metropolis (1927) regia di Fritz Lang Germania 1927
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metropolis (1927)

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locandina del film METROPOLIS (1927)

Titolo Originale: METROPOLIS

RegiaFritz Lang

InterpretiAlfred Abel, Gustav Fröhlich, Brigitte Helm

Durata: h 2.27
NazionalitàGermania 1927
Generefantascienza
Al cinema nel Settembre 1927

•  Altri film di Fritz Lang

Trama del film Metropolis (1927)

Nel 2026 in una megalopoli a due livelli gli operai che lavorano come schiavi nei sotterranei sono incitati alla rivolta da un robot femmineo che riproduce le fattezze di una di loro, la mite e pia Maria. L'ha costruito uno scienziato al servizio dei padroni che vuole vendicarsi del potente John Fredersen, dominatore della città. La rivolta provoca un'inondazione che colpisce i quartieri operai finché, sollecitato da Maria, Freder, figlio di Fredersen, fa da mediatore tra padroni e operai.

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Voto Visitatori:   8,79 / 10 (89 voti)8,79Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Metropolis (1927), 89 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

VincVega  @  18/05/2021 13:45:29
   9½ / 10
Capolavoro visionario ed indiscusso della storia del cinema. La pellicola di Fritz Lang è al culmine di potenza visiva e offre spunti di riflessione su tematiche sociali. Ancora oggi quasi a cent'anni dalla realizzazione, "Metropolis" riesce a colpire nel segno. Stiamo parlando del 1927, penso non ci sono altre parole.

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Ultima risposta 18/05/2021 13.46.07
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  07/05/2012 23:12:50
   10 / 10
Non ho parole.
Pistoni che salgono e scendono. Robot. Un vero capolavoro. Pensiamo all'epoca. Geniale. Manco Asimov aveva presentito qualcosa del genre.
Il "cambio del turno" angosciante.
Uomini, uomini, tutti con la testa china, arbaiter.
Una sberla al cuore.
Quanti anni sono passati? 80? Impossibile.
Sono state previste cose che manco oggi, vedasi (stupidamente) la lampada serpentina, i mezzi di trasporto, ma anche tutto il resto.
E la donna meccanica?
Avveniristico ed insuperato.
Mi anche fatta piangere.
S T U P E N D O.

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Ultima risposta 08/05/2012 21.36.30
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Andrrrea  @  09/12/2011 10:30:54
   8½ / 10
mezzo voto in meno per il finale ripudiato dallo stesso Lang.

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Ultima risposta 09/12/2011 10.48.29
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kullaz  @  07/03/2010 16:10:47
   3½ / 10
immortale capolavoro del cinema, ogni vero cinefilo dovrebbe amarlo. Effetti speciali, fotografia, tutto è perfetto...e che messaggio, che innovazione!
Ecco il bisnonno di Avatar, Titanic, e kolossal assortiti. Ecco, io credo che di tutti i suoi nipotini se ne sarebbe potuto tranquillamente fare a meno, quindi non posso neppure dire che è stato importante per la storia del cinema. E' stato importante come il white album dei Beatles, ecco.

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Ultima risposta 07/04/2010 21.19.09
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Frankys  @  21/01/2010 18:55:29
   6 / 10
Faccio fatica a commentare un film così, allora lo ho visto molto tempo fa, essendo considerato un capolavoro e un pilastro della fantascienza ero curioso di visionarlo.
Allora non posso pretendere che sia bello come film tipo: Avatar, o il Signore degli anelli o 2001: Odissea nello spazio ma cosa pretendo è del 1927 !
Io non ho trovato nulla di speciale, un po' noioso, un po' banale un po' comico. In certe parti anche "bello".
Non so perché dicono che è un capolavoro, a molte persone ho chiesto che ne pensavano e hanno detto che non è molto bello, e c'è sempre il tipo che dice che fa schifo, ma non ci faccio caso.
Siamo nel 2010 basta pensare a film antiquati ... saranno stati capolavori, capisco, perché amo e ci capisco qualcosa di cinema , ma che balle con questi film stravecchi ...
Guardabile.

