notting hill (1998)

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Commediola romantica alquanto banale e prevedibile, troppo accondiscendente con i sentimenti e poco con l'artisticità, "Notting Hill" è una perfetta macchina da botteghino che sfrutta e strizza gli archetipi di un genere già inflazionato.

Già il primo incontro in libreria col successivo incidente dello sbadatello che rovescia il caffè sulla diva di turno è quanto di meno originale si possa realizzare. Il successivo sviluppo della trama si assesta su binari molto convenzionali fatti dei soliti su e giù che una coppia può vivere, un po' accentuati dalle posizioni socio economiche agli antipodi dei protagonisti, è qui che la Roberts ci regala un personaggio poco carismatico e dalla recitazione impostata, Grant invece se la cava meglio ma di certo non è una delle sue migliori interpretazioni, anzi, quegli occhi da pesce lesso a lungo andare hanno incominciato ad infastidirmi.

Per distacco il personaggio migliore del film è Spike, il coinquilino maledetto, nullafacente, sporco, stupido, eppure è la spalla comica che regala i migliori momenti nel corso della - troppo - lunga durata, anche se stiamo parlando comunque di un personaggio che eredita molto dalla commedia british anni 90', pensateci un attimo ci sarebbe stato discretamente in film come "Full monty", "Four weddings and a funeral", "A fish called Wanda" e compagnia bella. Non originalissimo neanche lui, ma esilarante, quello sì.

Per il resto l'unico aspetto che apprezzo del film è il suo non esagerare col miele, o comunque non farlo sempre, poi certo Mitchell nel finale si scatena con quel montaggio veloce in flash fordard in cui mi stavano venendo i brividi e anche un po' l'ansia ma ok dai, è brutto ma per fortuna dura poco, per il resto le sequenze troppo al miele vengono interrotte da Spike o dal cliente stupido della libreria, siano santificati.

In definitiva "Notting Hill" - che mi ha ricordato "Roman Holidays" con una protagonista molto meno carismatica - non aggiunge granché se non una trama telefonata, con anche qualche colpo di scena discretamente banale e riflessioni sulla celebrità e lo status già viste e straviste, critiche poco velate ai media e of course una storia d'amore che potremmo definire alquanto forzata - per non dire fantasy - caratteri stereotipati, tra Grant ormai disilluso dalle storie d'amore finite male e la Roberts reginetta del cinema che però non trova nessuno che l'apprezzi per quello che è. Insomma una commedia romantica un po' insipida e anche troppo lunga per i contenuti che propone.

Per il mio ritorno sul filmscoop, ho deciso che ci sta anche sparare sulla croce rossa.

Non ho mai voluto vedere questo film in quanto lo consideravo una sciocca commediola sentimentale...bhè, non mi sono sbagliato di molto. Cosa accade se la più grande attrice Hollywoodiana si innamora di un uomo comune? Come se fosse una cosa di tutti i giorni. Alla fine la pellicola riserva doversi momenti divertenti e strappa pure qualche risata (bravo Rhys Ifans) ma è intriso di un'atmosfera british che fà quasi venire la nausea e nel complesso è una visione tranquilla, sebbene si svolga nel modo più prevedibile possibile: innamoramento, problemi che portano alla rottura che pare insanabile ma poi l'amore trionfa e tutti vissero felici e contenti. Hugh Grant non mi è mai stato particolarmente simpatico; la Roberts grazie alla sua bellezza salva buona parte del film ma il suo personaggio è decisamente algido e bidimensionale. In un cameo c'è pure uno dei quattro fratelli Baldwin (che per la cronaca sarebbe Alec, ma tanto sarebbe stato uguale). Nonostante sia una ricca produzione di Hollywood con gli attoroni rimane quello che è: roba sentimentale per far sognare le lettrici dei romanzi Harmony. Si vede una volta e poi si dimentica.

L'unica cosa che funziona nel racconto sono i personaggi di contorno.
Tutti, soprattutto il coinquilino.

Un film di 2 ore perchè allungato dai primi piani dei volti dei protagonisti:
Lei sempre sorriso alla pretty woman
Lui sempre sorriso e occhi da innamorato lesso

Proprio così, la pecca del film è di mostrarci 2 attori nelle loro ICONICHE rappresentazioni. Una noia pazzesca. Il film funziona molto meglio quando i 2 non sono in scena insieme e da soli (così salvo la spiritosa scena della cena collettiva).

