non essere cattivo regia di Claudio Caligari Italia 2015
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non essere cattivo (2015)

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locandina del film NON ESSERE CATTIVO

Titolo Originale: NON ESSERE CATTIVO

RegiaClaudio Caligari

InterpretiLuca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia d'Amico, Roberta Mattei

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia 2015
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2015

•  Altri film di Claudio Caligari

Trama del film Non essere cattivo

Quelli che una volta erano i "ragazzi di vita", negli anni '90 sembrano appartenere, anche se nella periferia più disperata, a un mondo che ruota intorno all'edonismo. Un mondo dove soldi, macchine potenti, locali notturni, droghe sintetiche e cocaina "girano facili", nel quale Vittorio e Cesare, poco più che ventenni, agiscono alla ricerca della loro affermazione. L'iniziazione all'esistenza per loro ha un costo altissimo e Vittorio, per salvarsi, prende le distanze da Cesare, che invece sprofonda inesorabilmente. Il legame che li unisce è così forte che Vittorio non abbandonerà mai veramente il suo amico, sperando sempre di poter guardare al futuro con occhi nuovi. Insieme.

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Voto Visitatori:   7,52 / 10 (59 voti)7,52Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Miglior fonico di presa diretta (Angelo Bonanni)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior fonico di presa diretta (Angelo Bonanni)
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Voti e commenti su Non essere cattivo, 59 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  22/02/2024 14:23:42
   8 / 10
È Ostia, sono gli anni Novanta, una periferia che ingoia e risputa, neorealista il cinema oppure vero, e basta, quello di Caligari, scomparso prima della distribuzione di questo film. Due amici, due fratelli, il degrado di una provincia litoranea, costruita sull'abuso edilizio e gli espedienti alla giornata, fra eroina e slot, tv fittizie e Aids, ed è tutto vero, storia documentata. Il cinema di Caligari è nei tramonti sfocati, nelle auto che non partono, nelle rapine finite male, nelle torsioni della macchina da presa o nella sua calibrata fissazione immobile, nella dignità di una cena di un manovale. Tutto cade a pezzi, resta la dignità senza concessioni, in un contesto che fagocita ogni tentativo di esistenza se non in un sistema perverso e fatale.

[non essere cattivo, claudio caligari, italia, 2015, periferia d'imperi. 8/10]

Malato da tempo, a 67 anni Caligari muore appena terminato il montaggio. L'attore e amico Mastandrea lo ha ricordato così: «(Senza) parole. 'Muoio come uno *******. E ho fatto solo due film'. Se n'è uscito così, ad un semaforo rosso di viale dell'Oceano Atlantico circa un anno fa. Stavamo andando insieme a parlare con un amico oncologo in ospedale. La risposta ce l'avevo pronta ma l'ho lasciato godere di questa sua epica attitudine alle frasi epiche che accompagneranno per sempre tutti quelli che lo hanno conosciuto. Ho aspettato il verde in un altrettanto epico silenzio (sono molti anni che era stato operato alle corde vocali). Ripartendo ho detto 'c'è gente che ne ha fatti trenta ed è molto più ******* di te'. Il suono leggero della sua risata soffocata mi ha suggerito il suo darmi ragione, confermato dall'annuire ripetuto della sua testa grande. Di gente ******* Claudio se ne intendeva, ne ha conosciuta tanta, e tanta ne ha liquidata con quel metro di giudizio. ******* è una parola che detta da lui aveva un altro significato. Più potente. Più profondo. Il nord 'di lago' da cui proveniva deve avergli dato una dimensione molto particolare nello scegliere le parole e nella forza con cui scagliarle. E le parole che gli mancavano da parecchio tempo è sempre riuscito a fartele sentire anche se arrivavano scariche di suono. La grandezza di un uomo così viene anche da questo. Dal poter fare a meno delle armi convenzionali che servono per vivere la vita e dal continuare a battagliare con ogni mezzo mosso solo dalla voglia di esserci e di fare della propria vita una vita. Il suo lavoro ne è l'esempio unico, assoluto. Non ha mai smesso di fare film Claudio. Ne ha girati tre ma ne ha scritti, fatti e visti almeno il triplo. Questo deve accadere ad un regista che vede sfumare i propri progetti per motivi enormi o a causa di persone piccolissime. Pensare, scrivere, vedere, riscrivere, ripensare, vedere ancora fino alla morte del progetto e, nonostante questo, continuare a vederlo finito, il proprio film. Così ha fatto anche lui. Noi che abbiamo avuto il privilegio di lavorarci questo lo sappiamo bene. Ogni film non fatto da Claudio, Claudio lo ha fatto eccome. Come ha fatto il suo terzo e ultimo. Con l'amore e la cattiveria che la malattia gli imponeva. Con la dolcezza di chi riconosce la magia del cinema e delle persone che lo fanno. Con la ******* intelligenza di chi urlava il diritto al cinema da conoscere e da poter fare. Con un winchester immaginario sotto l'impermeabile a ricordare che Ford e Sam Peckinpah erano lì con lui anche se stavamo all'idroscalo di Fiumicino anzi, soprattutto per quello. Era pieno di roba e di gente Claudio. Il suo Martino in un angolo della testa. PPP sempre a portata di citazione. I suoi 'ultimi' da raccontare, facendoli volare dal basso dei sondaggi sui quotidiani, all'alto del livello drammaturgico in un copione e poi sul set. Il suo cinema è stato e sarà sempre politico. Non ha mai smesso di esserlo neanche quando non veniva materialmente realizzato. Bastava parlarne. Guardarlo mentre sceglieva il ritmo del respiro giusto per pronunciare la frase epica di turno. Ha sempre conosciuto i film che ha fatto. Li ha mangiati, bevuti, e vomitati prima di farli diventare un film. È stato forse l'ultimo intellettuale vecchie maniere. Con la capacità di sporcare la propria anima e la propria intelligenza del nucleo essenziale di quello che si apprestava a raccontare. Per Claudio 'ideologia' non è mai stata una brutta parola. Lo ha spinto a non fare mai un passo indietro e gli ha permesso di difendere quello che faceva con una forza che non ho mai visto in vita mia. E gli ha consentito anche di lottare con il male costringendolo ai supplementari più di una volta. Claudio ha perso ai rigori, che si sappia questo. E ai rigori non è mai una sconfitta reale. A tutti noi che lo abbiamo accompagnato nell'ultimo sogno realizzato è bastato questo. Onorarlo nel lavoro che più ha amato, maledicendo la sua ostinazione, ammirandone la tenacia, il coraggio e la passione. Ridendo alle sue battute crudeli. Commossi davanti alla sua commozione dell'aver iniziato e finito il suo nuovo e ultimo film.»

