Trama del film Nemico pubblico n.1 - l'ora della fuga (parte 2)
Il film racconta le spettacolari azioni criminali di Jacques Mesrine che tutti i mass media definirono "il nemico pubblico n. 1" e che la polizia francese non riuscì a catturare fino alla morte.
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pellicola sotto certi aspetti più coinvolgente della prima parte, poichè narra meticolosamente le "imprese" del nostro. i rapimenti e la scelleratezza maniaco-politica, devono essere inquadrate in una personalità la cui piccola logica era comunque presente all'interno di un ideologia. violento e spiccatamente francesizzante, questo gangster movie è impregnato di quelle scene in cui il malvivente " s c ooo p" con la topa di turno mentre nell'altra stanza l'amico guarda il telegiornale, in un'eccitante delirio di sensi, in una tensione in cui l'uomo consapevole della realtà reclusiva cerca di bruciare e rubare ogni istante alla vita. da vedere!
Dopo il bellissimo “Nemico pubblico N.1 L’istinto di morte” la stessa regia (Jean-François Richet) propone il continuo cinematografico della spericolata e spettacolare vita di Jacques Mesrine. (Dunque le aspettative non sono assolutamente deluse!)
Innanzitutto bisogna dire che questo “omaggio” al gangster francese e’ un gran bel prodotto sul piano cinematografico, insomma ottima fotografia, grandi gli attori (da lodare nuovamente Vincent Cassel, giocoforza lo spettatore si affezionerà a questo attore in un stato di forma eccezionale!). La pellicola e’ praticamente un’esplosione di emozione e di drammaticità (insomma come la prima, anzi…), Personalmente Ritegno “L’ora della fuga” superiore (non di molto ovviamente) alla prima, in questa seconda pellicola oggettivamente c’e’ molta più azione, inoltre non mancheranno le solite scene di comicità nera che non possono non essere apprezzate, in conclusione da segnalare il ritmo del film molto frenetico, la noia e’ un miraggio!
Il finale inoltre (seppur reso noto in parte già dalla prima pellicola ) e’ davvero sensazionale e le scene conclusive certificano l’importanza, la potenza e la pericolosità di questo Geniale uomo di nome Mesrine che viene trucidato dalla polizia come in un agguato di Mafia!
“Nemico pubblico N.1” e’ dunque un grande prodotto degli ultimi tempi, tantissime le scene da annoverare come quella (delirante) del giudice che viene preso sottosequestro dal criminale francese e altre come quelle del vecchio miliardario (comicità e prepotenza!) consiglio palese e’ di vedere le due pellicole in rapida successione per poter apprezzare nitidamente le prodezze di un gangster che fra scopate, soldi e complici avrebbe potuto cambiare le regole della società del tempo…
Per quanto la prima parte del dittico di Richet mi aveva parzialmente deluso - dalla regia al cast, passando per una sceneggiatura incapace di coinvolgere fino in fondo - L'ora di fuga sfiora assolutamente il capolavoro...e un'inversione di marcia di questo tipo, anche nelle più ottimistiche previsioni, per quanto mi riguarda non era immaginabile.
La storia parte lanciata verso gli anni 70, tra fughe al cardipalma, compagni di viaggio coinvolti in azioni sempre più rocambolesche, materiali di repertorio (servizi televisivi, stampa e radio) e un mucchio di riferimenti agli avvenimenti storici di quel periodo (da Moro passando per Pinochet e le Brigate Rosse), capaci di allargare il quadro complessivo da semplice biografia criminale (vedi il primo anonimo e noioso capitolo) a vero e propio affresco sociale, garantendo un coinvolgimento totalmente assente nell'istinto di morte.
La pellicola scava scrupolosamente nei dilemmi interiori e nell'ideologia distorta del protagonista, convinto di essere un vero e propio rivoluzionario amato dal popolo, ma continuamente messo in discussione dai vari compagni di viaggio che crescono all'interno della sua parabola criminale. E in tutto questo Cassel si conferma come uno dei migliori attori in circolazione, per una prova attoriale ancor più marcata rispetto al primo capitolo.
Migliora senza alcun dubbio il cast (vedi soprattutto Mathieu Amalric e Ludivine Sagnier, entrambi straordinari), calano i punti morti, cresce a dismisura la tensione e l'ultimo quarto d'ora vale da solo almeno un piao di visioni: la ricostruzione degli eventi in cui Mesrine venne letteralmente trucidato in mezzo la strada, non risparmia alcun particolare e giunge come un vero e propio pugno nello stomaco.