on the road regia di Walter Salles USA 2012
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on the road (2012)

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locandina del film ON THE ROAD

Titolo Originale: ON THE ROAD

RegiaWalter Salles

InterpretiSam Riley, Garrett Hedlund, Kristen Stewart, Kirsten Dunst, Viggo Mortensen, Amy Adams, Tom Sturridge, Danny Morgan, Alice Braga, Marie Ginette Guay, Elisabeth Moss

Durata: h 2.17
NazionalitàUSA 2012
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2012

•  Altri film di Walter Salles

Trama del film On the road

Dopo la morte del padre, Sal Paradise un aspirante scrittore newyorchese, incontra Dean Moriarty, giovane ex-pregiudicato dal fascino maledetto, sposato con la disinibita e seducente Marylou. Tra Sal e Dean l'intesa è immediata e simbiotica. Decisi a non farsi rinchiudere in una vita vissuta secondo le regole, i due amici rompono tutti i legami e si mettono in viaggio con Marylou. Assetati di libertà, i tre giovani partono alla scoperta del mondo, degli altri e di loro stessi.

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Voto Visitatori:   5,52 / 10 (22 voti)5,52Grafico
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Voti e commenti su On the road, 22 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

freddy71  @  07/03/2022 19:36:52
   6 / 10
Film un po' lento e lungo questa è la parte negativa…ma bella fotografia e bei paesaggi USA quasi per tutto il film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  06/03/2015 19:06:05
   5½ / 10
Dire che questo film è arrivato fuori tempo massimo pare davvero un eufemismo: son cambiate le generazioni, le mode, il modo di pensare... tutto quanto è cambiato! E se il libro di Kerouac ancora oggi sa immergerti nello spirito di quegli anni e quelle persone sbandate, altrettanto non riesce a fare Selles che a malapena riesce a svolgere il suo compitino con questo filmetto a tratti davvero soporifero.
Sia Kerouac sia Selles mi hanno fatto sognare, solo che con il primo (al contrario del regista) l'ho fatto ad occhi aperti.

MonkeyIsland  @  02/10/2014 19:21:22
   4 / 10
Definire questa pellicola fuori tempo massimo penso sia un eufemismo anche se penso che in mano a un Korine o Araki del caso sarebbe potuto uscire qualcosa di buono.
L'aria che si respira è posticcia colpa anche di un gruppo di attori veramente cani (tralasciando le comparsate di Mortensen e della Dunst) e anche di una sceneggiatura che non si prende la briga di approfondire i personaggi nonostante la pellicola duri un'eternità dando l'idea di assistere all'ennesimo film derivativo col classico gruppo di ragazzi sbandati.

5 risposte al commento
Ultima risposta 03/10/2014 10.43.34
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  30/10/2013 21:37:43
   5 / 10
Tratto da un romanzo cult che è manifesto di una corrente letteraria e non solo, il film di Walter Salles è stato piuttosto deludente. Ha poco respiro e pochi dialoghi. Gli attori non mi hanno conquistata, sufficiente solo Sam Riley.

floyd80  @  25/09/2013 14:59:11
   6 / 10
Un plauso al regista che è riuscito a girare una pellicola impossibile, dove persino l'autore del libro si era tenuto a distanza dal farlo.
Però il film non regge, nonostante i bravi attori e l'ottima ambientazione, non lascia niente, solo la sensazione di aver visto un bel film senza anima.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  22/08/2013 19:00:42
   6 / 10
Da un libro cult non esce di certo un film cult. L'idea di portarlo al cinema ce l'aveva anche lo stesso Kerouac, è però impresa disperata, è un libro impossibile da trasporre.
Film tutto sommato discreto, pesa l'eccessiva lunghezza, si lascia guardare ma è poca cosa.

