moonwalker (1988)

Come abbia fatto questo film a contruibuire al successo di Michael Jackson è un mezzo mistero che probabilmente non sarà mai risolto, neanche andando ad analizzare il contesto della fine degli anni '80 in cui è stato girato. Anzi, a rivederlo si potrebbe persino ipotizzare una sorta di eterno ritorno, visto che molti film (prevalentemente americani, ma non solo) sono anche al giorno d'oggi più effetti speciali che trama e cinema vero e proprio.
La prima parte del film è praticamente insensata e consiste in una serie di spezzoni e video montati anche abbastanza male e che sono a metà tra il non-senso assoluto e l'esaltazione e celebrazione spudorata del cantante e che soprattutto nulla ci azzecca con la seconda parte.
Lo spezzone successivo abbandona lo stile grafico a dir poco delirante visto fino a quel momento ed imbastisce una sorta di trama, ma non rinuncia ovviamente a rimanere ben al di sopra delle righe e storicamente è proprio da tale seconda tranche di film che è stato in qualche modo ricavato l'omonimo videogioco per le allora diffuse consolle Sega Master System II e Mega Drive... e che forse superano pure il livello complessivo del film, riprendendo i brani di maggior successo della carriera di Michael Jackson per animare i vari livelli del titolo.
Tuttavia anche la trama è a malapena abbozzata e descritta e recitata malissimo, con tanto di un altro inframezzato ballo in un locale che non ha nemmeno una motivazione logica coerente all'interno della pellicola (in quel frangente è infatti inseguito dagli uomini del cattivo di turno, dai quali era sfuggito trasformandosi in una macchina degna quaasi di Supercar).
Sono apprezzabili alcune (poche) scelte di regia e gli (abbondanti) effetti speciali, ma da soli non riescono a reggere da soli un intero film dove il nome del protagonista è la parola più ricorrente e sviolinata in diverse salse e dove le varie scene hanno l'aspetto complessivo di un fritto misto che è difficile definire film.