mondo di gloria (1991)

Cupissimo corto in cui Roy Andersson (regista svedese da poco tornato alla ribalta dopo un lungo periodo sabbatico) mette in scena la vita di un uomo dai sentimenti ibernati attraverso una serie di inquadrature (semi)statiche, cartoline di un orrore dell'anima, squarci depressi di vite grige come le tonalità che caratterizzano la pellicola.
Surreale, a tratti venato da un sottile humor nerissimo, è munito di sequenze crude -a tal proposito quella di apertura lascia il segno- , presumibile parodia dell'uomo e del suo approccio asettico ad un ben preciso contesto sociale di natura medio-borghese. Misurato ma pregevole il trucco, che dona un'aura quasi cadaverica al protagonista con ovvia metafora servita alla perfezione.

L'orrore della banalità quotidiana racchiuso in un corto inclassificabile.

In rete leggo che qualcuno ha inteso tale film anche come commedia nera; probabile, ma è anche vero che l'atmosfera (cupissima e senza speranza, come testimonia anche la pesante scena iniziale, quella con il camion, peraltro decontestualizzata dal resto del corto) non aiuta nell'inquadrare bene riguardo al genere.

Molta teatralità, inquadrature statiche, fotografia curatissima, musiche adeguate, un senso di disagio che rimane presente sino alla fine.

Weird e grottesco, è un ottimo film sull'insensatezza della vita.

Bellissimo!

Un incubo, raggelante nella sua semplicità di trasmettere i sentimenti di un uomo alienato. Una rappresentazione da brividi, piccoli quadri di una disperazione quotidiana senza via d'uscita. Molto bello anche se....

SPOILER

Allucinato Capolavoro del corto. Guardando questo film mi rendo conto di quanto Cinema si possa sprigionare in così pochi minuti. È difficile ravvisare un senso in questo grande film, e sicuramente l'avrà, ma già preso così fa il suo effetto. E che effetto. Basterebbe la prima scena per scaraventare di diritto quest'Opera nell'olimpo della cinematografia di tutti i tempi. Da guardare e riguardare.