Madeleine Verdier, un'attrice squattrinata è accusata dell'omicidio di un famoso produttore. Con l'aiuto della sua migliore amica dimostra che il fatto è avvenuto solo per legittima difesa difesa. Viene assolta e diventa una star, finché la verità non si presenta alla sua porta.
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Seguo assiduamente o quasi la copiosa filmografia di Ozon, che ha girato nella sua carriera una serie indiscussa di Capolavori ("Sotto la sabbia", "Les amants criminels", "Ricky", "Bella e giovane", "Nella casa", "Frantz") ma anche più di un paio di incomparabili porcate ("Cinquexdue", "Una nuova amica"). Beh mi pare chiaro che questo suo ennesimo film appartenga almeno in parte alla seconda categoria. Comincia alla grande, come una parodia del Noir e dei gialli di Simenon, poi ingloba il tutto in una screwball comedy dove il manierismo e il grottesco cercano di predominare. Chi ha scritto che è anche un irriverente trattato sull'emancipazione femminile dovrebbe guardarsi "Giochi nell'acqua" dell'immenso Greenaway. Intendiamoci il film è visivamente grazioso ma raggiunge vette insopportabili perché non fa ridere annoia ed è sempre sopra le righe, sprecando anche un'attrice come la Huppert in un ruolo alla Gloria Swanson davvero imbarazzante. Sono certo che l'imminente film su Fassbinder sarà centrato e riuscito, ma questo divertissment retrò mi ha solo infastidito