paradiso amaro regia di Alexander Payne USA 2011
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paradiso amaro (2011)

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locandina del film PARADISO AMARO

Titolo Originale: THE DESCENDANTS

RegiaAlexander Payne

InterpretiGeorge Clooney, Shailene Woodley, Judy Greer, Beau Bridges, Matthew Lillard, Robert Forster

Durata: h 1.55
NazionalitàUSA 2011
Generecommedia
Al cinema nel Febbraio 2012

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Trama del film Paradiso amaro

Le Hawaii non sono esattamente il paradiso in terra che tutti crediamo: almeno non lo sono più per uno dei suoi abitanti, Matt King. Sua moglie Elizabeth ha appena avuto un incidente che l'ha gettata in coma, e non si riprenderà più. Non resta che staccare le macchine che la tengono ancora in vita. Da anni troppo concentrato sul suo lavoro, l'uomo si ritrova con due figlie che ormai non conosce più, la più grande delle quali, Alexandra, è sulla via della ribellione più spinta. Il dolore di Matt per la tragedia subita si trasforma in frustrazione quando scopre che sua moglie aveva una relazione extraconiugale, e stava per chiedere il divorzio. Il marito tradito e disperato si lancia allora alla ricerca dell'amante della sua sfortunata consorte…

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Voto Visitatori:   6,88 / 10 (91 voti)6,88Grafico
Migliore sceneggiatura non originale (Alexander Payne, Nat Faxon e Jim Rash)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliore sceneggiatura non originale (Alexander Payne, Nat Faxon e Jim Rash)
Miglior film drammaticoMiglior attore in un film drammatico (George Clooney)
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film drammatico, Miglior attore in un film drammatico (George Clooney)
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Voti e commenti su Paradiso amaro, 91 opinioni inserite

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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  21/02/2012 10:02:39
   7½ / 10
Di Payne mi piace la semplicità raffinata con la quale si addentra nelle contraddizioni dell'animo umano. Protagonisti delle sue commedie agrodolci sono sempre personaggi maschili( Nicholson in "A proposito di Schimidt" e Giammatti in "Sideways"), accattivanti e pieni di quei difetti che ce li rendono estremamente simpatici.
Anche il disorientato Clooney, che si aggira in abbigliamento hawaiano per le spettacolari isole statunitensi, risulta amabile, lontano dal fascino da gossip con il quale ci tartassano da sempre.
Il regista e l'ottimo Clooney ci rivelano con delicatezza le emozioni e i sentimenti conseguenti le "docce fredde" della vita , sicuramente ci raccontano una storia vista mille volte, tuttavia a fare colpo è il modo in cui riescono entrambi, regista e attore, a sfumarla questa storia, fra sorriso e commozione.
Gli interpreti sono bravi tutti, cast indovinato. Payne si conferma cineasta intelligente.

Alex2782  @  20/02/2012 22:47:14
   7 / 10
un film narrativo e riflessivo che tocca tutti i punti dall'amore alla morte passando per il tradimento e il perdono.
ben recitato nonostante non ami clooney come attore, qui si è comportanto molto bene.

CavaliereOscuro  @  20/02/2012 18:24:31
   7 / 10
Film a sfondo riflessivo che tratta gli argomenti più naturali: l'amore, il tradimento, l'odio, la morte ed il perdono. La fotografia è stupenda, il regista trae il massimo dagli spettacolari paesaggi tropicali hawaiani. Bravi tutti gli attori.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  20/02/2012 16:58:58
   7½ / 10
Paradiso in cielo e Paradiso in terra. Paradiso inteso come tregua definitiva dell'anima o come pacificazione dei rapporti sentimentali, sempre così sbilenchi, imprevedibili, singolari. E Paradiso Terrestre percepito come territorio immacolato e puro, luogo intimo dove i ricordi ci guidano attraverso un'esplorazione a ritroso, verso quelli che sono i nostri discendenti. Ed è qui che il "Paradiso amaro" di Alexander Payne ci fa trattenere il respiro, sigillare le labbra in un rispetto ossequioso, regalandoci l'illusione di poter entrare in contatto con quelle poche certezze che la vita ci offre.

È la voce di Matt King (George Clooney), ricco proprietario terriero in una delle isole Hawaii grazie a una lontana eredità che risale a principesse e banchieri, a spiegare la situazione in modo un po' didascalico. Lui, titolare di uno studio legale, è il principale erede di una porzione di terra che vale una fortuna. La bella cartolina che si ha del posto svanisce quando Matt ci ricorda che anche lì, come in tutti i luoghi del mondo, esistono la miseria, la vecchiaia e la morte. Dipartita alla quale è sfuggita la moglie Elizabeth, vittima di un bruttissimo incidente con il motoscafo, e adesso in coma in un letto d'ospedale. Il rapporto con il marito non era dei migliori, forse i due si stavano lasciando e la fiamma dell'amore non luccicava più come una volta. Matt, sempre troppo impegnato col lavoro, si ritrova a doversi inventare genitore unico e badare alle due figlie.

Intorpiditi da prodotti hollywoodiani scarsi, che hanno puntato spesso sulla spettacolarità nascondendo l'imbarazzo di non aver niente da dire, la gentilezza della sceneggiatura di Payne giunge come una panacea necessaria. Non sarà così marcata e coraggiosa come in altri film indipendenti, però ha il pregio di un'onestà che spazza via quasi tutte le granulosità languide e le penose gratuità. Non avrà dalla sua la massima originalità; in compenso regala acuti momenti di vita vissuta, di emozioni con cui tutti, prima o poi abbiamo (o avremo) a che fare. E saper scrivere dialoghi su queste basilari autenticità è un grande merito, nonostante il rischio di approdare a messaggi banali.