Una storiella banale e mielosa, mal proposta, meriterebbe comunque la sufficienza piena grazie agli attori di contorno...

In "Notting Hill", questa sorta di "Cenerentola" alla rovescia, di "Vacanze romane" anni novanta, quello che è sorprendente è che tutto, dalla trama agli attori principali, dall'atmosfera del racconto ai personaggi secondari, risulta esattamente come ci si aspetta che sia, tanto gradevole quanto prevedibile e scontato. Che si tratti di un film studiato a tavolino, lo dimostra il fatto che autori e interprete maschile sono gli stessi di "Quattro matrimoni e un funerale" (e la pubblicità ce lo ha rammentato con pedantesca ossessività), la Roberts, ex "Pretty Woman" è un'esperta di amori interclassisti, e gli squinternati amici di Grant ricordano troppo la bizzarra compagnia che bazzicava nelle cerimonie nuziali del film di Newell. Da questo a dire che il film è brutto e malriuscito ovviamente ce ne corre. Anzi, all'inizio esso ci regala alcuni bei momenti di intelligente humour britannico e alla fine ci tiene in ansia per la sorte dei personaggi come se non sapessimo che l'happy end tra Grant e la Roberts è altrettanto inevitabile dell'affondamento del transatlantico in "Titanic". Piuttosto, quello che dà fastidio (ma ciò è comune ormai a più della metà delle commedie sentimentali in circolazione) è il tono dolciastro, buonista, interclassista (non voglio di proposito usare il termine politically correct) che si respira in tutte le sequenze, girate peraltro in maniera anonima dall'anonimo Roger Michell, come se la preoccupazione maggiore degli autori fosse quella di rendere la love story tra la famosa attrice di Hollywood e l'oscuro libraio londinese la meno problematica e impegnata possibile. Una favola rosa appunto: e il botteghino, come nelle previsioni, ha dato loro ragione.

Film modesto che non consiglierei.

Questo film mi ha messo a dura prova perchè da una parte abbiamo il simpatico e bravo HughGrant(vedere ExtremeMeasures per credere), dall'altra la antipaticissima e sopravalutata almeno per me JuliaRoberts.
Al centro abbiamo una commediola romantica nella media.. ebbene che voto dare ?
Alla fine la mia idiosincrasia verso la Roberts prevale e quindi pollice giù !

spoilero perchè questo film non merita rispetto: quando il tizio alla conferenza gli chiede di riconsiderare la cosa mi è scappata una scorreggia fragorosa. Quando si dice il caso!
Totò, Peppino e la Malafemmina è migliaia di volte migliore!

non mi ha dato e non mi ha lasciato nulla, emozioni zero, nel mio catalogo film è finito subito nel "dimenticatoio"

non mi piace questo film, lo trovo irritante. Hugh Grant non mi sta molto simpatico e in questo film lo detesto! la Roberts mi piace in generale ma qui no. non riesco a capire il successo di questa commedia che trovo irritante, e poi la storia non mi piace per nulla

SPOILER
no io lo boccio con piacere! per me inguardabile!

Mi riesce difficile sopportare questo film, che ha il potere subdolo di appiattirti il cervello e rischia, se non te ne accorgi, di farti sorridere come Julia Roberts.
Una storia priva di spessore, intrisa di sentimentalismo patinato, o peggio di analfabetismo sentimentale, tipico di molte commedie americane moderne e che ha intaccato anche la nostra commedia italiana.
Le premesse erano buone, il soggetto è valido e rappresenta uno spunto per un'ottima sceneggiatura, ma il problema è proprio questo: Notting Hill è scritto male, dal titolo fino all'ultima battuta della Roberts.

Terribile commediuccia romantica. Pessima Giulia Roberts, è uno dei film che detesto di più

La classica commedia romantica americana. Sembra una favoletta. Regia mediocre e attori che non convincono.

Mi trovo un po' in difficoltà quando sono così in disaccordo con la media voto.
Nothing Hill l'ho sempre trovata una commedia romantica come mille, e quindi eccessivamente sdolcinata e banale. Se poi aggiungiamo due protagonisti veramente anonimi completiamo un piatto sciapo ed incolore.
Dimenticabile.

