passione (2010) regia di John Turturro Italia 2010
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passione (2010)

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locandina del film PASSIONE (2010)

Titolo Originale: PASSIONE

RegiaJohn Turturro

InterpretiMina, Spakka-Neapolis 55, Avion Travel, Pietra Montecorvino, Massimo Ranieri

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 2010
Generedocumentario
Al cinema nell'Ottobre 2010

•  Altri film di John Turturro

Trama del film Passione (2010)

Canzoni e cantanti, musicisti e poeti, personaggi reali e leggendari sono i protagonisti di un film che attraversa una delle metropoli più belle, famose e controverse del mondo, una delle pochissime in grado di incarnare un’idea della vita.

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Voto Visitatori:   7,75 / 10 (14 voti)7,75Grafico
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Voti e commenti su Passione (2010), 14 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

fabio57  @  03/05/2016 14:13:20
   7½ / 10
Bel puzzle napoletano, tra il documentario e il musical, girato nei vicoli di Napoli in presa diretta, attraverso i pezzi napoletani più famosi, e con piccole interviste e simpatici incontri,racconta della musica partenopea, dalle origini ai tempi nostri.Il regista non è napoletano, anzi non è nemmeno italiano e si vede , pur essendo un grande, Turturro in questa splendida carrellata di successi del sound nostrano, non ci fa sentire le voci di artisti del calibro di Nino d'angelo, Mario Merola, Peppino Di Capri, Aurelio Fierro solo per citarne a memoria alcuni illustri e dimenticati . Peccato perché lo stile è maliziosamente accattivante e piacevole. Fiorello in groppa all'asinello che canta sulla solfatara, è un siparietto straordinario.

DarkRareMirko  @  24/04/2014 01:49:09
   7 / 10
Discreto film dove Turtutto omaggia una città che senz'altro, sotto vari aspetti, ha lasciato un'impronta di sè nel mondo.

Bello il momento con Fiorello (o sarebbe meglio dire la "sceneggiata", e il discorso vale anche per la scenata di gelosia con Ranieri), gran belle canzoni e, tra qualche stereotipo, vengono a galla comunque passione e talento.

Forse un pò troppo fiero e personale come film (aspetti riscontrabili anche in lungometraggi simili) ma è senz'altro godibile da vedere e da sentire.

Generalmente il film appare anche curato sotto il punto di vista fotografico.

Un riuscito e sentito documentario sociologico/storico/musicale.

ulysses1  @  29/08/2013 21:43:39
   9 / 10
Scrivo questa recensione continuando ad ascoltare le canzoni di questo film meraviglioso e toccante. Difficilmente mi esalto per il cinema di oggi, ma questo film mi ha colpito al cuore, mi ha commosso profondamente fin quasi a farmi piangere nella parte finale con Napule è. Durante la visione tuttavia la commozione si alterna al riso, come sempre a Napoli e questo lo rende un film magistralmente diretto con alternanza di canzoni nuove e vecchie. Lo consiglio vivamente, scoprirete un piccolo gioiello, poco conosciuto dal grande pubblico, perso nella ricerca dell'inutile 3D e dei filmetti alla moda. Un solo cenno alle canzoni che preferisco nel film: Caravan petrol con un Fiorello strepitoso e Maruzzella di Gennaro Cosmo Parlato. Non vi pentirete della visione.

elnino  @  06/01/2013 21:46:36
   8½ / 10
Da napoletano forse sono di parte, ma queste sono le cose che rendono orogliosi i napoletani, la musica, l'attaccamento alle radici storiche, l'unione. Mi è piacuto moltissimo.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  07/11/2012 17:54:53
   7 / 10
Un bell'omaggio alla musica napoletana e a quello strato popolare che tanto ha da sempre affascinato gli artisti e indignato gli intellettuali di mezzo mondo.

Turturro fa questo sentito omaggio non tanto alla città ma alla cultura dei vicoli, del degrado che ha dato vita alla cultura napoletana e soprattutto alla sua musica e lo fa con un grandissimo amore, l'amore d'artista sebbene il documentario dovrebbe essere una forma di linguaggio dove il contenuto sia il valore aggiunto.