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Ultima risposta 13/02/2010 03.43.49
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  03/01/2010 20:52:52
   9 / 10
La metropoli come non l'avete mai vista: nel sottosuolo la forza lavoro, fra i grattacieli la "gente per bene".
Ora come ora questo film non presenta nulla di nuovo e tutto viene trattato in maniera alquanto stereotipizzata, ma il fascino è unico.

Ed è passato quasi un secolo.

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Ultima risposta 12/01/2010 20.14.15
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JOKER1926  @  02/10/2009 21:58:53
   8 / 10
Per un recensore cinematografico commentare “Metropolis” di Fritz Lang e’ un odissea di piacere e di emozioni mescolate in attente e mirate riflessioni circa i molteplici messaggi, simbologie osannate a voce roboante dalla mente di Lang in un film che rimarrà con ogni probabilità “memorabile” nell’infinito repertorio della Cinematografia; anzitutto la pellicola tedesca del 1927 e’ forse la più grande fra tutte quelle mute (ecco dunque un primo riconoscimento seppur personale al film!).

“Metropolis” e’ un film che presenta una sterminata serie di pregi, da annoverare immediatamente la fotografia, le diverse tecniche cinematografiche come il campo-controcampo a 180 gradi (per i dialoghi) e la ripresa “frame by frame”, le scenografie avanzatissime e clamorose, gli attori , gli effetti speciali da vertigini e il buon sonoro (a tratti “metodico” ma senza ponderose sbavature”).

Il film presenta una trama molto interessante e “poetica” con un “collage” di personaggi chiave come il famigerato “mediatore” e Maria (personaggio interpretato in modo quasi ineccepibile).
Ovviamente dopo una sommaria storia iniziale il film prosegue (perdendo qualche colpo) con una narrazione un po’ troppo romanzata (influisce molto comunque la vecchiaia del film in questo caso), ma in linea di massima e’ estremamente eccessivo parlare di pecca.
Inoltre anche il ritmo della pellicola e’ abbastanza incalzante (soprattutto nella seconda parte), il finale poi e’ un esplosione di “caos” intriso in sequenze mozzafiato (come quella del rogo… davvero impedibile e fantastica) che inneggiano la conclusiva e acclamata apoteosi.
Da segnalare all’infinito tutte le simbologie, metafore che la regia infarcisce nel film; incredibile quella dell’orologio; da evidenziare anche dei richiami religiosi e lo “spacco” artistico fra la tecnologia e il “rifugio/luogo di meditazione” degli operai, insomma da una parte la potenza tecnologica che sfonda la città dall’altra un fatiscente luogo remoto di pensieri e concetti sfocianti in sogni di rivalsa e di rivoluzione.
Importante parlare della metafora circa lo scienziato/creatore del clone di Maria, Lang dunque punta il dito sul potenziale disastro della scienza, inoltre da “captare” le simbologie riguardo il Mito di Golem (“essere” creato dall’uomo) che non era dotato di intelligenza ma serviva alla lettera il padrone in ogni circostanza, secondo alcune voci leggendarie i Golem divennero immensi e iniziarono a massacrare tutto e infine furono fermati grazie ad un’alchimia che portava loro la Morte; dunque (ricapitolando) il Golem (ovvero il clone di Maria) rappresenta un’ipotetica distruzione per l’uomo che crea e poi si fa distruggere dalle “sue” creature, a questo punto si intrecciano pensieri sulla tecnologia (regresso) e addirittura, secondo delle sfaccettate teorie il tutto potrebbe rappresentare in modo impressionante, mirabolante un inno di denuncia sull’operato di Adolf Hitler al tempo leader della politica Europa.
Allo stesso tempo la teoria del mediatore (ovvero congiungere braccia e mente grazie al cuore) e’ dunque (in modo potenzialmente subliminale) un inno di esaltazione alla politica imperialistica di Hitler (e’ questo, cioè l’ “enigmaticità” del messaggio politico della pellicola a renderla grande!); insomma anche il finale “premia” le classi alte della società (o almeno così e’ fatto vedere sul piano cinematografico), il tutto si ricollega al mito della torre di Babele metaforicamente Metropolis costruita dagli schiavi per arrivare nei cieli dell’Universo (concetto abbastanza “criptico” di una ambiguità quasi esilarante).

