outrage regia di Takeshi Kitano Giappone 2010
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outrage (2010)

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locandina del film OUTRAGE

Titolo Originale: AUTOREIJI

RegiaTakeshi Kitano

InterpretiTakeshi Kitano, Ryo Kase, Kippei Shiina

Durata: h 1.50
NazionalitàGiappone 2010
Generethriller
Al cinema nel Luglio 2010

•  Altri film di Takeshi Kitano

Trama del film Outrage

Cosa c'è di più importante che avere il controllo dell'area di Tokyo? Lo sa bene Otomo (Takeshi Kitano), gangster specializzato nel gestire il lavoro sporco dei suoi capi e incaricato di diventare una "scheggia impazzita" e dare origine ad una faida tra i più potenti clan Yakuza della città. Ma qualcosa sfuggirà al suo controllo e sarà l'inizio della fine.

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Voto Visitatori:   6,81 / 10 (21 voti)6,81Grafico
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Voti e commenti su Outrage, 21 opinioni inserite

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Filman  @  09/09/2023 11:56:47
   5 / 10
Non c'è ragione che tenga: AUTOREIJI (Outrage) ha delle scene di violenza che vale la pena vengano viste ma tutto il resto è da buttare. Takeshi Kitano qua fa l'errore di fare un divertissement, ma non per sé stesso. L'assenza di anima è la cosa più lampante.

Goldust  @  09/06/2022 09:51:14
   4 / 10
Ennesima storia di Yakuza con regolamenti di conti a go go ed esaltazione esasperata della violenza. Dopo un buon avvio l'intreccio si fa subito ripetitivo e anche il Kitano interprete sembra un pò stanco, ma le cose più gravi sono altre: zero stile, zero musiche, zero personaggi realmente interessanti. Dall'ottima media voto speravo in qualcosa di bello ed invece la visione è stata proprio deludente. Inconsigliabile ad ogni livello.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  13/12/2020 23:00:24
   7½ / 10
L'inizio di una bella trilogia

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  28/03/2015 11:23:53
   7 / 10
Un piccolo malinteso crea un effetto domino che portera' due famiglie della Yakuza a eliminarsi a vicenda.
Niente di nuovo, soprattutto se guardiamo la filmografia di Kitano che gia' aveva toccato questi temi.
Ma il film si lascia guardare per il buon ritmo e per l'ironia sottile che si nasconde tra una violenza e l'altra.

Manticora  @  13/08/2014 14:47:45
   7½ / 10
Indubbiamente Kitano è cambiato, forse non in meglio, ma ha l'onesta di non atteggiarsi a maestro, ma semplice regista e attore. Nel primo capitolo di Outrage mette in scena la lotta senza esclusione di colpi in una famiglia yakuza, interessante il punto di vista, altro che onore! I soldi comandano, e per un pò di potere tutti sono pronti ad uccidere tutti, perfino gli alleati, anche se ciò rischia di portare all'autodistruzione. In tutto questo si muove il poliziotto corrotto che ha una parte non indifferente nelle vicende. Mentre Otomo(Kitano) si ritrova trascinato dagli eventi, fino a doversi arrendere alla realtà. La violenza come al solito è improvvisa, spietata e sanguinaria, basta la sequenza nel ramen-bar.
Finale interessante, il nuovo so sbarazza del nuovo mentre

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Per i fan e gli amanti del genere yakuza, COME M.
"Contano solo i soldi.."

MonkeyIsland  @  30/07/2013 02:16:36
   6½ / 10
Il ritorno di Kitano nel genere yakuza non mi ha soddisfatto appieno.
Come ha sottolineato qualcuno mancano quegli elementi che hanno fatto apprezzare a tutti il regista giapponese come le inquadrature fisse,la poesia, i lunghi silenzi e qualche accenno comico.
Il troppo stroppia e qui l'azione in dosi massicce alla lunga stanca.