paride_86  @  13/06/2013 01:34:15
   5 / 10
Ben fotografato e ben girato, "On the road" è un film che non mi ha convinto per niente proprio per la storia. Non mi piacque nemmeno il romanzo quando lo lessi, e questo film non mi ha fatto cambiare idea. Non la capisco proprio questa beat generation che esalta la strada, la droga e l'essere contro le leggi e poi sogna una famiglia con bambini. Storie come questa farebbero diventare moralista anche il più flessibile degli spettatori.

dibinho  @  02/04/2013 14:30:08
   7 / 10
Prima parte sicuramente piu' incisiva e interessante la seconda l'ho trovata piu' lenta e forse un po' monotona.
Belli a vedere i costumi , fotografia e colonna sonora anche i giovani attori se la cavano piu' che bene.

Tutto sommato un discreto film on the road.....

JB488  @  24/03/2013 06:54:02
   2½ / 10
qualche bella faccia,qualche bel pensiero,non era facile come tema... avrei incentrato il film sul buon cassidy

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  19/03/2013 17:47:46
   3 / 10
Questo film altro non è che un insieme di situazioni buttate lì una in serie all'altra che non mi ha lasciato proprio nulla...a parte Kristen Stewart, lato estetico naturalmente. Pessimo!

bm_91  @  28/01/2013 19:13:10
   4½ / 10
niente a che vedere con il libro...
del film non ti resta assolutamente niente...
salvabile Kirsten Stewart...per una volta non la vediamo nei panni di Bella Swan che striscia ai piedi del vampiro Cullen...

dagon  @  01/01/2013 21:04:10
   5 / 10
Veramente fuori tempo massimo arriva la trasposizione cinematografica di uno dei capisaldi della letteratura moderna americana. E' chiaro che dopo 60 anni e fuori contesto, la portata trasgressiva del romanzo viene completamente persa. Chi si scandalizza più per qualche canna ed un po' di promiscuità sessual.e? Il tutto è parecchio piatto, monocorde e ripetitivo, non certo aiutato da un cast che è tutto fuorchè carismatico.

-Uskebasi-  @  19/12/2012 18:57:43
   6½ / 10
Non avevo visto nemmeno il trailer, non sapevo niente della trama, ma potevo guardarlo gratis e soprattutto amo i film on the road. Me lo aspettavo però più on the road...
Film sulla beat generation anni '50 con dei buoni attori, su tutti Garrett Hedlund che interpreta di fatto il personaggio più riuscito, tragico ed incisivo. Sarà la voce di Giannini (vorrei vedere tutti i film dove la posso ascoltare) non so, ma a me è sembrato un grandissimo attore.

Manticora  @  29/11/2012 12:38:44
   7½ / 10
Sulla strada è per sua stessa natura un libro infilmabile, l'unico modo per dare un senso alla storia è interpretarne le parole con molteplici chiavi di lettura, a volte semplificando, a volte ampliando la visione d'insieme. Ciò Walter Salles riesce a renderlo possibile usando uno stile distaccato ma al contempo coinvolgente, in cui la voce narrante di Sal-Keruak è il tramite per le vicende che accompagnano i protagonisti. Indubbiamente è un film che vive delle interpretazioni dei personaggi, alcuni riusciti, altri meno, altri ancora totalmente fuori parte. La nota dolente è come al solito Kirsten Stevart, la ragazza ha solo un espressione, oltre a svariati limiti nella recitazione, non è che come bomba sexi sia così perfetta. Garet Edlund invece è un carismatico Neal Cassidy, scroccone e ottimista, il resto del cast supporta egregiamente la pellicola, da Terence Howard a Viggo Mortensen, nei panni di un allucinato Burroghs, ossessionato dal suo generatore di orgoni, con una Amy Adams come moglie, irriconoscibile nel dramma della follia. Kirsten Dust almeno dà un senso al suo personaggio, comunque la storia è coinvolgente è fà giustizia di un libro miliare nella letteratura mondiale.
Buona colonna sonora, ottima fotografia, ambientazioni e location perfette, forse Salles indulge un pò troppo in modo pruriginoso sulle pratiche sessuali dei protagonisti, senza essercene particolarmente bisogno, mentre bevono, fumano e prendono la bezedrina, comunque è un buon film, che aveva aspettato decenni per venire fuori, l'attesa è stata ripagata tutto sommato in modo soddisfacente.

