napoli... serenata calibro 9 (1978)

Un film come questo, se si considera la tradizione del poliziesco italiano, perde il confronto in maniera impietosa. La presenza di Merola è anche fin troppo ingombrante anche se meno canterino del solito. La storia francamente è noiosetta ed il connubio con la sceneggiata napoletana non mi è piaciuito per niente. A volte anche involontariamente comico.

Bieco incrocio tra melodramma napoletano e poliziesco di infima qualità,sgangherato sotto praticamente ogni punto di vista, sceneggiatura infarcita di luoghi comuni, personaggi insopportabili e caricaturali,per non parlare degli orribili inserti comici.
Difficile non esprimersi in modo negativo sul finale,che avrebbe anche la pretesa di riuscire a strappare una lacrima allo spettatore.
Qualche momento trash che strappa una risata ci sarebbe anche,il problema è che ci sono troppe scene assolutamente inutili e noiose per divertire.

La resa dei conti finale al rallentatore,con Mario Merola che dopo aver cantato una canzone melodrammatica, spara all'impazzata senza che una sola goccia di sangue esca dal corpo dei cattivi é uno dei pezzi più deliranti del poliziesco italiano degli anni 70. Malgrado qualche buona idea (l'inseguimento con i motoscafi) il film dà troppo spazio al personaggio dello scugnizzo e ai siparietti comici dei vari cabarettisti (salvo solo Lucia Cassini), tra l'altro alcune cose non tornano: se Don Salvatore é un boss del contrabbando perchè non si fà aiutare dai suoi sottoposti? Trio da urlo in scennegiatura: Ciro Ippolito, Piero Regnoli e Alfonso Brescia!

Un'offesa ai film poliziotteschi