Crazymo  @  17/07/2013 20:05:31
   8 / 10
Scordatevi la poesia, i giochi, la ricerca di redenzione che hanno caratterizzato i capolavori di Takeshi Kitano (Sonatine in particolare), scordatevi accenni all'amore o all'amicizia, scordatevi il "bello" del mondo sia nei dialoghi che nelle immagini, Takeshi Kitano con questo film fa pulizia e diventa essenziale nell'esporci l'unica tematica che tiene in piedi il film: i soldi e il potere fanno girare il mondo, e quindi la storia di questo film. Kitano rinuncia, quasi come se fosse un atto d'arresa, al mostrarci bei paesaggi o scorci metropolitani, questo film mostra solo la yakuza, e con solo intendo che non mostra nemmeno una persona che non sia coinvolta in questo circolo vizioso, in una metropoli il più spenta e morta possibile, senza nessuna speranza o attimo di pietà, è tutta una rincorsa per il potere, e le donne vengono mostrate solo come delle escort pronte a soddisfare lo yakuza di turno, non esiste amore, e non solo: non esiste più distinzione fra bene o male, tutto è fattibile purchè produca soldi. L'unica persona in questo mondo criminale che sembra porsi qualche interrogativo è Otomo (Lo stesso Kitano), anziano e stanco yakuza che crede ancora nell'onore, quando è uno dei capi stessi a dirglielo: "Queste cose non contano più nulla.", sono solo parole, sono solo scusanti. Kitano è perfetto nel riprendere tutto ciò, con una regia pulita, fluida, più veloce del solito e praticamente priva di virtuosismi, mette in scena un mondo grigio, senza uno squarcio di sole, come sotto una perenne cappa nuvolosa sia di giorno che di notte; la violenza è ripresa con cruda freddezza, gli unici sprazzi di fantasia degli yakuza sono solo in questo, nei modi in cui far male agli altri, passando per sfregiamenti fino a mezze decapitazioni in mezzo alla strada. I pregi di questo film sono anche i difetti: il film non mira ad argomenti più alti rimanendo chiuso in quest'aurea di nichilismo, quando però d'altro canto è ciò che Kitano voleva fare, ovvero descrivere un mondo dove i vecchi valori non valgono più, dove tutto è immerso in un immenso limbo grigio: e c'è riuscito dannatamente bene. Consigliato anche a chi apprezza l'action, ci sono alcune scene girate veramente molto bene.

_Hollow_  @  04/07/2013 19:39:17
   8 / 10
Probabilmente il miglior Yakuza movie di sempre.
Perché "Batlles without ..." nonostante la fama è ridicolo sotto molti punti di vista; non tengo conto invece dei precedenti film di Kitano che non erano incentrati interamente su questo.
Tutta la decadenza della yakuza moderna dove si perde appunto tutto quell'onore e umanità presenti, magari in minima parte grazie ad un suo codice etico, nella controparte del dopoguerra.
Il problema principale del film è che il tempo sembra non passare mai; il secondo è una mancanza di poesia strana (visto il regista).

In ogni caso rimane un ottimo film; e diciamocelo, non si poteva pensare di non dare un voto simile già alla visione del titolo: quella è regia!
Ho apprezzato poi il cambiamento di stile del maestro: come ci si può permettere di criticarlo? Vi chiamate forse "Kitano"?
Se volevate poesia e filosofia dovevate vedervi Dolls, o Kikujiro, o Sonatine, o Hana-Bi .... non era certo l'intento di Outrage essere così.
Kitano ha sempre detto di non voler rifare un film dedicato alla Yakuza. Poi se ne esce con Outrage. Vedendo i voti pensavo avesse ceduto non sapendo che altro fare ... mea culpa. Ha solo deciso di cambiare registro e girare qualcosa di crudo e realistico, come non aveva più fatto dal suo film d'esordio.

Se con la Yakuza volete un po' di poesia, ordinate Sonatine. Se volete divertimento, allora Like a Dragon fa al caso vostro. Realismo? Allora beccatevi questo Outrage. Grazie Kitano! Non deludi mai ...

2 risposte al commento
Ultima risposta 15/01/2014 03.50.38
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Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  05/02/2013 17:31:14
   7 / 10
Dopo le divertenti auto-celebrazioni degli ultimi film, Kitano torna con un yakuza-movie granitico. Un film di genere puro, dove la poesia visiva di Takeshi è messa in secondo piano rispetto all'alternarsi di stasi e sangue a fiumi nel suo classico stile.