Invia una mail all'autore del commento palla78  @  25/10/2012 13:33:41
   6 / 10
Non so, mi è sembrato una accozzaglia di situazioni messe lì. Ok, sono la maggior parte scrittori che vivono di precarietà per la strada alla ricerca di libertà (in tutti i sensi: sessuale, di comportamento, etc...). In pratica non fanno altro (o forse è quello il film) che trombare, bere, fumare, drogarsi, ma con una differenza. Lo sbandato totale (DEAN), farà la fine del padre. Altri, alla lunga, cercheranno stabilità. Ad esempio Sal Paradise fa in pratica ciò che vuole, ma ha sempre come ancora di salvezza la casa della madre (povera donna!), dove torna periodicamente a riprendersi. Mah, alla fine scrive delle gran storie con protagonista il pagliaccio DEAN che abbandona a se stesso (come aveva fatto lui stesso a Città del Messico), con la differenza che DEAN è PROPRIO fatto così, è la sua natura e lo sanno tutti, anche se alla fine è scomoda.

gianni1969  @  18/10/2012 00:25:09
   9 / 10
tratto dal grande kerouk,si respira un atmosfera magica. ovvio,il genere di film che si ama o si odia,io l'ho amato

Invia una mail all'autore del commento Laisa  @  16/10/2012 13:11:11
   6½ / 10
Non sarà il successo dell'anno ma si respira il profumo e della strada e questo basta.

Gli esseri umani seminano il proprio terreno con guai e inciampano nei macigni della loro stessa falsa erronea immaginazione, e la vita è dura.


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aikan  @  15/10/2012 20:54:38
   3 / 10
Sembra la storia superficiale di un gruppo di sbandati. Un'accozzaglia di scene senza molto senso, da cui non si evince nulla del capolavoro di Kerouac. Leggete il romanzo se volete realmente innamorarvi della strada.

kako  @  15/10/2012 14:37:09
   6 / 10
mi ha un po' deluso. Mi aspettavo un film più frizzante, più coinvolgente, invece in vari tratti è troppo lento. Inoltre l'ho trovato un po' superficiale, perchè i personaggi non sono eccessivamente approfonditi. Esteticamente molto bello, e tutto sommato un film carino e guardabile, ma manca quel qualcosa in più, manca spirito. Non ho letto il romanzo quindi non posso far confronti, ma da qui emerge solo un gruppo di sbandati che cerca qualcosa di alternativo, tra sesso, droga e alcool, accenni di riflessione si, ma forse troppo estemporanei. Il cast invece mi è piaciuto molto, sia i protagonisti maschili (ispiratissimo sopratutto il cameo di Viggo Mortensen), sia quelli femminili, abbastanza piccola ma riuscita la parte della Dunst, ben calata nel personaggio Kristen Stewart.

Cianopanza  @  15/10/2012 13:58:54
   6 / 10
E andarono su e giu'...
3-5 persone in para dura in fuga da se stessi e con gravissimi problemi a instaurare una relazione che non sia meramente superficiale.
Sono amici? Si cag**o l'un l'altro? O si frequentano perche' fa figo?
Il film procede un po' lento indugiando su sesso (promisquo), droga (psicofarmaci) e bebop (il rock'n'roll ancora non c'era).
Non del tutto riuscito e dall'estetica a tratti troppo bertolucciana.
Le figure maschili sono piuttosto azzeccate e il film si regge su di loro (oltre che sui paesaggi). La Stewart in un ruolo minore è carina con le sue tettine turgide, ma a dire il vero non ha il phisique du role. Non sembra una di quegli anni, quanto una sbarbina grunge.
tuttavia alcune sequenze sono buone e il finale vale la pena.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  14/10/2012 02:01:15
   6½ / 10
In sostanza Kowa ha detto tutto ciò che era da dire su questo film.