“Metropolis” e’ un’Opera artistica, sociale, politica.
Avanzata negli anni 20/30 (nel campo dottrinale e logicamente in quello dei trucchi cinematografici e della tecnica in generale) oggi risulta essere ancora (?) geniale, “inquietante”,mastodontica senza concorrenti e con un bagaglio di concezioni mai eclissate e ancora oggi in piena discussione come la società “ipotizzata” (quasi cento anni fa) dal regista che si divideva giocoforza in frazioni sociali: i potenti e i poveri.
Insomma tale allarmante “disegno” e’ in parte (sotto soggettive visioni) confermato ancora oggi, “Metropolis” per di più e’ un immenso e gustoso viaggio , una favola onirica, chimerica e trionfale senza predecessori e senza futuri rivali…

JOKER1926

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Ultima risposta 14/10/2009 22.18.44
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  29/09/2009 18:30:01
   9 / 10
“Retorico, banale, pedante, intriso di romanticismo superato… ma se opponiamo alla storia la fotogenia plastica, allora reggerà qualsiasi confronto, ci sconvolgerà come il più bel libro d’immagini mai visto”

E’ il commento di Bunuel a questo film (chissà che voto, quale iscritto a filmscoop, dunque gli avrebbe dato), che ho citato poiché è pressappoco il medesimo mio pensiero.
Partiamo dalla trama: “Retorica, banale, pedante, intrisa di romanticismo superato…”. E’ proprio così. Il film tratta temi sociali in maniera a dir poco superficiale, con un’ingenuità scolastica a tratti imbarazzante. Diviene un po’ come ascoltare un testo sciocco scritto sopra una musica magnifica. Se il testo c’è, necessariamente lo si ascolta; non ci fosse stato, sarebbe stata una sinfonia meravigliosa.
E se da un lato l’interpretazione della Helm (soprattutto nel ruolo della androide femme-fatale) è eccezionale, dall’altro l’enfasi esagerata del protagonista rovina continuamente nel ridicolo.

“il più bel libro d’immagini mai visto”

Se tale libro si accetta di sfogliarlo appunto guardandone solo le illustrazioni. Un rilievo sinfonico d’immagini e un monumento plastico di luci e di spazi. Architetture avveniristiche erte in quadri espressionisti, movimenti di massa, figure sovrapposte, visioni.
I sottolivelli di Metropolis offrono un’idea dei campi di concentramento in anticipo di più di dieci anni dalla loro terrificante comparsa. Alcune scene, gli operai alle prese con folli macchinari, preannunciano i problemi e i dissidi sociali legati alla produttività che si svilupperanno nel corso del secolo. Scenari onirici, paradisi padronali, inferni architettonici dominati dal despotismo del Dio-macchina, catacombe ombrose, il tutto dilavato dall’inondazione del talento inventivo di Lang.

“Retorico, banale, pedante”

Ma se l’arte è innanzitutto un contenitore di mere emozioni, se in essa ciò che più sussiste e permane - mentre i discorsi vanno scemando - è proprio la musica, allora non ci resta che ascoltare senza ragionamento, ignorare il testo, osservare, e lasciarsi trascinare dalla forza visionaria e scultorea di questa sinfonia d’immutabile bellezza.

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Ultima risposta 06/10/2011 21.12.20
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DarkRareMirko  @  30/08/2009 23:41:45
   10 / 10
Mirabile e storico capolavoro di Lang, a sua volta ispiratore dell'omonimo e recente anime.