Rivisitazione in tono minore di tematiche già affrontate, ma anche un'ironia beffarda e un canto del cigno di un genere e di un senso dell'onore dei suoi personaggi.

Lucignolo90  @  26/01/2013 16:32:57
   6 / 10
Una cosa per chi non ha buona memoria: prima di guardare il film prendete carta e penna per appuntarvi le decine di nomi di persona, famiglie, quartieri che inevitabilmente potrebbero trarvi in confusione alla lunga.
Ho sentito una geniale definizione di Enrico Ghezzi, che ha definito questa pellicola una specie di grande meccanismo che "pialla". Inizialmente incuriosito da questo parere a primo udito vago, al solito del critico bergamasco, che sà però farsi intendere immediatamente quando si guarda il film.
E' vero: Outrage è forse il film più granitico e sistematico finora diretto da Kitano: uno yakuza movie vissuto da un diverso punto di vista; non è più il freddo Takeshi a farsi mandante e esecutore dei delitti. Qui è solo una persona che deve eseguire ordini altrui, al pari degli altri membri più giovani che soccombono ai voleri dei grandi padrini, che riescono a scatenare una faida che si protrarrà per tutta la durata della pellicola, cominciata da trascurabili ripicche tra famiglie che formeranno un effetto domino infernale che troverà il suo acme nell'ultima mezz'ora, nella sanguinosa resa dei conti finale.
In un film dove in pratica tutti gli attori sono semplici pedine nelle mani dei potenti, quello che rende ancor di più, come detto, granitico questo film è il fatto che i giovani non si pongano nemmeno delle domande sulla fruttuosità o meno dell'operato dei loro superiori, limitandosi a eseguire ogni cosa gli venga richiesta, anche quella che è chiaramente più controproducente per il mantenimento dei fragili equilibri tra le varie cosche. (E questo manovramento dei vecchi verso i giovani mi ha ricordato molto Fukasaku e Battle Royale).
L'unico che tra uno sparo e una coltellata tenta di esaminare con un minimo di raziocinio la situazione prima di agire, l'unico che tenta di mediare e farsi rassicurare da chi lo comanda, è proprio Beat Takeshi (Otaru nel film); che forse merita il titolo di personaggio più "umano" del film, ma chissà, magari il suo parziale distacco è reso facile dal fatto di essere troppo vecchio per fare la parte del novellino che deve stare zitto ed eseguire ma ancora troppo giovane per mettersi alla pari dei boss.
Per il resto il film non trova altri spunti degni di nota particolare, sia dal punto di vista della carica emotiva, che stilistica, ponendosi comunque sufficientemente al di sopra della mediocrità con una buona colonna sonora di Suzuki (dal sound "pulsante" come vuole il film), e molte scene ben fatte e piacevolmente violente riguardante gli omicidi, che da sempre distinguono ed elevano gli yakuza movie firmati Kitano

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  09/12/2012 14:14:27
   6½ / 10
Non il miglior Kitano, assolutamente. "Outrage" è solo una lunga serie di pestaggi senza coinvolgimento dello spettatore e senza quelle qualità che contraddistinguono la maggior parte dei film del mitico Beat Takeshi.
Evitabile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  25/10/2012 10:57:17
   7 / 10
Per il vecchio yakuza Otomo è categorico obbedire agli ordini dei suoi superiori.
La cieca fedeltà lo porta da essere manovrabile da chi trama nell'ombra, come tanti altri suoi "colleghi" è una marionetta nelle mani di uomini senza scrupoli, diabolicamente ingegnosi nel creare i presupposti per le loro personali scalate al potere.
La storia criminale è comune a tante altre, con ambizioni tali da infrangere ogni codice d'onore.Otomo in questa guerra è l'arma perfetta, non ha timore di sporcarsi le mani ed è capace di violenza selvaggia contro chiunque.
La sua devozione è rivolta a Ikemoto, personaggio viscido e quindi perfettamente allineato con la moralità nulla di questi uomini, abile nel mettersi in lotta contro il suo stesso fratello senza esporsi in prima persona.
Tra i due galli nel pollaio giostra a piacimento il veneratissimo Presidente, vero burattinaio degli eventi che inevitabilmente crolleranno, sempre attento che il suo status di (quasi) intoccabile non venga messo a repentaglio da qualche temerario subordinato.
Kitano torna dopo la pausa (auto)riflessiva ed intimista a trattare il tema della violenza in modo esagitato, un po' alla "Violent Cop" tanto per intenderci, lascia quindi da parte il suo lato più meditativo e sensibile ravvisabile in pellicole come "Dolls" o "L'estate di Kikujiro" per buttarsi a capofitto in questa storia senza gloria né onore.
L'idioma della violenza attecchisce nell'ambito di una realtà che appare come un limbo impenetrabile, accessibile solo a chi con la yakuza fa affari in modo non sempre volontario.
"Outrage" è farcito delle tipiche esplosioni rabbiose del primo Kitano, con momenti brutali (indimenticabile la scena sul lettino del dentista) perpetrati da scagnozzi manichei, duri e crudi, poco più che figurine comunque adatte nell'incarnare l'attitudine ferina con cui cacciano ed eliminano il più debole.
Non manca una certa ironia garantita dal passato cabarettistico del grande Beat Takeshi.