DogDayAfternoon  @  04/10/2021 22:08:09
   6½ / 10
Esattamente all'opposto di "Amore tossico" dello stesso Caligari, quello che più mi ha favorevolmente colpito in questo film è la recitazione, in particolar modo Luca Marinelli offre una prestazione veramente di alto livello, ma in genere un po' tutti se la cavano molto bene.
Un film fatto bene, diretto e crudo al punto giusto, che pecca un po' forse dal punto di vista emotivo: non mi ha coinvolto come pensavo, nessuno dei personaggi ha bucato lo schermo per venirmi a prendere e portarmi dentro al film.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  05/09/2021 23:08:44
   8 / 10
Bello.
Bravo Caligari, da ricordare sempre.
Bravo Mastandrea per crederci sempre.
Ottimi i 2 protagonisti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  15/10/2020 18:53:53
   8 / 10
Bravissimo Caligari a raccontarci, per un'ultima volta, con sguardo pessimista le vicissitudini di persone che per un motivo o per l'altro si sono ritrovati a vivere una vita fuori dalle righe, nel senso negativo del termine.
"Non Essere Cattivo" è pregno dello squallore di quelle vite, raccontate con un realismo che ha dell'incredibile, sia nelle cadute sia nei tentativi di uscire dal baratro. Caligari ci lascia poca speranza, come è giusto che sia quando si vuol raccontare questo genere di storie; purtroppo invece ci ha lasciato lui, subito dopo il termine delle riprese, con il ricordo di un regista che ha messo la qualità al di sopra della qualità ma che ci ha dato un ultimo grande lavoro come regalo d'addio.

AMERICANFREE  @  25/05/2020 10:28:54
   8 / 10
Dimenticato di vedere questo bel film italiano, girato molto bene, amo questo genere di film e non mi ha deluso affatto. Bello e triste il finale, condivido media di filmscoop

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  19/04/2020 17:24:37
   10 / 10
"Je lo fai un bel sorriso a Vittorio? Lo sai che lui e tu padre erano come fratelli?"

Testamento di Caligari e capolavoro assoluto da mandare giù a memoria.

VincVega  @  18/03/2020 14:36:21
   8 / 10
Al terzo e suo ultimo film, Caligari ribadisce di essere stato tra i migliori a descrivere il degrado, i furtarelli, lo sballo e le dipendenze di persone che vivono ai margini, con un realismo difficilmente riscontrabile altrove. Un racconto sentito e riuscito della periferia romana, interpretato magnificamente da Marinelli e Borghi, forse i due migliori giovani attori italiani degli ultimi anni.

Jokerizzo  @  02/02/2020 12:15:02
   9½ / 10
Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  04/11/2018 16:38:55
   8 / 10
Che peccato sarebbe stato se questo film non avesse visto mai la luce! Bravissimo Mastandrea ad averci creduto e ad aver lottato fino alla fine per garantirne la conclusione. Azzeccata l'etichetta di tardi neorealismo per un film bellissimo e toccante nel raccontare lo squallore delle vite disgraziate di un gruppo di sbandati e delle loro galassie.

Grande approfondimento dei personaggi, zero manicheismo, anche grazie alle sontuose interpretazioni di Borghi e Marinelli.

Insomma, vedetelo, e tenere alta la memoria di Claudio Caligari.

DarkRareMirko  @  26/10/2018 21:04:27
   9 / 10
Mi è piaciuto moltissimo; Borghi e Marinelli, questo soprattutto, sempre perfetti (e la loro filmografia fa ormai paura).

