passione (1969)

Un buon Bergman penalizzato però da due fattori che almeno personalmente non mi hanno fatto strappare i capelli per la bellezza del suo lavoro come invece tanti altri hanno fatto (e sicuramente faranno): i segmenti con interviste agli attori, un modo sperimentale per (immagino) contaminare il cinema con la realtà; e anche l'eccessiva pesantezza intellettuale fin troppo ripetitiva che aveva caratterizzato tanti suoi lavori precedenti (a partire proprio da La Vergogna, simile in tantissime sue componenti).
Ciò chiarito, "Passione" scorre liscio come l'olio senza mai annoiare e anzi con tantissimi spunti interessanti. Bergman allo stato puro sotto questo aspetto, ben lontano da "L'adultera" che sarà una sua opera senza sale e quasi spenta.
è un 7 unicamente perché rapportato ad altro del regista è un lavoro minore per quanto ben fatto. Poi in quel periodo c'è solo l'imbarazzo della scelta in questo senso.