Strano che piacesse molto ad Hitler, visto tutto sommato le sue tematiche pacifiste e di rivolta; scenograficamente è qualcosa di incredibile, nonchè ancor oggi bello da vedere.

Plot non eccezionale, ma da un film del 27 non si posson chiedere miracoli sotto questo punto di vista; non lo definirei nemmeno stupido però, come invece altre persone hanno detto.

Bello il continuo rimando a far funzionare il cuore tra cervello e mano, anche se tutto sà un pò di retorico.

Ne esistono molteplici versioni, delle quali la migliore è quella da 150 minuti, scorrevole e montata benissimo; degne di nota anche quella curata dalla Murnau foundation (121 minuti) e quella colorizzata del grande Moroder.

L'originaria, che durava quasi 4 ore, purtroppo è perduta per sempre.

Da vedere.

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Ultima risposta 20/09/2009 20.42.35
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  03/11/2008 14:25:11
   5 / 10
Io invece esco dal coro e mi dichiaro esplicitamente deluso dal film.
All’inizio sembrava una cosa molto interessante, ma non credevo che lo spunto d’interesse fosse solo sul fronte tecnico. Quegli effetti speciali visivi, quelle tecnologie avanzate, quelle scenografie futuristiche era una spettacolo per 80anni fa… ma oggi è datato. Troppo datato, perché oltre a questa caratteristica non c’è altro. Infatti guardiamo per esempio la storia: è scritta malissimo e non si capisce niente di niente di quello che succede. Poi gli attori hanno la stessa identica espressione in tutto il film e la musica è talmente ripetitiva che ha un effetto soporifero peggio del valium. E credetemi… due ore e un quarto così è dura. Molto dura.
E’ come un classico blockbuster di oggi: tanti effetti speciali, sonori, grafica, eccetera… ma zero sostanza. E l’effetto è la noia. E’ così o no?
Quindi preferisco definirlo un film che verrà ricordato nella storia per il clamore dell’epoca, ma non capolavoro.

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Ultima risposta 09/01/2010 23.43.27
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  09/03/2008 15:55:45
   8 / 10
Parto con la premessa che questo per me è uno dei film più difficili da commentare.
Vabbè innanzitutto 2 ore e 27, muto e bianco e nero; mi ci è voluto parecchio tempo prima di sentirmi pronto per "affrontarlo"... si sa che queste non sono pellicole fatte per rilassarsi o per divertirsi.
Diciamo che si può dividere in due parti: la prima è descrittiva, illustra l'ordinamento politico e gerarchico di Metropolis, ci mostra come si potrebbe evolvere il mondo fino al 2026 (il che è una previsione ancora aperta, per ora siamo molto vicini al ritratto di Lang...);
la seconda è narrativa, racconta la presa di coscienza da parte della folla della loro condizione di sfruttamento, la rabbia, la sedizione, in poche parole la rivoluzione.
Quello di Lang è un mosaico che coinvolge storia, letteratura e religione.
Chi non ha assimilato i primi piani di Maria (che come Gandhi in quegli stessi anni, predica la non violenza) alle effigi della ******* ?
Chi non ha riconosciuto nel film dei tocchi alla Huxley o alla Orwell per poi scoprire che i due romanzi distopici sono venuti dopo ?
E poi il ritratto della rivoluzione è assolutamente corrispondente a realtà, ne segue tutte le tipiche fasi fino alla degenerazione.
Sembra quasi futile, inoltre, che io ribadisca l’incredibile sguardo in avanti che ha dato Lang:
egli ambienta la sua storia a giusto un secolo di distanza, sembra un’utopia già il solo anno 2026 con tutte le paure e le superstizioni che correvano a quei tempi riguardo la fine del mondo.
La città futuristica, realizzata in modo molto convincente, è strutturata a piramide: il cervello che comanda sta ovviamente nei piani alti e vive nel benessere; la mano che lavora e subisce si fa il mazzo nei bassifondi, in condizioni estreme, ridotta a macchina.
L’altra assoluta novità è il robot con capacità e sembianze umane; unica cosa che non riesce a emulare sono i sentimenti: anche qui Fritz Lang ci ha preso.
E allora perché dovrei mettere 8, con quell’inizio travolgente al ritmo di straordinaria musica (o rumore ?), con tutti quegli elementi anacronistici, con quei riferimenti qua e là e con quell’importanza storica immensa ?
Perché nell’ultima parte Metropolis scade. Scade nel retorico, nei facili sentimentalismi, nel lieto fine francamente inaspettato e, forse, imposto da qualcuno.
Sta di fatto che ci si potrebbe fare una discussione per un’intera giornata e non si arriverebbe a parlare di nemmeno un quarto dell’opera.
E d’altra parte il discorso su Metropolis è aperto dal lontano 1927, è stato criticato da grandi registi, è stato apprezzato da Hitler e nemmeno oggi la critica riesce a mettersi d’accordo sulla sua dimensione di capolavoro.
Innegabile è che ha compartecipato alla storia del novecento, lasciando ben visibile la sua impronta.