Un tardo neorealismo, vero, con omaggi che van da Pasolini al primo Scorsese, violento ed iperrealista, girato e recitato bene.

Ancora una volta, un'Italia senza speranze.

Overfilm  @  01/01/2018 18:39:00
   6½ / 10
Non ho visto gli altri film di Caligari, ma vedro' ci colmare la lacuna.
La trama sa di gia' visto e non viene trattata in maniera particolarmente originale, ma comunque il film risulta godibile.
Buona la prova di Marinelli che son curioso di vedere nei panni di Faber (in uscita a giorni...).

C_0_  @  02/11/2017 12:09:23
   6 / 10
A me sinceramente il film non ha detto nulla di speciale e gli attori sono quasi tutti cani. Pure Borghi che qualcuno qua sotto ha scritto che è stato bravo, secondo me è veramente scarso. L'unico veramente bravo è Marinelli e do sei al film quasi solo per lui che regge il film quasi da solo.

pak7  @  13/10/2017 10:32:55
   7½ / 10
E' più o meno sullo stesso livello di Amore Tossico, anche se meno esplicito.
Si presta sicuramente a un'altra visione futura. Buone le prove attoriali, specialmente Marinelli.

andreajunkie  @  05/09/2017 10:51:20
   10 / 10
Uno dei film più belli in assoluto che ho visto negli ultimi anni.
Il maestro Caligari non poteva lasciarci testimonianza migliore...fantastici Marinelli e Borghi, e tutti gli attori di "contorno".
Spettacolare.

peppe87  @  07/08/2017 15:45:18
   7½ / 10
filmazo sulla droga anni 90 grandi attori

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  01/06/2017 17:31:27
   8½ / 10
Caligari squarcia la barriera di finzione della pellicola mettendo in scena situazioni incredibilmente realistiche e concrete, aiutato dai bravissimi Borghi e Marinelli.
Probabilmente il voto sarebbe stato anche 9 se il film non soffrisse - come tutti quelli del regista - di un calo di ritmo nel terzo finale che un po' si avverte.

GianniArshavin  @  21/05/2017 13:55:56
   8 / 10
Non essere cattivo è l'ultimo film di Claudio Caligari, uscito postumo per la morte dello stesso regista, deceduto poco dopo la fine delle riprese e del montaggio.
Non essere cattivo è il terzo capitolo di un'ipotetica trilogia (che poi sarebbe la filmografia completa dell'autore) iniziata negli anni 80 con Amore tossico(1983) e continuata negli anni 90 con L'odore della notte (1998).
La pellicola del 2015 riprende da vicino le vicende soprattutto di Amore tossico, omaggiandolo e citandolo in più di una circostanza; in Non essere cattivo siamo 10 anni avanti rispetto al periodo in cui è ambientato il film del 1982, descrivendo la vita nelle borgate romane degli anni 90, gli anni in cui l'eroina sparata per endovena è stata sostituita dalla cocaina e dalla stessa eroina spacciata in polvere. I protagonisti sono sempre ragazzi senza futuro, speranze ed opportunità, giovani ai margini che non conosco e non possono ambire ad un miglioramento se non attraverso la malavita e lo spaccio. Ovviamente questi emarginati, abbandonati da stato e autorità, affogano le proprie frustrazioni nell'uso smodato delle stesse droghe che spacciano, in un percorso che riprende da vicino i temi tipici del cinema di Caligari.
Questa spirale di distruzione è inesorabile e incontrovertibile, non solo per il personaggio di Cesare, destinato ad una vita volta all'autodistruzione a causa della sua dipendenza da droghe e crimini, ma anche per il protagonista più posato e riflessivo, ovvero Vittorio, che sembra avere la vita segnata dall'impossibilità di conquistarsi un riscatto sociale malgrado gli sforzi e la volontà.
Non è difficile scovare, nella poetica caligariana, echi del Pasolini di Accattone (la figura di Cesare ricorda molto il protagonista del primo lavoro di PPP) e di Mamma Roma, con la protagonista interpretata dalla leggendaria Anna Magnani che ha molti punti in comune con il Vittorio di Non essere cattivo.
Il finale, rispetto alle opere pasoliniane appena citate, sembra lasciare uno spiraglio di speranza, anche se relativo.

Tecnicamente l'opera è pressoché perfetta, e brilla soprattutto sotto il profilo della recitazione, con un Marinelli che film dopo film si conferma un attore di spessore. Tuttavia il cast nel complesso risponde bene senza scadere mai nel macchiettistico, cosa facile quando si ha a che fare con ruoli simili.

Non essere cattivo non è un lavoro perfetto, forse in fase di scrittura ha qualche defiance ma resta uno dei migliori titoli italiani degli ultimi anni e rappresenta un testamento incredibile della poetica di Caligari, che qui trova il suo compimento massimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  28/03/2017 12:15:30
   10 / 10
Capolavoro assoluto del mai troppo celebrato Claudio Caligari.
Di film così, ne esce uno ogni decade. Immenso.