In questo contesto Passione è deficitario, non è un amarcord sulla musica napoletana, non c'è un racconto cronologico della stessa ma più che altro cerca di ricrearne lo spirito raccontanto le influenze musicali mediterranee che negli ultimi anni la caratterizzano.
Ma nemmeno si sofferma tanto sull'evoluzione di questa musica, colpevolmente trascurata e relegata ai classici del primo novecento o ai cantanti neomelodici da cerimonia al ristorante.

Turturro non riesce a dirci cosa sia la musica napoletana nè dove stia andando ma riesce a dirci che è qualcosa di più di molto di più, forse non è tutto ma è sicuramente abbastanza.

freddy71  @  18/03/2012 11:24:44
   8 / 10
un bell'otto pieno strameritato a john turturro che innanzitutto ringrazio per l'omaggio alla mia città......ma diciamo anche che ha avuto gioco facile a girare in una città che è un set a cielo aperto sia per la location che per gli attori....ma ci ha anche messo del suo.

piripippi  @  13/10/2011 23:21:06
   10 / 10
azzardol il 10 e credo lo meriti tutto. è uno stupendo documentario su napoli e la sua musica, tra folclore misticismo e quanto altro rappresenta napoli.mi aspettavo qualcosa di poco veritiero visto che il regista è uno straordinario johnn turturro invece sono piacevolmente smentito.è bello, scorre benissimo ed è molto veritiero e tutti quelli che hanno partecipato hanno dato il meglio.sarebbe bello che fosse visto oltre la sfera napoletana

floyd80  @  24/03/2011 00:23:18
   7 / 10
Un docu-film-musicale che prova a raccontare la viscerale musica partenopea senza estraporarla dal contesto sociale.
Quando si parla ci si annoia ma quando la musica prende il sopravvento è un piacere.
Parere personale la presenza di Pino Daniele sarebbe stata essenziale.

maitton  @  14/02/2011 13:25:25
   8 / 10
splendida opera di turturro, che decide di omaggiare la citta'piu incredibile d'italia. due momenti musicali su tutti: comme facette mammeta e tamurriata nera. onore a te giua'...

alesfaer  @  06/12/2010 15:09:21
   2½ / 10
un film andrebbe giudicato oggettivamente e non per appartenenza e patriottismo. è 1 prodotto che , se esportato all'estero, difficilmente raggiungerebbe la media del 3. andrebbe fatto vero cinema e nn revival stracolmi di ex cantanti incartapecoriti. 1 delle pellicole piu' noiose che mi sia mai capitato di vedere. 90 minuti che sembrano 300(magari fosse sparta)

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Ultima risposta 29/08/2013 22.19.18
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  21/11/2010 01:50:34
   9 / 10
Vitale, viscerale, sensuale, colorato, cantato, urlato.
Un americano napoletano racconta meglio di chiunque altro la città più contraddittoria e multietnica d'Italia.
Splendida colonna sonora con alcune situazioni superlative e una 'tamurriata nera' da brividi.
Applausi scroscianti in sala per un film da amare senza condizioni.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  12/11/2010 01:55:12
   8 / 10
Un film meticcio, un film bastardo.
Un ibrido curioso e riuscitissimo tra documentario e musical.

La forza del film scaturisce anzitutto da come immagini e musica si congiungono, si 'pigliano', lungo il percorso del film, come lungo la strada due cani randagi.
Di per sé, la musica napoletana potrebbe non entusiasmarvi: vi assicuro che questo film vi farà entusiasmare anche con "Maruzzella".
Di per sé Napoli - quando, come in questo film, si va oltre la 'cartolina', potrebbe creare un senso di distacco o di vero e proprio disagio (anche quando è rappresentata al cinema da chi la ama e la conosce bene, vedi Martone): ebbene questo film ci fa piombare dentro il ventre caldo partenopeo attraverso gli odori più forti e acri della città.

