onibaba regia di Kaneto Shindo Giappone 1964
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onibaba (1964)

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locandina del film ONIBABA

Titolo Originale: ONIBABA

RegiaKaneto Shindo

InterpretiJitsuko Yoshimura, Kei Sato, Nobuko Otowa

Durata: h 1.4
NazionalitàGiappone 1964
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 1964

•  Altri film di Kaneto Shindo

Trama del film Onibaba

Ispirato a un'antica leggenda e ambientato in un periodo imprecisato del corrusco medioevo giapponese, è il dramma di due donne, suocera (N. Otowa) e nuora (J. Yoshimura), che cercano di sopravvivere a una guerra in corso uccidendo i soldati feriti e spogliandone i cadaveri finché tra le due s'intromette, scatenandone la gelosia, un disertore (U. Jukichi).

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Voto Visitatori:   7,81 / 10 (16 voti)7,81Grafico
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Voti e commenti su Onibaba, 16 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

zerimor  @  12/02/2022 23:30:41
   9 / 10
Bellissima e affascinante pellicola nipponica intrisa di folclore e atmosfera spettrale.
Film visivamente poetico nel quale la "donna" è la figura predominante.
L'ambientazione "spoglia" e al contempo squallida fa da sfondo ad una storia di disperazione e sopravvivenza.
In seguito, la comparsa di una misteriosa maschera demoniaca darà un taglio macabro alla vicenda.
Ottime interpretazioni e soundtrack.
Un piccolo gioiello del cinema orientale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  08/02/2022 18:16:44
   8 / 10
Film notevole di Kaneto Shindo, particolare nell'inserire elementi di mistero e quasi orrorifici in una vicenda tutto sommato complessivamente realistica. Un'opera storica con davvero pochi difetti, e anzi, molto efficace in ciò che vorrebbe trasmettere. Non sono molto d'accordo con chi dice che è invecchiato male.

JOKER1926  @  03/06/2020 13:37:02
   5 / 10
L'illustrazione cinematografica di Kaneto Shindo del 1964, è incentrata su un doloroso spaccato umano nipponico, la scena si svolge durante il medioevo, fra miseria e sopravvivenza.
"Onibaba" prende gli spunti essenziali da una storia/leggenda orientale, la regia sigilla tale progetto in una produzione di un'ora e venti minuti.

Il film ha avuto feedback importanti da parte di una "casta" della critica radical chic. "Onibaba", però, ai nostri occhi, è percepito come una produzione sopravvalutata e soprattutto obsoleta per quanto riguarda forma e contenuto.
L'anno di produzione è del 1964, in questa specifica fase temporale, possiamo affermare, che il Cinema è ormai adulto, le tecniche a disposizione per le regie sono già d'avanguardia, "Onibaba" sembra invece essere una produzione degli anni trenta. Notiamo una grandissima superficialità artistica fra fotografia e montaggio. Il sonoro e le interpretazioni invece sono le positività di maggior importanza che notiamo.

"Onibaba" è un film privo di struttura e regolare logica, è un gioco d'atmosfera (parzialmente riuscito) e poco altro. La narrazione è debole e il messaggio di matrice "filosofica" svolge funzioni solo di natura simbolica (elementari e primordiali). A questo punto, anche la durata della proposta cinematografica di Shindo risulta essere superflua: cinquanta minuti di monotonia e ripetizioni per almanaccare un exploit finale fra bizzarrie e sequenze quasi grottesche.

Il progetto di Shindo si ferma su questi binari.

In conclusione "Onibaba" è un film invecchiato molto male (anacronistico persino negli anni sessanta) a conferma ulteriore che la corrente cinematografica orientale è sempre stata un mesto sottoprodotto di quelle principali (europee e americane).

JOKER1926

Tangolino  @  07/01/2017 16:30:52
   9½ / 10
I tempi duri induriscono le persone.
Gli spazi aperti non sono mai stati così claustrofobici.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/10/2013 15:02:59
   8½ / 10
L'eco di una guerra lontana che ha depredato tutto, dagli uomini ai sentimenti, dal cibo alla compassione. In un campo costanetmente in preda al vento rimangono soltanto bisogni primari: placare la fame procurandosi il cibo nelle maniere più brutali, placare il proprio istinto sessuale mascherandolo in bisogno d'amore.
Molto bella la fotografia ed affascinante il contesto quasi irreale della vicenda dove i personaggi sono parassiti l'uno dell'altro senza un briciolo di quell'umanità finito in fondo a quel pozzo insieme ai cadaveri dei samurai. Un'umanità senza più un dio e senza più una coscienza.

Romi  @  14/10/2013 18:23:19
   10 / 10
L'Onibaba ha molte storie dietro il suo nome, fondamentalmente vuol dire: demone strega. Il film è basato su un'antica favola buddista.
La guerra spazza ogni forma di civiltà, si esalta l'animalità che nasce dal profondo dell'animo umano come istinto di sopravvivenza. Un'umanità spazzata dal peso della violenza. Non c'è amore, solo sesso, solo i bisogni primari. La fede cessa di esistere. Ma rimane la paura del soprannaturale, e su questa paura fa leva la donna più anziana per non perdere l'aiuto della nuora (a vantaggio dell'uomo) nella lotta per la sopravvivenza. Il suo piano sembra perfetto ma le si ritorcerà contro terribilmente. Le immagini e i suoni sono molto forti, essenziali ma allo stesso tempo di notevole impatto.

pinhead88  @  18/09/2013 20:51:44
   7 / 10
Un dramma jappo incartapecorito e invecchiato malissimo.
C'è da dire però che non annoia ed è ancora capace di ammaliare grazie a delle notevoli atmosfere cariche di Grand Guignol.