Tautotes  @  26/03/2017 09:17:31
   7½ / 10
Davvero un bel film. Ottime interpretazioni di Borghi e Marinelli.

Burdie  @  20/01/2017 22:58:54
   6½ / 10
...ben fatto....ma non il mio genere

maxwin  @  09/01/2017 14:30:06
   6 / 10
Ottima la recitazione di Marinelli ma il film non mi ha emozionato più di tanto, le mie aspettative rano più alte. Comunque vale la pena vederlo.

camifilm  @  06/01/2017 13:49:31
   7 / 10
Un film sicuramente da vedere.

Molte buone le interpretazioni dei protagonisti e anche dei comprimari. Storia di vita nella borgata, tra locali discutibili, corse in auto, spaccio, ragazze ubriache e pronte a tutto per lo sballo, ragazzi violenti e sempre alla ricerca di come sbarcare la giornata cercando qualche soldo facile.

Purtroppo non mancano delle pecche. L'ho trovato inconcludente su molte tematiche trattate dal film molto bene ma poi in finale abbandonate a se stesse, non chiuse. Qui non posso dire altro per non entrare nello spoiler.

Bello il finale con la speranza di una rinascita. (capirete vedendolo)

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antoeboli  @  15/10/2016 01:37:21
   8 / 10
Caligari ci regala questa sua opera postuma , che per qualche momento sembra uno spin off di Suburra , dove anche qui regnano dialoghi in romanaccio,violenza,droga e spaccio totale , attraverso i personaggi di Vittorio e Cesare .
Cesare soprattutto è interpretato a uno straordinario Luca Marinetti , ancora una volta perfetto nel suo ruolo dopo quello di Jeeg Robot.
Un film che si lascia vedere e godere che è una bellezza , attraverso il carisma dei personaggi secondari e di come l essre cattivo , sembra l unico mezzo per poterne uscire da situazioni difficili .
Un film davvero bello che ha guadagnato molto poco , ma vale la pena riscoprire.

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cinematografo  @  25/09/2016 19:56:30
   7½ / 10
Un vero gioiellino. Film vero e crudo sulla vita di periferia romana...Luca Martinelli grandissimo.Chapeau al regista Caligari.

TheLegend  @  22/09/2016 14:27:42
   6 / 10
Film nudo e crudo che però ho trovato a tratti poco sincero e non mi ha regalato molte emozioni.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  13/09/2016 13:05:43
   8 / 10
L'ultimo lavoro della breva carriera di Caligari è un film che lascia il segno e che varra' sicuramente ricordato.
Un ottimo e sentito affresco della periferia Romana fatta di spaccio e disoccupazione. I due protagonisti sono perfetti nelle loro interpretazioni e ci fanno sentire davvero al loro fianco mentre mandano a rotoli la loro esistenza. Anche per chi ne vuole uscire non sara' facile, un viaggio praticamente senza speranza.
A parte l'epilogo piuttosto fuori contesto ci troviamo di fronte ad un bellissimo film.

polbot  @  09/09/2016 17:20:22
   7½ / 10
Film tanto duro, quanto asciutto. Ottime interpretazioni.

KitaVerde  @  02/08/2016 10:18:58
   8 / 10
Non c'è speranza per nessuno in questo piccolo "mondo", tra disgrazie e abuso di droga , le note positive sono momentanee, ma sempre con un tono di disperazione presente. Ostia è semplicemente un luogo dove tutto ritorna e niente si trasforma, la fine è imminente per tutti. Caligari sapeva bene usare i suoi luoghi, le spiaggie e le case vuote. Un raggio di sole nostrano, non essere cattivo su. L'interpretazione di Borghi e Marinelli fanno aumentare di un voto il film(pure la colonna sonora). "A guardare troppo il mare ti vengono i pensieri" Si, sono felice per questa piccola perla, è come aver ricevuto un regalo inaspettato per Natale. Basta minestre riscaldate.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  26/07/2016 19:40:09
   7½ / 10
Il regista sforna un film al livello di Amore tossico. Da vedere.

fabio57  @  22/07/2016 10:24:42
   7½ / 10
La borgata romana, descritta con toni grotteschi, ma pittoreschi da Scola nel film "brutti sporchi e cattivi" ritorna protagonista in questo film. La storia dei due tossicodipendenti, è il pretesto per raccontare di questo sottobosco sociale corroso da un estremo degrado umano e da una miseria morale ed economica. Non c'è speranza di redenzione per balordi in balia della vita, su cui non hanno alcun controllo. Perfino nel crimine restano ai margini senza riuscire nemmeno a compiere una rapina o a organizzare una piazza di spaccio. Angosciante ma realistico, gli attori sono bravi e credibili. Bella prova

