nanny (2022)

Non è un horror ma è di genere drammatico. Un dramma familiare, la storia di una ragazza immigrata a New York in cerca di un futuro. Bravi i protagonisti e buon finale.

Una storia ordinaria con protagonista una giovane madre immigrata senegalese che cerca di raccimolare i soldi per far venire suo figlio Lamine negli Stati Uniti lavorando ad ore come tata presso una famiglia benestante. Instaura un profondo rapporto con la piccola figlia della coppia trattandola da madre mancandole l'assenza dei suoi genitori presi dal lavoro e comincia a dare un pò di colore in un appartamento troppo lussuoso e troppo maniacalmente ordinato. Aisha, interpretata impeccabilmente da Anna Diop, comincia ad avere strani sogni e visioni presagio di un destino beffardo e tragico ed è questo l'elemento horror in un film che fondamentalmente è una storia drammatica che ci fa riflettere sulla situazione degli immigrati lontani dal loro paese, la perdita della loro terra natale e dei legami affettivi.

Mi aspettavo di vedere un film horror invece ho assistito a una storia drammatica ordinaria, che di horror non ha una beata mazza, che parla di una donna immigrata, assunta come tata di una bambina con cui condivide visioni e strani racconti che narrano una tragica verità.
Cast apprezzabile, regia esordiente ma discreta e ritmo narrativo lineare sono i punti a favore, di contro invece, una sceneggiatura debole, personaggi caratterizzati superficialmente, atmosfera ricreata in maniera tendenziosa e dialoghi inutilmente ripetitivi. C'è poi da decidere se il finale sia un colpo al cuore o una immane cacchiata.
Non lo boccio, nonostante una certa delusione provata, ma non è un film che rivedrei con piacere.