napoli milionaria regia di Eduardo De Filippo Italia 1950
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napoli milionaria (1950)

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locandina del film NAPOLI MILIONARIA

Titolo Originale: NAPOLI MILIONARIA

RegiaEduardo De Filippo

InterpretiEduardo De Filippo, Titina De Filippo, Delia Scala, Leda Gloria

Durata: h 1.42
NazionalitàItalia 1950
Generecommedia
Al cinema nel Luglio 1950

•  Altri film di Eduardo De Filippo

Trama del film Napoli milionaria

Gennaro torna alla sua Napoli dopo un lungo periodo di prigionia in Germania. A casa sua scopre che la guerra ha cambiato profondamente l'esistenza della sua famiglia: la moglie si è arricchita con la borsa nera, il figlio è diventato un poco di buono e la figlia si concede facilmente a tutti gli uomini che conosce. Gennaro è profondamente frustrato da tali cambiamenti. Per fortuna un poveraccio, con un farmaco raro (la penicillina), salva la vita della figlia più piccola e a Gennaro rinasce nel cuore un filo di speranza.

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Voto Visitatori:   8,68 / 10 (11 voti)8,68Grafico
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Voti e commenti su Napoli milionaria, 11 opinioni inserite

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Goldust  @  29/01/2022 16:01:37
   7 / 10
Da un'opera teatrale dello stesso De Filippo, una versione cinematografica che riprende le vicende tragicomiche di un quartiere di Napoli a cavallo della seconda guerra mondiale. Tra le righe, l'esaltazione di valori universali come speranza ed altruismo, insieme alla pietas per chi messo alle strette dalle situazioni è finito sulla cattiva strada. Ma nel racconto della napoletanità corale più verace c'è anche tanto caos dato dai numerosi personaggi presenti, le cui storie ( c'è da dire non tutte interessanti ) si intrecciano senza soluzione di continuità: la seconda parte cerca di tirare in modo più organico le fila degli eventi ed è quella che ho preferito. Insomma, un bel film, ma lontano dall'essere un capolavoro.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  25/01/2015 21:28:10
   7½ / 10
Tratto dalla commedia omonima da De Filippo stesso, che la dirige ed interpreta, è un film che narra della Napoli nel passaggio della seconda guerra mondiale (a soli 5 anni dalla sua fine). E'una visione amara e sincera dello stesso De Filippo della sua città, caotica e a modo suo immutabile, nonostante gli eventi. Molto episodico, probabilmente perde un po'rispetto alla versione teatrale.

pak7  @  05/01/2014 04:16:04
   8 / 10
Eduardo De Filippo dirige una pellicola importante e coraggiosa, ispirata alla sua commedia teatrale "Napoli milionaria!". Uno spaccato di vita in una Napoli piena di speranza, ma anche di traffici illegali, di egoismo ma anche di bontà. Un film di borgata, una "finta" commedia, che nella sua drammaticità, riesce a colpire nel segno. Consigliato.

topsecret  @  30/06/2012 16:59:46
   7½ / 10
Trasposizione cinematografica di una delle tante commedie di Eduardo.
Un racconto di vita popolana durante e subito dopo la guerra, frastagliata da tanti personaggi e tante situazioni di precarietà e vita difficile in cui prevale l'arte dell'arrangiarsi e non sempre in maniera lecita.
Una commedia che ha uno sfondo d'amaro e di tristezza che aleggia per tutta la sua durata ma che non rinuncia però a quella carica ironica che contraddistingue Eduardo e Totò, autentici mattatori e catalizzatori di verve e simpatia, oltre che di assodata capacità artistica.
Una visione d'uopo per chi ama la commedia malinconica.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  02/11/2011 17:54:52
   9 / 10
buona trasposizione di Napoli milionaria dal teatro al cinema.Eduardo sdoppia il suo personaggio e cede la parte comica a Totò

dave89  @  05/05/2011 00:19:56
   9½ / 10
stupendo capolavoro.

kinghomer  @  06/07/2009 12:58:09
   10 / 10
UN CAPOLAVORO ASSOLUTO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!

lapensocosì  @  19/05/2009 13:31:15
   10 / 10
Gedeone75  @  21/02/2008 09:26:27
   10 / 10
10 e ... vedetevelo ...null'altro.