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  24/05/2016 11:25:56
   7½ / 10
Ambientato ad Ostia nel 1995 "Non essere cattivo" è il terzo ed ultimo film di Claudio Caligari, scomparso durante il montaggio dello stesso.
Facile il confronto con il cinema di Pasolini, realismo e ambiente borgataro alimentano il parallelo senza troppi sforzi, nel racconto di vite costrette dal contesto a (soprav)vivere come possono, magari evitando la prematura uscita di scena.
C'è un simbolico margine a limitare Cesare e Vittorio, una gabbia socio-culturale in cui come bestie feroci sono relegati, dalla quale non si possono liberare nonostante il tentativo di aderire ad uno stereotipo di consuetudine famigliare che tuttavia non garantisce la felicità.
Canzonette techno ossessionanti, sballi nevrotici, audaci e nervosi nel passaggio generazionale dall'eroina alla coca e soprattutto la capacità di sbarcare il lunario con metodi mai legittimi: sono i paria di un paese avviato verso l'illusorio nuovo boom economico.
Si vorrebbe svoltare ma in fin dei conti tutti sanno bene dove si trova, e per sempre si troverà, il loro mondo. Si erge minaccioso proprio alle loro spalle, mentre osservano quel mare capace di far sognare. C'è la battigia lurida sferzata dal vento e uno scenario urbanistico scomposto all'interno del quale si muovono a caccia come lupi affamati, ombre della periferia, figli dell'appendice ignobile della vicina capitale.
La bravura degli interpreti e in particolare di Luca Marinelli salta subito all'occhio, Alessandro Borghi sorprende nonostante qualche eccesso nelle scene più allucinate, ma Caligari tieni bene le redini dell'operazione non andando mai a sovraccaricare. La sua è un' aderenza energica e possibile, sicuramente pessimista nell'affresco offerto, nonostante i momenti livemente comici ed altri a carattere surreale.
Districarsi dalla melma non è facile, il senso di vuoto è riempito da rabbia ferina pronta a sciogliersi in lacrime momentaneamente catartiche. C'è la commozione mai gratuita, in essa è racchiuso il lato più intimo e personale nell'urgenza del regista di definire l'umanità sepolta, tuttavia resistente e ostinata che si cela dietro la minacciosa scorza di vite private d'ogni opportunità.

Thorondir  @  10/05/2016 14:35:55
   8½ / 10
Filmone di un regista cha sapeva fare cinema vero e che purtroppo ci ha lasciati troppo presto. Finalmente siamo di fronte ad un film che racconta l'Italia, la sua pochezza e la sua povertà, le sue difficoltà, l'esistenza di una periferia dimenticata da Dio, in quel passaggio temporale che è quello politico che ha portato all'ascesa di Berlusconi. Un grande affresco di un'Italia dannata che attinge a piene mani dal neorealismo di De Sica e Rossellini (a livello tematico e registico) e anche al primo Pasolini (Accattone in particolare). Marinelli e Borghi sono straordinari nel delineare due personaggi scontrosi che ci provano ad essere diversi, ma che hanno nell'indole la violenza, la droga e la rassegnazione. Anche in questo senso il finale si tramuta in una dolorosa constatazione della realtà, decisamente lontano da quell'happy ending decantato da molti. Cinema vero, sentito, documentaristico, reale, necessario.

tavullia86  @  16/04/2016 09:52:25
   8 / 10
gran bel film. ottimi borghi e marinelli, grazie a mastandrea per aver creduto in quest'opera.

hghgg  @  10/04/2016 12:18:07
   8 / 10
Ragà, è un gran film c'è poco da fare. Caligari ci lascia con quello che forse è il suo film più bello e lo dico apprezzando anche i suoi due precedenti film e adesso maledico gli dei perché non potrà mai essercene un quarto.

L'ultimo film di Caligari va in ogni caso a rimpinguare la lista di ottimi film italiani usciti almeno dal 2014 ad oggi e ormai cominciano ad essere parecchi. "Il cinema italiano è morto" certo fino a quando uno vede solo quelle 3-4 commedie di mèrda e poi quando esce "Il racconto dei racconti" si annoia per me ad essere morto rimane (parte) del pubblico italiano, casomai.

"Non essere cattivo" è un gran film ed è un film molto crudo, oscuro, drammatico. Vita ai margini nelle borgate popolari di Ostia, vita senza speranza, tra povertà, eccessi e morte.

Se escludiamo il finale aperto Caligari non risparmia nulla allo spettatore, come sempre adottando uno stile realista e diretto, capace di coinvolgere davvero molto lo spettatore nelle vicende dei due protagonisti. Film crudo nel suo mostrare tanto la redenzione tanto l'inesorabile discesa verso l'abisso ed estremamente efficace nelle scene più drammatiche, si veda in pratica tutta la vicenda

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER dove un Caligari prossimo alla morte colpisce lo spettatore con un'attesa crudele per quello che sembra fin da subito un destino inevitabile.

Caligari scrive e dirige con in mente Pasolini certo eppure un film del genere a me riporta sempre e comunque alla mente anche il basilare "Mean Streets" di Scorsese, in salsa romana; Scorsese altro probabile punto di riferimento per la carriera di Caligari, in questo film mi vengono in mente le scene di quelle due-tre risse che ogni tanto vengono fuori e lo stesso pre-finale con

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Ottima prova per Luca Marinelli, ormai credo senza alcun dubbio uno dei più convincenti attori italiani sulla piazza ma bravo anche Alessandro Borghi che sinceramente mi ha convinto più qui che in "Suburra".