Tra ciabatte rimediate e corse a piedi nudi, l'avvocato King tallona le sue tre donne. Poi insegue amanti nascosti. E infine i parenti. Robert Forster, in un grandissima parentesi recitativa nei panni rissosi e veementi del suocero, pur apparendo come personaggio secondario, è quello che più di tutti invita a perlustrare la frontiera fra il dispiacere causato dalla possibile dipartita della figlia e la collera che spesso viene riversata proprio verso quel soggetto che sembra volerci strappare gli ultimi brandelli di pace. Beau Bridges è bravo nel ruolo di uno dei numerosi cugini contitolari dei terreni di Matt, mentre Michael Ontkean si fa semplicemente notare in un paio di inquadrature.

Insieme alle persone che hanno condiviso la vita accanto a Elizabeth ci sono dei personaggi di contorno, come lo spasimante un po' salame della figlia più grande, il quale accompagna Matt in una visita all'inizio dolorosa, poi imperturbabilmente sciocca e piacevole, trasformatasi in un road-movie fuori porta, attraverso ricordi che riaprono alcune ferite del passato. La famiglia allargata, disseminata su piccole isole satellite, e riunita al capezzale di una donna forte e indipendente che forse sta per lasciare tutti, fa capolino in una specie di resoconto sociologico modernamente lieve.

La prospettiva di lasciarsi per un momento le preoccupazioni alle spalle si risolve in una spiaggia tropicale, una canoa, una coperta per tre mangiando il gelato, e l'idea di un campeggio per chi, ancora piccolo, non ha ancora provato l'ebbrezza dell'avventura: inimmaginabili e decontaminati lasciti. Il Paradiso Terrestre, per ora, può attendere.

Giulio422  @  20/02/2012 00:58:55
   6½ / 10
Un buon film e vale la pena vederlo, non è cmq un capolavoro.

Quello che mi è piaciuto molto è il fatto di aver inserito un personaggio che rende meno drammatica la storia, in questo caso l'amico della figlia, grazie a lui ci si fa più di una volta qualche risata, il che sdrammatizza una storia principale pesante e malinconica.

bello da vedere anche il rapporto che si crea tra padre e figlia maggiore, in una situazione drammatica si torna ad essere una famiglia ( anche se questa cosa è un clichè del cinema, molte volte è stata sfruttata...).

ha secondo me diversi lati negativi :

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  19/02/2012 21:07:47
   8 / 10
Per una volta il titolo italiano rende giustizia al film, anzi rispetto all'originale fa persino più effetto.
E' un drammatico molto intenso, le scene toccanti sono numerose e non danno tregua; nulla di insormontabile, ci vuole solo un po' di sensibilità. La storia non è particolarmente originale, quantomeno nella struttura portante, tuttavia sono presenti numerosi sfumature che la rendono coinvolgente.
Stupende le Hawaii, impossibile rimanere indifferenti. Buona l'interpretazione dei protagonisti, mi chiedevo quando fosse tornato un Clooney in gran forma; detto fatto, la sua è una prova eccellente.
Tra un sorriso e una lacrima c'è tutta la sostanza che sono un film ispirato può regalare, un peccato non gustarselo.

4 risposte al commento
Ultima risposta 21/02/2012 22.58.49
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c0rsar0  @  08/02/2012 13:49:54
   6½ / 10
Il film è girato benissimo e le interpretazioni sono ottime, altrimenti non si spiegherebbe come sia rimasto sveglio a guardare il nulla cosmico. Apprezzabile la voglia di girare un film con un budget non elevatissimo (anche se vorrei capire se gli attori hanno partecipato gratuitamente) tuttavia si perde in inconcludenza.
Ciò che ho apprezzato di più è il riuscire a far disprezzare e compatire un morente, molto fine.

axel90  @  04/02/2012 11:17:25
   6½ / 10
Il nuovo film di Alexander Payne è in parte un successo di delizia e tenerezza sostenuto da un cast veramente invidiabile. Ma con il suo stile spesso al limite tra un dramma e una tonalità comica (vedasi per la corsetta di Clooney tra le strade) è un film che si lascia piacere a tutti, rendendolo quindi un prodotto leggermente ruffiano. Colpisce per l'umanità dei suoi personaggi mai monodimensionali, per un Clooney splendido (senza dimenticare il caro Robert Forster, unico nelle poche scene da padre burbero e brontolone). Semplice e conciso, "Paradiso Amaro" fruisce la sua funzione con rispetto, ma è un prodotto che mostra le sue inconsistenze, che tocca ma non colpisce le corde del cuore. Un film a metà deliziosamente riuscito ma che non riesce nell'intento di piacere fino in fondo.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  02/02/2012 00:54:31
   7 / 10
Un buon film, anche se non è davvero niente di particolare e non riesce a mettere a segno quel colpo necessario perchè diventi superlativo.

lennox  @  01/02/2012 09:23:41
   8 / 10
Film molto bello, il migliore di Alexander Payne. Delicato e intenso con un George Clooney in stato di grazia, mai così sincero ed emozionale (a questo punto ci starebbe la statuetta, altrimenti ditemi chi più di lui tra i candidati di quest'anno se la merita). Alcune persone convinte di trovarsi davanti una commedia é meglio che si preparino piuttosto al magone, i toni sono agrodolci e garbati ma il retrogusto costante é assolutamente amaro e commovente. Il paradiso amaro di cui parla il protagonista fin da subito, all'inizio del film. Dentro e attorno a noi.

Lory_noir  @  30/01/2012 20:12:30
   7½ / 10
Molto carino, specialmente nel rapporto padre-figlia che emerge e si evolve durante il film. Per il resto non eccelle in nulla ed è un po' naif. Non gli darei premi importanti agli Oscar.

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