BORG-3957  @  26/02/2007 03:01:11
   8½ / 10
EDUARDO DE FILIPPO non ha mai amato la televisione, come sua ammissione. La sua vera passione é sempre stata quella del teatro (e scopro l'acqua calda), madre del cinema ma cosa DIVERSISSIMA. Per un periodo ha trasposto alcune sue commedie in versione cinematografica per esigenze economiche, ottenendo risultati più o meno buoni. Nel caso specifico il film ha il pregio ed il difetto generico di tutte le sue trasposizioni filmiche:
Alcune parti ESSENZIALI della parte teatrale (il centro della commedia) vengono sintetizzate, i dialoghi resi sincopati (provate in NON TI PAGO a seguirlo cronometrando, é pazzesco) quasi come se il nastro andasse a doppia velocità, ed alcune situazioni e battute spariscono. E siccome Eduardo, IL MAESTRO, non scrive mai una battuta a caso, per colpa di esigenze di produzione vede la commedia (nella sua parte centrale) zoppicare di significanza.
Il pregio (sopratutto in questa commedia) é quello di un prima ed un dopo, difficilmente trasportabile in teatro, che arricchisce la commedia di antefatti e prologhi tutt'altro che secondarii.
Eccezionale già per il cast (EDUARDO e TOTO' insieme, mancava solo TROISI, che all'epoca non era neanche nato), ha varie trovate geniali come la spiegazione eduardiana di guerra e dopoguerra (simile a quella di TOTO' in uno dei suoi capolavori anarchici e semisconosciuti: I DUE ORFANELLI) con i "buoni" delle varie nazioni che fanno la guerra "per pensare al nostro bene" e farci fare il dopoguerra (attualissima), nonché lo stacchetto con i cappelli e gli inni (politici, religiosi e nazionali) per sintetizzare l'Italia fra il 1943 ed il 1948.
8 e mezzo, ma consiglio a chi ha visto il film di vedere il suo corpo centrale nella versione originale, cioé la commedia.

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/01/2008 17.42.51
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Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  20/09/2006 15:03:59
   8½ / 10
Una pellicola semplice, intensa e ricca di significato.
Film che ripercorre uno spaccato di vita nei vicoli di Napoli, durante la seconda guerra mondiale, che poi “non è così diverso da milioni di altri vicoli” di qualsiasi città ..così si viene introdotti nelle diverse famiglie che abitano in quegli oscuri vicoli, costrette ogni giorno a fare i conti con una realtà fatta di difficoltà, miseria.
Inevitabilmente si cerca, attraverso degli espedienti, dapprima durante il fascismo, e poi durante la guerra, di sopravvivere ..ed allora viene fuori l’arte di arrangiarsi, crearsi dei lavori che non esistono (il morto, il falso colpevole, l’oratore politico), pur di sfuggire alla miseria (il personaggio interpretato da Totò diventa come “un cavallo che si affitta”).
Ma la guerra cambia anche la vita e la coscienza delle persone, è questo avviene in maniera lenta, senza neanche accorgersene, così chi prima era in miseria diventa, attraverso la borsa nera, ricco, ed al contrario chi prima veniva invidiato per il proprio status sociale ora si ritrova in difficoltà, dovendo indebitarsi per riuscire a sopravvivere.
Questa è la situazione che ritrova il nostro protagonista, dopo alcuni anni di prigionia (dovuta ad un consiglio, per sfuggire alle retate tedesche, sulla strada per ritornare a casa, che però non era stato richiesto), e che, anche dopo il conflitto, non riesce a dimenticare ..il popolo invece non vuol più pensare al passato, pur se i retaggi di questo non sono ancora cancellati.
Tutto il racconto è pervaso da una triste ironia, da una teatralità così cara al regista, in cui nulla risulta essere banale, ma sempre funzionale alla drammaticità degli eventi raccontati ..ogni personaggio, ogni singola storia, ci conduce a comprendere cosa, nella vita di ogni giorno, sia davvero la guerra.
Vi è la capacità, in questa pellicola, attraverso storie semplici, di raccontare la drammaticità della guerra e del dopoguerra, non attraverso battaglie o spargimenti di sangue, ma con qualcosa che risulta essere ancora più devastante ..la perdita di valori, di certezze, un egoismo che pervade le menti e mina le coscienze (“cosa ci è successo, cosa ci è successo”) ..ma poi vi è, come in tutti i film di De Filippo, un messaggio di speranza (espresso nella frase “Adda passà ‘a nuttata”).
Bellissima la voce fuori campo che apre e chiude il racconto..
Certamente uno dei più bei ed impegnativi film di Edoardo De Filippo.

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