Caligari comunque fa "girare" a dovere tutto il cast (brava anche Silvia D'Amico).

Lo stile di Caligari è ovviamente "roba mia" mi piace molto, l'ambientazione romana (seppure nei dintorni, a Ostia) ha aggiunto, per quanto mi riguarda, ulteriore ovvio appeal al film.

L'ultimo lascito di Caligari è l'ennesimo gioiello in un periodo fertile per il nostro cinema. Ottimo.

4 risposte al commento
Ultima risposta 10/04/2016 15.58.39
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TheLory  @  04/04/2016 22:11:54
   8½ / 10
Quanti attori con la a maiuscola in questo film, Marinelli e Borghi da oscar, eppure ai botteghini sbancano sempre gli argenteri e i bovi. Cosa triste. Piaciuto il film, a volte cerca la lacrima facile, ma lo capisco, se togli quei momenti sarebbe stato solo un delirio di droga, allucinazioni e risse.
Avanti così, ne vogliamo altri

gandyovo  @  26/03/2016 22:40:25
   7½ / 10
mi è piaciuto molto. è un film sporco sulla vita ai margini di ragazzi di borgata. non credo possa essere molto lontano da alcune realtà italiane. Il film non prende mai le parti di alcun personaggio. Dipinge una realtà cruda e lascia allo spettatore domande ed eventuali risposte.

Giovans91  @  26/03/2016 13:54:04
   8 / 10
Genuino e verace in tutti i suoi aspetti. Non essere cattivo è una boccata d'aria fresca nel cinema italiano, un film che parla senza timidezza ma con tanto pudore della periferia e delle difficoltà della povera gente. Un film scritto bene, girato ancor meglio e che si pregia di ottimi interpreti, soprattutto quella di Luca Marinelli, e ha una ricostruzione scenica di qualità.
Film che ha rappresentato l'Italia per andare agli Oscar 2016; forse una pellicola non proprio adatta per l'Accademy, ma per noi italiani questo è un signor film!

7219415  @  11/03/2016 16:24:45
   7 / 10
Bel film, lo ho preferito ad amore tossico. Diverte la prima parte, fa riflettere la seconda.

Oskarsson88  @  11/03/2016 01:37:56
   7 / 10
Non male, terzo film sulla trilogia della droga, concluso poco prima della morte del regista. La storia di due ragazzi dalle condizioni difficili, che seguiranno via via strade diverse, volendosi comunque sempre bene. Musiche simili a L'odore della notte. Ben fatto, anche se gli manca qualcosa per innalzarsi!

marcogiannelli  @  07/03/2016 19:04:11
   7½ / 10
il cinema italiano che ci vuole, di ottimo livello, con Borghi e Marinelli sugli scudi
un dramma sporco e sentito, una storia di due amici, quasi fratelli intenti a uscire dal mondo della clandestinità dove sono fin troppo radicati
peccato per la caduta di tono con il passare dei minuti

guidox  @  21/02/2016 14:44:16
   7½ / 10
per chi ha apprezzato veramente Amore tossico, già il rimando iniziale è un tuffo al cuore.
poi c'è quel senso di disperazione che trasuda per tutta la durata del film, che crea quel senso di empatia coi due personaggi principali, nonostante personalmente quegli anni 90 li abbia vissuti in maniera del tutto differente alla stessa età dei protagonisti.
è un film che tocca argomenti che fanno riflettere perchè c'è una realtà non filtrata, anche se in alcuni punti si scorge un "costruito" che ci fa un po' fa a pugni.

markos  @  18/02/2016 21:41:23
   7 / 10
Ultimo film della trilogia di Caligari.
Anche in questo film, come in amore tossico, al centro della storia c'è la droga.
Bravi i due attori principali, per me sconosciuti.
Per chi ha apprezzato i primi due film non può non vedere questo.

gantz88  @  07/02/2016 17:11:12
   7 / 10
buon film,vale la pena dederlo

enigmista  @  18/01/2016 14:13:42
   8½ / 10
Mi è piaciuto molto, ed ho trovato davvero molto bravi i 2 protagonisti. Caligari, dopo i bellissimi "Amore Tossico" e "L'odore della notte" ci lascia un altro grande film.

