papa' gambalunga (1955)

Far durare più di due ore un musical così ordinario, incapace di coinvolgere in ogni momento e con canzonette e coreografie ballerecce poco accattivanti e dotate di poco sprint è un autentico suicidio. E Negulesco commette questo errore, senza tenere conto anche della poca brillantezza di Fred Astaire che non assiste degnamente la Caron in molte delle coreografie (e canzoni) proposte.
Forse il mio giudizio è condizionato dal fatto di non essere un amante del musical, ma la noia e la lentezza di alcuni momenti sono oggettivamente constatabili.

Musical classico e senza grandi voli, sciropposo e inverosimile nell'assunto (la diciottenne innamorata del sessantenne...), nonché ad alto rischio pedofilo. Ma trattasi di una ricchissima produzione Fox, quindi bando ad ogni malizia e largo a un elegante film per famiglie, pieno di lustro e buoni sentimenti. Caron e Astaire sono singolarmente due star irripetibili, come coppia lasciano francamente più di un dubbio, memorabile comunque il numero "Something got to give" e alcune impennate oniriche.

direi che è un bel musical,la storia non è per niente sdolcinata e anche la regia può andare,mentre riguardo ai numeri musicali,ce ne sono ben tre da ricordare,tutti della coppia astaire-caron.Il più eccezionale è lo "sluefoot",un' inarrivabile swing dance che fred astaire si inventa per l'occasione.Ma anche il "something's gotta give"(coreografia ancora di fred)è ottimo,e c'è anche il piacevole "guardian angel",in questo caso coreografato da roland petit.A vuoto,invece,l'assolo di fred e la jazz-dance di leslie caron "dancin' through life",che potevano essere un pò più consistenti,e anche la perfomance classica di quest' ultimo pezzo è abbastanza anonima.

Lo spunto è piuttosto edificante, Negulesco non riesce ad evitare gli stereotipi e Astaire come ballerino è meno agile del solito (forse dimostra già i suoi anni). Tuttavia il film è piacevole, e merita di essere segnalato almeno per le sequenze oniriche di Leslie Caron, mentre immagina di essere trascinata in un mondo di affettuosi e "paterni" trampolieri