mr. jones (2019)

Una storia interessante ma realizzata così così, la parte migliore è quando il protagonista arriva in Ucraina e si ritrova davanti una carestia tremenda .. realizzata bene questa parte , con belle scenografie e situazioni al limite della sopprtazione per crudeltà umana .
La storia privata del giornalista invece appare frammentria e sconclusionata con tante frasi fatte e una debolezza di fondo di dialoghi e situazioni .
il voto è la media da 7 della prima e 5 della seconda .

Quasi 90 anni dopo, Agnieszka Holland rievoca uno dei tanti massacri di Stalin: l'Holodomor, lo sterminio per fame (carestia) di circa 4 milioni d'ucraini perpetrato fra il 1932 e il 1933. L'episodio non aggiunge granché alle nefandezze del secolo scorso e lo stile registico pasticciato, piatto e ricercato nei momenti sbagliati, non aiuta.

Mauro Lanari

Mr. Jones è un film che si sviluppa su un duplice binario: mostrare una grande storia, denunciare i fatti orribili della carestia ucraina degli anni trenta dagli occhi stessi del giornalista che per primo la mise in luce e dall'altra, leggeremente in secondo piano, il ruolo della stampa che ha ricoperto in quell'epoca. Il secondo aspetto forse è quello più attuale, se non altro perchè a sua volta denuncia ancora il ruolo sminuito di un fattore che dovrebbe essere determinante nel raccontare e verificare dei fatti e non essere la cassa di risonanza di un governo o peggio ancora di un regime. Se il film ha i suoi momenti migliori nella desolazione mortale delle campagne innevate dell'Ucraina, fra freddo, stenti e cannibalismo, il film scade in qualche momento in derive kitsch francamente poco credibili. Pur essendo ben curato dal punto di vista tecnico e con la buona intepretazione di Morton, il film alterna buone cose ad altre meno brillanti ed efficaci.