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Ultima risposta 09/03/2008 16.29.05
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Paolo70  @  08/12/2006 17:40:49
   5½ / 10
Film precursore del cinema ambientato in una città avveniristica. La pellicola risulta secondo me lunga e per molte parti incomprensibile anche perchè il film è muto e presenta solo alcuni dialoghi in inglese che non conoscendo bene non riesco a comprendere.

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Ultima risposta 04/09/2008 00.12.59
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Rusty il Selvag  @  14/09/2006 12:48:46
   10 / 10
Guerilla radio !!!

RAGE AGAINST THE MACHINE

Lascio al grande Zack de la Rocha il mio commento.

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Ultima risposta 13/11/2007 15.27.35
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pabren  @  29/04/2006 00:51:07
   9 / 10
un capolavoro,incessante ossessivamente magnifico,brigitte helm il prototipo di donna fatale tipico dell art deco,il termine vamp (donna vampiro)fu coniato per lei.la dissoluta maria schizofrenicamente maliarda e virginale.un portento.non sto a descrivere ne trama ne sceneggiatura tutto sarebbe riduttivo ,guardatelo e riguardatelo è ancora splendente come 80 anni fa,il manichino ,l automa è il prototipo copiato e ricopiato male da tutti i film patetici di fantascienza e poi...il primo seno nudo della storia del cinema... i costumi di erte....

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/05/2006 15.26.44
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RAU.kyp  @  09/04/2006 17:27:01
   10 / 10
Questo è un vero capolavoro.
I fondali futuristi sono veramente belli, anche se dire così
è riduttivo. Da vedere e rivedere.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 10/04/2006 13.48.39
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venumat.  @  02/04/2006 14:05:50
   10 / 10
Mi ero ripromesso di non usare 10 come voto ,ma per questo film farò un eccezzione.
perchè non è tra i primi 25 film ?!?
Mi sembra che sia il massimo non solo per l'epoca in cui è stato fatto , ma anche un buon esenpio per i nostri giorni.

5 risposte al commento
Ultima risposta 16/06/2006 09.58.16
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  08/10/2004 13:03:38
   6 / 10
Ammetto che non è il mio film preferito.

Metropolis è un film espressionista all'avanguardia, nella costruzione degli scenari imponenti (alla blade runner per intenderci), veramente indimenticabile per l'epoca.
Tuttavia la storia non è secondo me sto gran che ed è un po' ambiguo nei contenuti. (infatti gli americani lo accusarono di comunismo, mentre i nazisti lo apprezzarono).
lang non è il mio idolo, ma i film sonori del regista mi piacciono molto di +, sia "M il mostro di dussendorf" , sia quelli americani successivi.

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/06/2006 10.00.42
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