Invia una mail all'autore del commento Tokyo'sRedLight  @  08/08/2013 17:18:00
   10 / 10
Non capisco come si possa dare voti così bassi a una simile pietra miliare!
Vi meritate Bay ed Emmerich.

Cose che mi sono piaciute:

- Sceneggiatura fantastica
- Grande recitazione
- Ambientazione
- Musiche
- Indimenticabili le sequenze con il "Demone"


Cose che non mi sono piaciute:

- Niente, lo ritengo un capolavoro

1 risposta al commento
Ultima risposta 08/08/2013 18.42.08
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Lucignolo90  @  18/06/2013 01:11:30
   10 / 10
Il miglior j-horror della storia....forse gli avrei dato 9 normalmente, ma l'ignobile voto qua sotto mi spinge a votare per alzare un indegna media che fin'ora era sotto il 7. Il miglior film nella carriera del da poco scomparso maestro insieme a L'isola Nuda

Ale-V-  @  01/03/2013 03:23:14
   2 / 10
Io non posso credere che possiate etichettare una cosa del genere come "capolavoro". Se lo fate per darvi un tono e sembrare dei veri intenditori di film di nicchia, ok, lo posso capire, ma che vi possa piacere uno schifo del genere non lo concepisco. Sul film non mi voglio nemmeno soffermare.

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/05/2016 11.18.04
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  31/05/2012 18:13:21
   8½ / 10
Difficile da etichettare: horror medioevale? Gotico? Fantasy filosofico? Quando prevale la metafora, il rischio di cadere nel grottesco visivo è alto, ma la suggestione rimane inalterata. Una storia che insegna che odio e amore sono corpi dello stesso meccanismo, per un film profondamente laico e antitradizionale: ognuno è responsabile delle proprie azioni, senza un D.io che le assolva o le condanni

Jack_Burton  @  24/09/2011 17:52:10
   6 / 10
Regia ed interpretazioni ottime ma quello che manca è la tensione cosa che per un horror è fondamentale, magari in quegl'anni poteva anche fare paura ma adesso proprio 0. Diciamo che se uno lo valuta come un film drammatico (come giustamente è segnalato in questo sito) guadagna un punticino in più solo che come horror (nel sito IMDB viene catalogato appunto così) quel punticino non se lo merita. Un consiglio, se cercate un film leggero e veloce, guardate altro, altrimenti ve ne potrete pentire.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  16/11/2009 15:22:27
   8 / 10
La prima metà del film non è affatto noia e lentezza.
La prima metà del film è un'angosciosa allegoria (magnifica per essenzialità) di un'umanità che più hobbesiana non si può (vedendo questo film, lo stato di natura rousseuviano appare quanto mai una favola per bimbi) in cui due donne, lasciate sole dagli uomini partiti per una guerra senza luogo e senza tempo, per sopravvivere uccidono e depredano soldati di passaggio.
Nella seconda parte, dove si sviluppa il plot, il film perde parzialmente la capacità di parlare in termini assoluti e universali, e si contestualizza maggiormente in una civiltà e un immaginario.
La gelosia è innescata dalla comparsa della pulsione sessuale; la metafora della maschera è - a mio modo di vedere - non solo il segno che certi sentimenti restano marchiati sulla pelle, ma anche il segno di una condanna, di una sventura, di una maledizione. E' quasi il marchio di una condizione di vessazione perenne che la donna subisce nei secoli da parte dell'uomo, fino al punto di rivoltare donna contro donna, e rendere meno forte la loro rivolta anarchica e assassina contro il genere maschile.

Il film sorprende per la modernità, sia stilistica (frequenti e disinvolti i nudi femminili) sia concettuale. Siamo dalle parti di Nagisa Oshima.
Moderno anche l'uso del genere: questo non è un horror ma un film allegorico; se poi si pensa che è un film del 1964, fa nascere una grande curiosità di conoscere ben più a fondo il panorama del cinema nipponico degli anni 50 e 60.


PS reperibile in dvd nella filmoteca della Fnac; non ne avevo mai sentito parlare, ne è veramente valsa la pena!

h.chinaski  @  10/10/2009 00:45:02
   10 / 10
Il buco...profondo e scuro...
due donne suocera e nuora,carne vecchia e carne fresca,diventano assassine per sopravvivere alla guerra che le ha lasciate soloe portandosi via i loro uomini; aspettano il loro ritorno,nell'attesa la lotta per la vita le imbruttisce,nell'attesa uccidono...la loro tana è immersa tra l'erba,erba troppo alta,mortalmente ata...il loro disperato equilibrio è dilaniato dall'arrivo di un soldato,un disertore,un pezzo di carne dura,che innesca una relazione sessuale(sesso selvaggio)con la più giovane.La vecchia è gelosa ed escogita una demoniaca punizione,ma l'odio la vendetta è una maschera difficile da togliere una vota indossata...
capolavoro del cinema giapponese,shindo è un alievo d mizoguchi,e da qust'ultimo ruba un asanguinosa intensità nell mettere in scena la storia.
vita morte e sesso tra i canneti di un giappone medievale mai così spettrale e torbido

per chi non avesse capito CAPOLAVORO

VikCrow  @  06/03/2009 03:52:38
   7 / 10
Eccellente dal punto di vista scenico e registico, eccellente dal punto di vista recitativo, direte ma perchè solo 7 ? Perchè la prima ora è di una noia senza precedenti. Il film si riscatta sul finale. Un vero peccato...

Ciaby  @  20/02/2009 16:37:42
   6½ / 10
horror d'atmosfera d'altri tempi che riesce ad inquietare anche oggi. primi quaranta minuti di noia assoluta poi la paura.

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