InvictuSteele  @  21/12/2015 16:18:23
   7½ / 10
Non sono mai stato un estimatore di Caligari e del suo cinema popolare, scolastico e realistico. Sicuramente ha avuto il pregio di mettere in luce i disagi dei reietti della società, nella maniera più fedele possibile, ma non mi sono mai entusiasmato davanti ai suoi lavori. "Non essere cattivo" è probabilmente il suo miglior film, quello più curato e studiato (anche se poi i suoi prodotti si equivalgono sempre) e anche questo non mi ha trasmesso molto. E' indubbiamente un signor film, girato bene e con bravi attori romanacci, la storia prende e intrattiene, eppure molte cose sono forzate, come se si cercasse la drammaticità a tutti i costi, infierendo su personaggi miserabili e sfortunati ai quali il fato ha tolto ogni stimolo per vivere. Sarà che, essendo romano, odio i coatti, il loro modo di esprimersi, di atteggiarsi, di parlare, di esistere, i luoghi che frequentano e i gusti che hanno, e ciò mi impedisce di immedesimarmi e di cogliere la "magia" di questo lavoro. Tuttavia si tratta di un'altra piccola testimonianza che il cinema Italiano sta riprendendo la retta via. Speriamo nel futuro.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  20/12/2015 17:54:45
   8½ / 10
Film che prende due aspetti già visti nei due precendenti di Caligari.
C'e' il mondo della droga di Amore tossico misto alle atmosfere noir di L'odore della notte.
Comunque è un gran film duro,sporco,disperato,cattivo,una storia di redenzione e condanna ,di odio e di amore di ricerca di una via d'uscita con la fragatura che è sempre dietro l'angolo.
Grandi Martinelli e Borghi,sceneggiatura pungente,regia di polso che non si perde in tempi inutili di fraseggio tra le scene.

Project Pat  @  24/10/2015 13:49:11
   7½ / 10
È a suo modo un evento, senza dubbio: l'ultimo film di Claudio Caligari, il regista di Arona conosciuto pressoché da chiunque nel giro underground e non solo, che con soli due film fino ad allora dati al mondo, girati e usciti complessivamente in un arco pluridecennale era riuscito comunque a crearsi la fama di parlatissimo cineasta, esce oggi, nel 2015, ben diciassette anni dopo l'ultima fatica (targata 1998) e per di più, dopo la "prematura" scomparsa del suo autore, avvenuta pochi mesi prima.

Chi scrive c'è da dire che ha apprezzato particolarmente quella controversa, prima pellicola che fu "Amore Tossico", riconoscendone le (forse involontarie) potenzialità, mentre ha storto completamente il naso di fronte al secondo "L'odore della Notte", reputandolo nel complesso un prodotto scadente, dotato di comicità involontaria, di fin troppo grezze interpretazioni e di un citazionismo invero pretenzioso (con ragioni tutt'altro che umili, si arrivò perfino a citare Scorsese).

Riguardo invece questa terza e ultima sfacchinata, si può asserire pacificamente che con essa si è raggiunta quell'omogeneità, quella maturità artistica che tutti lecitamente si aspettavano, pur se non in assenza di potenziali (agli occhi dello spettatore) "difetti" di regia e di sceneggiatura, entrambe sempre troppo calcate in alcuni punti, che però più che difetti, sarebbero da inquadrare come tratti fisiologici dello stile di Caligari (questo di matrice pasoliniana, d'altra parte) ai quali è impossibile, a mio parere sul serio in questa pellicola più che nelle altre due (che globalmente rispetto alla nuova restano sempre un po' a sé stanti, "Amore Tossico" soprattutto, nonostante le possibili somiglianze che con quest'ultima ne possano derivare), non affezionarsi: i protagonisti di "Non Essere Cattivo" infatti non sono né drogati reali come nel primo film, né recitano da cani come nel secondo, ma sono attori non tutti notissimi che nonostante ciò cacciano fuori interpretazioni comprese e fedelmente rappresentative, lecite e pure godibili nel loro, come già detto, sconfinar sopra le righe. Le ultimissime immagini prima dei titoli di coda possono tranquillamente parlar da sole, con il volto di un neonato sorridente avvolto in fasce, questo per far capire il valore dell'opera.

In conclusione, non un capolavoro ma un film in cui il salto di qualità è stato finalmente fatto, rappresentante tra l'altro una delle migliori alternative attualmente disponibili in sala (assieme a "Suburra" di Sollima) e per questo, ulteriormente da premiare.

