memorie di un assassino regia di Joon-Ho Bong Corea del Sud 2003
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memorie di un assassino (2003)

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locandina del film MEMORIE DI UN ASSASSINO

Titolo Originale: SALINUI CHUEOK

RegiaJoon-Ho Bong

InterpretiKang-ho Song, Kim Sang-kyung, Kim Roe-ha, Song Jae-ho

Durata: h 2.09
NazionalitàCorea del Sud 2003
Generethriller
Al cinema nel Febbraio 2020

•  Altri film di Joon-Ho Bong

Trama del film Memorie di un assassino

Negli anni '80, viene trovato il corpo di una giovane donna assassinata nei pressi di Hwaseong, un quartiere in sviluppo della periferia di Seoul. I due detective chiamati a investigare sul caso sono molto diversi tra loro: Park si affida ai suoi istinti, mentre Seo si basa sulle moderne tecniche di indagine scientifica. Mentre le vittime del killer si moltiplicano, la coppia di detective non riesce a trovare indizi consistenti ed entra in conflitto. L'unico filo conduttore degli omicidi è una misteriosa canzone...

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Voto Visitatori:   7,78 / 10 (73 voti)7,78Grafico
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Voti e commenti su Memorie di un assassino, 73 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Manticora  @  15/02/2020 07:46:02
   8 / 10
Secondo film di Bong Joon-Ho è un film se vogliamo "tradizionale" con una struttura in cui stereotipi e contraddizioni in realtà servono da critica alla società, in questo caso ancora una volta la società della Corea del Sud degli anni 80. Ambientato durante la dittatura, nel 1986 il regista svolge un accurato lavoro nostalgico, ricreando ambienti, vestiti e mentalità della Corea strizzando l'occhio alla commedia ma anche al dramma e facendo un ottimo lavoro. Pensare che il film è del 2003 può far sorridere e invece coinvolge. Grazie anche al suo attore feticcio, già visto in Parasite Kang-ho Song che interpreta il poliziotto di provincia, rozzo, sboccato, poco incline a seguire le regole e soprattutto presuntuoso il film costruisce la storia sul confronto-scontro tra il protagonista della provincia e il poliziotto di Seul completamente l'opposto. Attento, meticoloso, duro ma giusto. Spiccano anche l'ispettore capo e il quarto incomodo, il poliziotto tirapiedi di Park, di cui esegue sempre gli ordini

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Il film non ha un lieto fine, e gia questo è un idea interessante, che ribalta il genere sui serial killer, portando a nudo le contraddizioni e i terribili limiti della società coreana, incapace di fare i conti con la propria inadeguatezza. Le riprese nei campi e i movimenti di macchina mostrano già le capacità e la grande inventiva del regista coreano, che ci regala un finale amaro ma giusto

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Da consigliare per gli estimatori di Bong Joon-ho

3 risposte al commento
Ultima risposta 25/05/2020 19.36.56
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M.R.  @  18/11/2012 17:41:23
   8 / 10
Bello!!
E la finale, così intensa e spiazzante, è un duro colpo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/11/2012 23.06.44
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Delfina  @  01/07/2011 01:30:53
   9½ / 10
Meraviglioso film: poesia, thriller, e umorismo nero si condensano in questa pellicola vergognosamente ignorata in Italia.
Struggente la fotografia – davvero strepitosa nelle inquadrature, nelle textures e nei colori –, intelligente e divertente, caustica e malinconica la sceneggiatura, sempre alta la suspense.

Un grande film da guardare assolutamente, capace di spaziare in tutti i generi mantenendo una grande coesione narrativa. Il cinema coreano contemporaneo svela troppo poco i suoi tesori.

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Ultima risposta 03/07/2011 18.39.24
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  21/01/2010 10:49:36
   8 / 10
Partendo dal presupposto che il cinema coreano è un tipo di cinema lontano anni luce dalla concezione occidentale, probabilmente lontano anni luce dalle altre concezioni orientali e che presenta tratti somatici particolarmente fastidiosi per alcuni (lentezza, humorismo nero, grottesco), questo film è sicuramente il Seven coreano.

