nothing bad can happen regia di Katrin Gebbe Germania 2013
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nothing bad can happen (2013)

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locandina del film NOTHING BAD CAN HAPPEN

Titolo Originale: TORE TANZT

RegiaKatrin Gebbe

InterpretiJulius Feldmeier, Sascha Alexander Gersak, Annika Kuhl

Durata: h 1.50
NazionalitàGermania 2013
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2013

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Trama del film Nothing bad can happen

Ad Amburgo, il giovane Tore prova a cominciare una nuova vita grazie a un gruppo religioso chiamato "The Jesus Freaks" quando, incontrando una famiglia in difficoltà con la propria auto, crede che si tratti di un segno divino. Stringendo amicizia con Benno, il padre della famiglia, decide anche di trasferirsi da lui ma ignora la violenza che lo aspetta. Fedele alle sue convinzioni religiose, Tore sopporta ogni tortura e conta sulle sue sole forze fino a quando ha inizio una pericolosa battaglia tra azioni libidinose e altruismo.

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (3 voti)7,00Grafico
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Voti e commenti su Nothing bad can happen, 3 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  14/03/2017 10:48:21
   8 / 10
Efebico adolescente dal volto angelico Tore non ha famiglia, ma trova conforto nella fede cristiana e riparo nel gruppo dei Jesus Freaks, una congregazione giovanile totalmente dedita alla parola di Dio e al christian-punk. Casualmente incontra Benno con famiglia al seguito, il quale lo invita a soggiornare nella villetta di campagna in cui trascorrono le estati. Che Benno non sia uno stinco di santo è palese fin dalle prime battute, nessuno però può immaginare in quale inferno si sia andato a cacciare Tore. Vessazioni d'ogni genere, di natura psicologica e fisica diventano prassi quotidiana nell'ambito di un nucleo famigliare marcio, in cui il padre-padrone si erge a dominatore assoluto, manipolatore incontrastato dedito ad ogni bassezza.
Katrin Gebbe mette in scena una violenza priva di ragionevoli motivazioni, figlia di un moto di gelosia quasi puerile in cui il più forte comprende la possibilità di accanirsi sul più debole.
E' bene specificare che la pellicola nulla c'entra col torture porn o con film tipo "The girl next door": la violenza è spesso fuori campo mentre la natura masochistica del protagonista spiazza ed urta. Potrebbe fuggire quando vuole o addirittura vendicarsi, ma preferisce subire come un martire consapevole, ergendosi ad elemento salvifico per quel flebile barlume di innocenza e speranza rappresentato dai figli della coppia.
Per sua stessa ammissione scherzosa (ma forse non troppo) assume il ruolo di nuovo messia, affrontando con intollerabile pacatezza la propria via crucis sino a raggiungere il proprio Golgota. Accettare il comportamento di Tore è la cosa più ostica, abituati a revenge movie in cui la reazione è pari -se non ancora più veemente- rispetto a ciò che si è subito, restiamo basiti davanti alla serafica tranquillità con cui la vittima ne subisce di ogni.
E' un'estremizzazione del porgi l'altra guancia, anche se in fin dei conti Dio è solo un pretesto; la Gebbe alimenta domande e induce riflessioni alle quali ogni spettatore potrà dare risposte e interpretazioni a proprio piacimento per una visione in cui fanatismo, autolesionismo estremo, follia, ingenuità e bisogno d'accettazione si mescolano dando vita ad un personaggio incomprensibile e proprio per questo potentissimo nella sua ostinata rassegnazione.

Larry Filmaiolo  @  03/06/2016 09:50:52
   6 / 10
Shocker tedesco il cui unico scopo pare raccontare una vicenda di sopruso totale ai danni di una (più) vittime semplicemente inadatte a reagire e quindi alla vita, nothing bad can happen dimostra che sì something bad can actually happen e difatti è un titolo un po' ovvio a sostituire quello originale che reca il nome del protagonista (vicenda ispirata alla cronaca nera). Per shockare in un paio di sequenze shocka, ma la costruzione del climax in perfetto stile indie movie post documentaristico lo shock ce lo fa attendere non poco. Un film che sicuramente vuole colpire e comunicarci, immergerci in un disagio che non è solo sociale o esistenziale ma proprio vitale, senza il disagio crollebbero tutte le meccaniche che regolano la vita sulla terra (in Germania almeno). Il dispiegamento di buzzurri è al top, con alcuni picchi di inquietudine non indifferenti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/01/2016 21:43:22
   7 / 10
Analizzare un film del genere non è affatto facile. Molte sono le sfaccettature che possono sfuggire ad una prima lettura, ma credo che il nocciolo di questo film sia l'esposizione di due concetti antichi quanto il mondo: il Male ed il Bene in senso assoluto, rappresentati rispettivamente da Benno e Tore. Un Male espresso in maniera brutale, immotivata e gratuita nei confronti di Tore. Sistematico nel voler demolire e distruggere fisicamente psicologicamente un essere inerme. Un Male che all'apparenza si propaga più facilmente nel retroterra familiare e non solo. Dimostra una capacità di proselitismo più rapida grazie alla paura e all'esercizio della violenza. Tore invece subisce ogni cosa sostenuto da una fede incrollabile, sopporta di tutto e di più e rispetto a Benno e nello sviluppo finale dimostra di agire nell'animo in maniera più sottile, sottotraccia. Egoismo di Benno e il Saxcrificio estremo di Tore. Il film della Gebbe nella sua freddezza rapprresentativa offre delle scene realmente forti, ma l'elemento disturbante non è nel realismo della messa in scena, tantomeno in ciò che Tore subisce fisicamente e psicologicamente, ma è l'atteggiamento completamente passivo di Tore che, a livello personale, mi ha disturbato maggiormente. Ho letto qualche accostamento a Martyrs, ma secondo me ci sono profonde differenze. Il Male nel film di Laugier aveva uno scopo, il martire non aveva scelta. In questo film il Male non ha uno scopo preciso ed il Bene opera una scelta estrema di sacrificio. Ben curato nel lato tecnico, molto buone le prestazioni degli attori. Non mi sento comunque di consigliarlo.

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