Larry Filmaiolo  @  19/08/2012 18:38:31
   8 / 10
schietto yakuza movie diretto da un kitano insolito-per mancanza di quella visionarietà che caratterizzava i suoi precedenti lavori-ma efficacie nella costruzione di un intreccio appassionante e coinvolgente. non mancano scene da antologia. aspettiamo il seguito!

BuDuS  @  22/04/2012 13:39:12
   5 / 10
Come "film di mafia" l'ho trovato una discreta cavolata.

Sarà che "quelli nostrani" sono molto più realistici e quelli americani sono dei capolavori (in genere), questo outrage mi è sembrato quasi uno splatter, a tratti comico (sul serio, diverse gag mi hanno fatto sganasciare ... fosse stato catalogato di questo genere e avesse fatto qualcosa in più in tal senso, gli davo almeno 7).

Alla fine l'ho visto tutto, ma non mi sento di consigliarlo, non lo rivedrei di certo.

baskettaro00  @  07/04/2012 22:30:54
   7 / 10
son sempre stato attratto dai film a sfondo criminale,e non poteva non piacermi questo"outrage",che parte in sordina esplodendo in una parte finale con una carneficina da rabbrividir,l'omicidio del tizio in macchina poi m'ha fatto un certo senso per quanto è atroce e orribile,pur non mostrando una sola goccia di sangue.
certo che con tutti i nomi presenti nel film si fa un gran casino,figurarsi poi nomi giapponesi,che a noi italiani paion tutti uguali!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/05/2011 18:55:19
   7½ / 10
E' un Kitano che ritorna con uno yakuza movie, ma contrariamente alle sue opere precedenti privilegia più l'intreccio rispetto alla psicologia dei personaggi, più scarni e didascalici. Questo risalta più il contesto in cui si svolge la storia, dove é palpabile la sensazione del "nuovo che avanza". Nessun punto di riferimento, tutti pronti a manovrare chiunque, serpi che covano all'interno. Cosa può fare uno yakuza di vecchio stampo in un mondo come questo?

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  10/05/2011 19:22:20
   6½ / 10
NOn è il solito kitano, tanta violenza a discapito di poesia e ironia che fino ad ora caratterizzavano il suo cinema. SI lascia guardare x carita' ma è sicuramente un minore di Beat .

benzo24  @  03/04/2011 12:20:31
   8 / 10
asciutto, crudo e decadente. il ritorno di kitano al yakuza movie è una garanzia di qualità.

Ciaby  @  20/03/2011 20:02:36
   6½ / 10
Yakuza- Thriller confezionato come si deve, con più di un'ispirazione al cinema di Kinji Fukusaku (Lotta Senza Codice D'Onore), anche se manca della poetica di Kitano, che anche nei suoi primi film sulla yakuza (anche nel sopravvalutato "Violent Cop", non mancava: manca quel gusto del surreale, dell'umorismo, manca Kitano, insomma, sebbene sia presente al 100%: regia, montaggio, recitazione e sceneggiatura, infatti, sono tutti suoi.

