otto; or up with dead people (2008)

Noiosissimo film diretto con due soldi da Bruce LaBruce nel 2008.
La trama è sviluppata in modo veramente troppo lento tanto che dopo poco lo spettatore perde interesse nel film,discreta invece la regia e la recitazione.
Assente lo splatter.
Sconsigliato, è molto noioso e se ha qualche significato almeno io non sono riuscito a trovarlo, quindi per me è un film inutile.

Da un film che si definisce porno-zombi-gay-splatter ci si aspetterebbe di tutto tranne che annoiarsi...e invece incredibilmente l'unica cosa che resta a fine visione è noia a fiumi !
Girato con 2 lire ( e si vede!! ) ,Otto è un film con una trama risibile che non si capisce dove voglia andare a parare : come commedia non fa ridere neppure minimamente, come dramma non coinvolge , di porno ha poco nulla e le scene splatter sono risibili oltre che involontariamente ( ? ) trash !
Insomma , se il film avrebbe dovuto far riflettere su qualcosa ha fallito, se voleva semplicemente shoccare ha fallito ancora di piu' !

"I vivi non hanno alcun rispetto per i morti. Io non è che credo di essere morto, io sono morto."

Schizofrenica metafora metafilmica sul rapporto tra corpo (carne) e anima (spiritualità/cinema/arte) ad opera di uno dei più straordinari registi underground. "Otto" è un film che non si dimentica: grottesco, delirante, spesso destabilizzante, un film che inquadra alla perfezione il disagio, l'incomunicabilità di una persona morta, non in quanto tale, ma in quanto convinta di esserlo perché incompresa dal mondo circostante. Quando muoiono gli affetti, anche tu sei morto.

Si apre, quindi, una spirale di sesso e violenza che ha radici nel sangue, nel corpo. Un film ricoperto di lividi che ti lecca con ferocia, cercando di succhiarti la vita. Un film bellissimo, girato con un paio di soldi, eppure in grado di colpire come pochi, capace di non cadere mai nel trash e di mescolare con estrema destrezza umorismo nero, pornografia, tragicità, malinconia, amore e poesia.

Assolutamente da vedere, anche se, molto probabilmente, destinato ad un pubblico ristretto.