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Splendido. Lentissimo come da copione, ma non noioso, dipinge sinceri e bellissimi ritratti di persone, finalmente oneste e mai stereotipate, raggiunge vertici di poesia cinematografica nel finale, che nella sua non-ricerca della lacrima (si tratta pur sempre di un semplicissimo [non]abbandono), la trova e la strappa con delicatezza.
Yasmin Ahmad si dimostra ancora capace di poter realizzare storie semplicissime, senza scossoni, proprio perchè "reali" e "permeanti", riuscendo divinamente nel costruire ritratti psicologici invidiabili, aiutata anche da un cast sicuramente imparte. Ancora meglio di "Muallaf", che era molto meno cinematografico e sicuramente più emotivo (anche dal punto di vista stilistico), "Mukhsin" parla con esuberanza di una giovinezza che al tempo delle mele può solo sputare in faccia.
Dolcissimo, mai melenso, è un film che non si dimentica facilmente. Come il primo amore.