Ma "Outrage" è un film importante, perchè è il grido di rivolta del cinema di Kitano, uno dei più suggestivi del cinema contemporaneo, non solo giapponese, perchè pur avendo sempre mantenuto un fil rouge come approccio con il pubblico, ha saputo spaziare verso diversi orizzonti, film dopo film: dalla poesia romantica (Dolls), alla dolcezza della commedia (L'Estate Di Kikujiro), passando per il thriller (Hana-Bi, il capolavoro che l'ha consacrato al pubblico occidentale) e il coming of age (Kids Return), per arrivare poi alla trilogia personale dell'autore, criticatissima proprio perchè fuori dagli schemi del suo cinema precedente per introspezione.

E dopo una trilogia sentita e personale, che si apriva con il caleidoscopico e meraviglioso "Takeshis'", continuava con l'altalenante "Kantoku Banzai", ma importante perchè rifletteva a livello filmico sulla stessa ragione di vita di Kitano che è il cinema (nonostante sia anche scrittore, pittore, comico, presentatore televisivo...) e si chiudeva con il sottovalutatissimo "Achille E La Tartaruga", appassionata rilfessione sull'arte pittorica, era impossibile che Kitano, vero outsider del cinema, potesse evolversi come tutti gli altri e prendere cronologicamente un'evoluzione cinematografica.

Dopo tre film di Kitano, con Kitano, che parlano di Kitano, l'unica soluzione è la distruzione stessa dell'ego. E con che film era possibile se non con "Outrage", un film che è tutto meno che Kitano, thriller confezionato benissimo ed anche bello, ma realizzato ad hoc per il pubblico (e, nonostante, sia sempre stato poco quotato in patria come regista, il film è stato un enorme successo commerciale in Giappone), che vorrebbero solo sparatorie, violenza, intrighi ecc. Ed è una burla di Takeshi, che dietro la macchina da presa di chi si stranisce di fronte ad un'opera divertente, ma che pare fiacca e stanca proprio perchè impersonale. Il genio sta tutto lì, insomma.

Ma "Outrage" è davvero un film che, nonostante sia perfetto nella messa in scena, goda di un cast stellare, è altalenante nel ritmo (a tratti lentissimo, a tratti esplosivo), è un film che ripropone le caratteristiche tipiche del genere e le trascrive come se fosse una tesi di laurea. Inutile elogiarlo, inutile però anche bacchettarlo, quando nel suo non-essere artistico, "Outrage", invece, lo è molto, soprattutto nella cura formale, nella profondità di fondo e nel suo modo, aperto e disincantato di approcciarsi al suo pubblico, che dimostra quanto Kitano sia un genio dell'espressione e della comunicazione.

Freddo, violento, pulito, "Outrage" è un film che trova nel bel finale simpatico e indovinato una degna chiusura, che racchiude il cinema stesso di Kitano, perchè beffardo e illuminato/illuminante. E, nonostante, non sappia se mi sia piaciuto o meno (impossibile non adorare alcune scene, ma è anche vero che lascia inebetiti chi ha amato il suo cinema precedente), non vedo l'ora di "Outrage 2", di prossima uscita.

deralte  @  17/02/2011 19:58:17
   7 / 10
Un Kitano un po diverso dal suo solito approccio che riusciva a dare quel "di più" di artistico ai suoi lavori precedenti - almeno quelli che ho visto..
La storia è fondamentalmente semplice ma abbastanza articolata e causa il passare da un evento all'altro con una certa frequenza mi ha fatto trovare l'inizio un po ostico..
Non ho percepito una particolare evidenziatura su un dato soggetto - tutti o quasi pedine di una trama dal risultato finale abbastanza prevedibile..
In conclusione, buono ma da Kitano mi aspetto le sue emozioni che invece in questo film latitano.

Tom24  @  27/01/2011 23:22:53
   7½ / 10
Il ritorno al genere yakuza (si perchè è un genere a parte) di Kitano è formale e piuttosto tecnico, la violenza non manca e da appassionato rimango soddisfatto. Ma ci si chiede: è la poesia dov'è andata a finire? Sonatine era tutta un'altra cosa, purtroppo.

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