"Passione" mi è piaciuto moltissimo perché "bastardo" e "contaminato", nella sua essenza, come tanta musica che mette in scena ha radici diverse, come è meticcio James Senese, o come la "tammurriata nera" interpretata e descritta da Beppe Barra.
Non è insomma un documentario "accademico": anche se ricorda film come "Buena vista social club", ha meno pretese scientifiche.
Ne giova l'indipendenza artistica del film, che trae forza espressiva dalla propria creatività naif, inesauribile e svergognata: il film vuol essere anzitutto sognato, è immaginario in modo quasi felliniano.

Ci sono forse piccole (trascurabili) ingenuità in alcune rappresentazioni nella prima parte (sulle note di Don Rafae' e su quelle di Malafemmena, con la presenza un po' pleonastica di Massimo Ranieri e Lina Sastri).

Non recriminerei invece sulle assenze o le presenze (come hanno fatto critici troppo attenti al dato "musicale", vedi Gino Castaldo). E comunque, a parte l'assenza di Murolo, la scelta di brani e personaggi è quantomai soggettiva, e viene comunque fatta assaggiare un'antologia molto variegata e significativa della musica napoletana.

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Ultima risposta 26/11/2010 13.16.11
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suzuki71  @  27/10/2010 09:05:35
   10 / 10
"Fammi quello che vuoi,
Indifferentemente,
Tanto lo so che sono
Per te non sono più niente;
E dammelo questo veleno
Non aspettare domani
Perchè, indifferentemente,
Se tu mi uccidi
Io non ti dico niente".

Così canta Misia nell'ultimo pezzo prima dell'epilogo finale. Misia è esattamente Napoli, che rivolge queste parole a chi la ammazza quotidianamente, anche in questi tempi recenti.

Un film sensuale e vivo, senza alcun luogo comune, senza retorica, senza cartoline. Un film che trabocca vita e ritmo, dove le magie musicali senza tempo sono eseguite tra graffiti e immondizia, degrado e purezza assieme.

Il coro delle lavandaie nell'antro della sibilla cumana è pura poesia sognante, Gennaro Cosma Parlato infervora con una versione femminiella di Maruzzella, mentre Peppe Barra fa sua una versione viscerale della tammurriata, contaminata in arabo ed inglese da M’Barka Ben Taleb e Max Casella: assolutamente entusiasmante.

Una città dove tutto è possibile, una città palcoscenico che diventa le persone, i cantanti, la sceneggiata. Un posto unico al mondo. Alla quale anche Giuà (così si firma il regista alla fine) rende il miglior omaggio possibile oggi: parte da quello che è realmente, per mostrare che ogni degrado può racchiudere vita, entusiasmo, fortuna. E speranza.

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Ultima risposta 20/12/2010 14.16.25
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  16/09/2010 20:51:04
   7 / 10
Accantonato il Bernstein moderno di un musical precedente, Turturro tributa la città partenopea con uno spirito anagrafico che per certi versi ricorda un vecchio film di Solanas ("Tangos - l'exil de Gardel"), ma privo di qualsiasi impronta politica.
Persiste però una vena fatalista degna della città o' sole, quella che Teresa De Sio (grande assente, insieme a Panariello) cantava così "nun ce leva a pietto à voglia e cantà, c'ò sole che ce tocca à faccia e cè fa turnà 'o curaggio nuie vulimmo staccà nuie nun ce tuccà chell'ata faccia d''a città...").
E' una vera e propria festa della musica, quella che mette insieme Beppe Barra e James Senese, Angela Luce e Massimo Ranieri, Totò e Salvatore di Giacomo, Caruso e Petra Montecorvino.
C'è da chiedersi quanto fosse necessario un film come questo in una città inflazionata da ogni tipo di revival, ma l'effetto d'insieme, vista anche la bellezza universale delle canzoni, è piacevolissimo.
Beppe Barra riesce a nobilitare anche l'unica scelta musicale discutibile ("O sole mio" deve starci per forza?) e il siciliano Fiorello nobilita Carosone almeno quanto la "Caravan Petrol" ska dei Casino Royale

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Ultima risposta 09/09/2012 01.34.00
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