nowhere (2002)

Il film nel complesso non mi è dispiaciuto affatto. Il non luogo della prigionia è perfetto per simboleggiare la dittatura o meglio le dittature che hanno subito i paesi sudamericani. I personaggi sono ben caratterizzati ed ognuno mostra chiaramente le sue peculiarità fino a comporre un rapporto particolare fra prigionieri e carcerieri e all'interno degli stessi schieramenti. Però il film rivela fin troppo palesemente la sua natura letteraria, specialmente nei dialoghi. Sembra di vedere un libro e non di leggerlo. Sicuramente Sepulveda, al suo esordio dietro la macchina da presa, è rimasto troppo legato alla pagina invece di trasporlo in maniera migliore su grande schermo.

Nowhere... un posto che potrebbe essere ovunque.
Un luogo in cui la terra è rossa, ci sono crepe, rocce, cactus e arbusti coperti di spine, un pezzo di deserto nel mezzo del nulla e... un treno.

Nowhere.. il "non luogo" per eccellenza che diventa punto di partenza per ricostruire la rivalsa e la libertà umana.
sepulveda passa dietro la macchina da presa e ci regala un piccolo gioiellino di disperata ironia: arma incredibilmente sovversiva contro la dittatura.

bellissima la figura di keitel "el gringo" un uomo spinto dalla ricerca di un atto di dignità "voi lottate per una libertà che non conoscete, io lo faccio per non dimenticare che sono un uomo libero"