E rieccola qua, scommetto che Julia Roberts è stata stra-pagata per recitare in questo film perché con il successone di Pretty Woman si è tentato di ripescare i canoni del suddetto film. Nonostante questo lei mi è sembrata l’unica attrice adeguata; Hugh Grant mi è piaciuto poco, sembrava rimbambito, mentre gli altri co-protagonisti (coinquilino compreso) mi sono sembrati molto fuori parte.
Comunque neanche il film fa faville: ha una sceneggiatura idiota con scene impossibili e fin troppo zuccherose, e poi si poteva accorciare. La solita commediola che finisce bene insomma.
Si salva però da un voto molto basso per alcuni momenti divertenti e per aver descritto la vita di una star molto realisticamente, ossia la difficoltà di avere una vita normale.

Sdolcinato e spesso scontato

Classica commedia in cui alla fine i buoni sentimenti trionfano sulle vicessitudini della vita. I fan della Roberts saranno felici (per l'ennesima volta).
Gli altri si vedranno il solito film con le classiche incomprensioni e le oramai storiche progressioni che sono diventate un clichè.

versione al contrario di "pretty woman" con una Robert veramente pessima!
Grant salva in parte il film con qualche simpatica gag...poi il nulla!

Solita commediola in cui non solo sai già quale sarà la fine (e fin qui non c'è niente di male) ma addirittura riesci a prevedere la singola battuta. Umorismo a bassi livelli (qualche battuta isolata che fa sorridere c'è nell'ultimo quarto d'ora, per il resto niente), sceneggiatura abbastanza prevedibile e in qualche punto un pò confusa, attori probabilmente che toccano il loro livello più basso: Hugh Grant ha la stessa espressione dall'inizio alla fine del film, Julia Roberts non fa nessun personaggio ma ogni tanto fa qualche sorriso per uscire dall'inespressività generale. Per come è raccontata la storia è troppo assurda per essere vera! Ottimo, invece, il compagno di stanza di Hugh Grant!

la sagra della battuta stentata e lo sguardo tentennante (fra il cane bastonato e il micetto speranzoso). Patetico.

SPOILER

Scritto dal'ottimo sceneggiatore Curtis e diretto da un altrettanto ottimo regista, eppure il risultato non convince, ed è un peccato dato che l'anima che muoveva la trama era più che interessante ed accattivanate, ma nella seconda e parte, e non solo, si è voluto rovesciare la favola di Cenerontala addolcendola fino alla nausea, peccato l'idea non era male. Le situazioni divertenti non mancano e sono quelle che sostengono il film; si è rimasti imbalzamati di fronte al divismo dei due protagonisti, che non avrebbero dovuto avere delle paure eccessive, dato che le qualità, nel campo della comemdia non mancano a loro
Canzoni ad Oc che accompagnano questi tipi di operazione e che hanno avuto un ottimo successo
Hugh Grant:Il suo ruolo sembra sempre uguale, ma riesce ancora a sostenerlo, e non è poco, eppure con un po' di coraggio ha le possibilità di fare molto di più
Julia Roberts:E' brava, e nessuno lo può negare, anche se diversi ci provano, soloc he qui la fanno stare imbambolata avendo quasi paura di farla recitare

La storia è banale e prevedibile; i personaggi sono monocordi. L'ho trovata una pellicola priva di fascino rispetto ad altre belle fiabe serntimentali tipo "Vacanze Romane".

scontato e lento

Noiosissimo, banale, scontato e...chi più ne ha più ne metta!

irritante nella sua staticità

dannatamente triste...come hugh grant e tutti i suoi film...patetici...

Allora: io mi sono rotto le palle di Julia Roberts e delle sue commediole romantiche, e lo stesso vale per Hugh Grant. Notting Hill è l'ennesima variazione sul tema coppia male assortita perchè uno dei due sembra inarrivabile, ma alla fine - sorpresa! - tutto va a buon fine e quello/a inarrivabile si abbassa al livello dell'altro/a vivendo felici e contenti. Notting Hill è un pretty woman al contrario. Basta! Di positivo c'è la bella ambientazione londinese ed il compagno di casa di Hugh Grant, ma il resto è la solita storiella melensa trita e ritrita buona per le 14enni sdolcinate. Scusate la durezza, ma proprio non riesco a farmi piacere 'sto film. Patetico il tema portante di Ronan Keating, tarato apposta per strappare consensi ad un target prestabilito pronto ad abboccare all'amo; peggio di lui solo Celine Dion con "My heart will go on". E qualcuno tolga a Julia Roberts quel sorriso inconcludente. Con una bacchettona simile, ci credo che poi Hugh Grant va a mign*****.