci si prefiggeva di smontare. Eppure qualche guizzo sagace ci era stato mostrato: la confessione di Bianca, che si dissolve in trenta secondi; quella voglia di farsi scoprire, che viene a più riprese citata, da parte di Eva, che aveva spinto per giocare, rimane strozzata dal finale. l'incoffessata omosessualità di Peppe invece mi è parsa proprio buttata lì senza la padronanza di saper maneggiare un argomento già ben collaudato. Esaurito l'aroma del momento, che fragranza rimane da riassaporare nella mente a posteriori, molto a posteriori? La gente, le coppie, i coniugi, i fidanzati si tradiscono. Bene, nella pellicola non ci si pone la domanda successiva: perché? Spesso i motivi sono banalissimi, ma in altri casi no, e meritano un'ora a mezza al cinema. Qui non traspare nessun tentativo di introspezione dei secondi casi; anzi, non ci vengono neppure accennati. Quindi cosa rimane? Le corna, titoli di coda. Mi sforzo di trovarvi qualcosa di più, di meglio e mi viene in mente una frase importante della sceneggiatura: "Nella vita bisogna imparare a lasciarsi". Ecco, questo sì, ma è l'unico aspetto degno di un approfondimento e che salvo dell'opera. Certo, un'ora e trenta minuti sono un po' tanti. Il mio voto personale è cinque perché salvo la presentazione del contesto della prima prima ora, ma a livello di contenuti, quelli veri, si sprofonda in un quattro. Lo consieglierei? Ovviamente, no: c'è e c'è stato molto di meglio ne panorama nazione, mondiale, ma soprattutto europeo su queste tematiche.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/09/2017 17.06.31
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matteino24  @  11/03/2016 23:26:34
   5 / 10
Commedia di medio livello che ritrae le contraddizioni e i vizi della vita di tutti i giorni. Di quello che siamo e che vorremmo essere in altra vita o situazione visto che il presente non regala nient'altro che insoddisfazione. Medio sul finale troppo contraddittorio e ipocrita

felliniano  @  28/02/2016 01:01:42
   5½ / 10
Prima parte del film molto lenta e a tratti noiosa e banale.
Nella seconda metà viene evidenziato come le moderne tecnologie abbiano ormai invaso anche la vita privata delle persone divenendone la loro "scatola nera" .
Aggiungiamo la critica al perbenismo bigotto e provinciale tutto italiano contro i gay ,cosa ormai assodata e conosciuta, qualche bella battuta, le solite mamme odiose che pensano più a rifarsi il seno che a comunicare con le figlie, ed il film è giunto alla fine.
Finale molto ironico e allo stesso tempo significativo.
Secondo il mio modestissimo parere il regista si ferma in modo superficiale sulla descrizione della natura umana: i social network facilitano il tradimento e le falsità, va bene. Ma penso che nel film manchi l'analisi del perchè la vita di coppia ,apparentemente felice, sia caratterizzata da questa spinta al tradimento.
Gli smartphone sono solo dei mezzi che hanno permesso di concretizzare il tradimento e a far emergere il lato sconosciuto di noi.
Ad esempio , penso, che anche nell'ottocento una moglie desiderasse un altro uomo (o viceversa) , ma a quell'epoca non avevano le possibilità come quelle attuali per tradire.
Per cui basare la critica solo ed esclusivamente su un mezzo che ,è vero, ci sta robotizzando, penso sia molto riduttivo.

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