Ma "On the road" o meglio "Sulla strada" (per una volta che il titolo italiano non suonava male, l'hanno lasciato in inglese) è comunque qualcosa che ti segna e vedere il film significa ritornare ancora una volta sui passi di quei due fantastici disperati che erano Dean e Sal. Credo di non potere in fede dare un'insufficienza a un film che ha cercato onestamente la profondità che solo la parola scritta in un libro può dare. E lo ha fatto nell'unico modo in cui un film possa adeguarsi al suo iperonimo letterario: gli attori. Questo film punta tutto sulla visione. Poche musiche, pochi paesaggi (per quanto possa sembrare paradossale), pochi dialoghi. Il film è un album fotografico in movimento, è il tentativo di catturare quegli sguardi che neppure Kerouac è mai riuscito a restituire. E ciò riesce in parte: ne risulta un film difficile e lento, che rischia di trasformare la disperazione di un viaggio durato una vita in un vamos a bailar di sesso, droga e irresponsabilità malata. E infatti la scena in cui i due vanno a trovare Burroughs sembra essere l'epitaffio di questo film, dove il grande scrittore interpretato da Viggo Mortensen (in stato di grazia) fornisce una fin troppo esaustiva e didascalica lettura del fenomeno-Dean. Non basta una scena finale da storia del cinema per colmare il senso di incompletezza che un lettore innamorato di Kerouac sente all'accendersi delle luci, in un comodo supersala di provincia.

Ma forse è l'essenza dell'intero processo che ha portato un viaggiatore a scrivere le pagine immortali della letteratura di viaggio. Quella che sa fornirci - per dirla con Tabucchi - un altrove teorico e plausibile al nostro dove imprescindibile e massiccio. L'incompletezza più dilacerante e assordante, ma unica in grado di restituire la libertà e il significato di un'esperienza terrena.

"Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita."

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Ultima risposta 24/10/2012 11.50.53
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  11/10/2012 23:48:54
   5 / 10
Se dovessi assumere un atteggiamento neutrale, On the road sarebbe un bel film, piacevole e forse appassionato, tutto sommato utile alle nuove generazioni che non hanno avuto la fortuna di conoscere le pagine di Jack Kerouac, ma se il termine di paragone è un romanzo che ha avuto un ruolo molto importante nella vita di molti - e ovviamente nella mia - allora il film di Salles si merita un posto d'onore nella lista delle cocenti delusioni dell'anno. Se Riley è un discreto Sal Paradise e il regista azzecca i riferimenti alla cultura afroamericana (il free-jazz in particolare) e qualche momento persuasivo nell'episodio del Messico, la parabola che fu di K. sembra una tardiva combriccola di boy-scout in vacanza, tanto è piatta e priva di vere emozioni. Ben poco dello spirito del libro - giusto una dose di reducismo sfrenato e ambiguamente moralista - è rimasto in questa giostra di amicizie fraterne e promesse eterne, dove sembra di essere davvero sul set del The dreamers di Bertolucci. Attori inespressivi e poco convincenti, giusto una sorta di bignamino passatista che Salles aveva già ampiamente sfruttato nel suo decoroso (ma niente di più) Diari della motocicletta, su Che Guevara, ragazzo. E soprattutto è un film che a parte qualche sprazzo di vitalità, risulta noioso, statico e privo di vera vita. Se due ore non passano invano, vi posso assicurare di aver rischiato di addormentarmi almeno 4 volte nel corso del film. Forse i tempi sono cambiati e gli amici della beat generation sembrano profeti estinti, ma quelle pagine lì, accidenti, meritavano una maggiore carnalità, non la semplice essenza (rilettura) di quattro sbandati alla ricerca della libertà e di una ragione di vita

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Ultima risposta 25/10/2012 20.30.28
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