ZanoDenis  @  16/10/2015 14:40:18
   8 / 10
Grande opera postuma di Caligari, regista sempre impegnato in tematiche molto forti, riguardanti spesso il disagio giovanile. Sono venuto a sapere che questa pellicola rappresenterà l'Italia agli oscar di quest'anno, sinceramente non mi aspettavo una scelta del genere, anche perché è parecchio atipico come film.
La storia si svolge tutta a Roma, città che nella storia del cinema italiano è sempre stata lodata e rappresentata in tutta la sua bellezza (meritatamente). Ma a Caligari non interessa questo, non interessa la bellezza del colosseo, ne il fascino della fontana di Trevi, a Caligari interessa la periferia romana, i posti più malfamati, i posti frequentati da tossici, criminali e prostitute, il lato oscuro di una bellissima città (ma il discorso ovviamente si può allargare un po a tutta l'Italia). Già dalle ambientazioni il film convince, modeste, polverose, anche incompiute e soprattutto molto crude, rappresentano in parte i personaggi di questo film, si adattano perfettamente a loro, lo stile e i temi di questo film mi hanno ricordato moltissimo il primissimo Refn (Bleeder e la saga di Pusher) e in parte anche il primissimo Pasolini (specie Accattone).
Sceneggiatura di ottimo livello, anche se ho trovato qualche parte un po troppo romanzata, Caligari ha voluto mostrare le due facce di un ragazzo disagiato, dallo scorretto comportamento in strada, al cuore tenero che riserva per la madre e per la nipotina, il contrasto è netto, si vede, si sente, anche se le due cose non sono poi così distanti tra loro, saranno stati gli stessi drammi familiari subiti in passato dal protagonista, a renderlo così. Anche lo spettatore ha un rapporto ambiguo con i personaggi, non può di certo patteggiare per loro, ma può compatirli, può sperare per il meglio nel loro destino, può in parte capire le loro sofferenze. Il resto è un buonissimo affresco del disagio giovanile, tutto esplicitato, tutto reso il maniera cruda e drammatica, con una rappresentazione del quotidiano per loro e dello straordinario per un comune spettatore. Quotidianità spesso rotta da decisioni improvvise e avventate, eventi drammatici, tentativi di svolte. Alla fine non sembra che Caligari ci lasci con pessimismo, vuole quasi farci intendere che alla fine siamo noi a controllare il nostro destino, che volendo si può svoltare, ma anche che comunque le difficoltà ci saranno sempre, indipendentemente dalla strada intrapresa.
Una menzione speciale per cio che secondo me è uno dei punti fortissimi del film: la recitazione. I due protagonisti straordinari, veramente mi hanno colpito per la loro intensità, la loro emotività, riescono ad incarnare benissimo i due personaggi. Anche le comparse sono tutte messe al posto giusto, tutte gestite benissimo, tutte recitano alla perfezione, un cast sconosciuto, ma straordinario. Bella ed efficace opera postuma di Caligari, magari vincesse agli oscar, ma la vedo difficile.

Larry Filmaiolo  @  15/10/2015 21:26:43
   8½ / 10
voto passionale, opera-testamento di un grand'uomo, e rinascita per il cinema di genere italian...PARTE 1 (forse perchè è anche più di questo).

david briar  @  06/10/2015 01:55:54
   7½ / 10
Son molto sorpreso che l'Italia abbia scelto questo film per concorrere agli Oscar,non perché non meriti,ma perché è una scelta difficile e non scontata contro altre decisamente più ovvie da fare.Dubito che un film del genere possa fare strada all'Academy,ma almeno sarà visto anche negli USA,fattore positivo visto che forse non è quello che si aspetterebbero dagli italiani.Insomma,non banale,sicuramente.
"Non essere cattivo" è un film invece molto cattivo nell'aggredire lo spettatore,nel provocarlo,ma è in egual misura raffinato nel dosare i momenti di climax,senza mai andare sopra le righe,ma fermandosi proprio al punto limite.Non giustifica mai i personaggi,ottenendo un grande effetto di verità e di vicinanza,e allo stesso tempo di distacco morale:ci dispiace,empatizziamo e ci emozioniamo,ma sono sempre loro che se le vanno a cercare,ne prendiamo atto.
Di emozioni ne comunica svariate,risate ironiche e naturali alternate ad una cruda ma in qualche modo dolce inadeguatezza, perfino tenerezza in una scena che ricorderò per sempre.Magari una drammatizzazione poteva essere trattata meglio,è l'unica svolta che risulta un po' "gratuita";così come la relazione fra Vittorio e la compagna,e c'è qualche clichè,in un film imperfetto ma coinvolgente,soprattutto impegnativo.
Un ottimo film con due attori semplicemente fantastici,roba che li candiderei subito agli Oscar se facessi io le nomination.Assolutamente da vedere,un cinema personale,viscerale e maledettamente efficace..

Invia una mail all'autore del commento kampai  @  30/09/2015 13:57:35
   8 / 10
purtroppo film così non se ne vedono molti. grande affresco su la variegata popolazione "al limite" della periferia romana ( ma potrebbe essere qualunque), del vivere a arabbattarsi per sopravvivere al di fuori della normalità e della legalità. grandi i due interpreti principali, ottimi i comprimari. purtroppo Caligari è morto e all'orizzonte degni eredi non se ne vedono.assolutamente da vedere

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/09/2015 20:55:16
   8 / 10
Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  14/09/2015 00:20:22
   8 / 10
Il Postumo come Atto di vita e di morte. Caligari lascia in eredita' un film sporco e in fondo poetico, dove certi (socialmente) temuti individui ti sembra davvero di averli conosciuti (o averli voluto conoscere ebbene si) nella tua vita. E' sfumato, mai compiaciuto o retorico, ma sottilissimo il confine tra i fuorilegge e quelli che, a modo loro, vivono nell'Ordine (ovviamente scorretto, corrotto, anarchico) delle cose (lo sfruttamento del lavoro "in nero" per esempio). Tanta acqua e' passata sotto i ponti, ma e' una "Notte brava" che da Pasolini ci costringe oggi a riflettere sulla sofferenza di destini chiusi a qualsiasi atto di redrnzione. Questo e' FINALMENTE il cinema Italiano che Ci piace, in tutti i sensi, che fa di Caligari il Di Leo, il Damiani, e perche' no il Pasolini del nostro Presente. Ma purtroppo per Noi e Lui dobbiamo parlare ancora una volta al Passato

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