Non per riferimenti o citazioni, ne per somiglianze stilistiche particolari. Più che altro lo è per l'impatto sullo spettatore e per l'aurea di cult che lo circonda.

Un poliziesco dai toni scuri ma che non rinuncia a pizzichi di ironia, contornando personaggi in maniera originale ma soprattutto umana. Non c'è posto per la compostezza, ne per attori impomatati. Questa non è hollywood. Tutto qui è eccessivo, cattivo, stupido e contraddittorio, ma soprattutto è ben girato e ti inchioda alla poltrona, ribaltando le certezze ma soprattutto la pscicologia dei personaggi, quasi vivi tra le mani di Joon-Ho Bong, di cui vedrò sicuramente altro. E se a tratti la lentezza potrà far sembrare il film monotono, c'è il magnifico finale (che fa rizzare i peli di tutto il corpo) a svegliare chi sarà caduto in un insensato torpore.

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Ultima risposta 12/02/2010 23.21.15
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benzo24  @  07/12/2007 18:49:53
   7 / 10
mi aspettavo meglio, certo è chiaro che questo in confronyo a zodiac è un capolavoro, però non mi ha convinto totalmente, non c'è suspance e il caso non attira per niente...al contrario invece delle scene ironiche che sono il vero spasso del film...voto 7 sopratutto per quelle.

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Ultima risposta 24/11/2010 13.08.28
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  09/07/2007 17:52:46
   9 / 10
fantastico. non vorrei scordarmi qualche titolo, ma così a memoria credo di non ricordare un crime/thriller di questo livello dai tempi di se7en.
anche qui, come in the host, non bisogna prendere il film come una storia e basta, ma è necessario immergersi per catturare i dettagli, necessari per coglierne lo stupefacente valore.
questo non è un sk movie, ma è il piccolo affresco di un periodo cupo e ben preciso della storia koreana. la dittatura militare, le furiose repressioni dello stato di polizia, il malcontento e la sfiducia dei cittadini sono tutti argomenti che bong joon-ho abbraccia. magari mostrando un fotogramma, uno sguardo, una reazione che, quando un regista è capace, valgono come un documentario di 2 ore.
da notare poi anche qui la bravura del regista nel mixare ironia e atmosfere opprimenti, che invece di stonare si evidenziano vicendevolmente in un perfetto bilanciamento.
colonna sonora magnifica (a me ha messo addosso una tensione super) e interpretazioni fantastiche. ogni personaggio ha mille sfaccettature, e nella ricerca del killer è intuibile un percorso, se non di maturazione, quantomeno di cambiamento interno.

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Ultima risposta 10/07/2007 10.20.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  13/06/2007 11:59:54
   8½ / 10
Grandissimo thriller di Bong Joon-Ho,regista coreano di cui in futuro sentirete sicuramente parlare.Ultimamente l'eco del suo successo e'arrivato nel nostro paese grazie alla scorpacciata di premi ricevuta per il fantastico "The Host",ma in patria il regista e'gia'una star,grazie soprattutto al capolavoro che lo ha lanciato come uno degli artisti piu'promettenti della sua generazione:Memories Of Murder.

Tratto da un fatto realmente accaduto(ma estremamente romanzato),il film racconta l'indagine di un gruppo di uomini sulle traccie del misterioso killer che ha terrorizzo' la Corea dal 1986 fino al 1991.

Il regista ricostruisce alla perfezione il clima di tensione respirato nella Corea degli anni 80,minato dalla dittatura e dagli scontri tra studenti e forze dell'ordine.La storia e'ambientata nella realta rurale di un paesino alle porte di Seul,e come nell'ultimo capolavoro di Fincher(Zodiac),il tema principale e'rappresentato dall'ossessione dei protagonisti verso questo misterioso serial killer,abile nel non rilasciare alcun tipo di prova,furbo e invisibile.Come in Zodiac siamo davanti alla storia di un caso irrisolto,e il fascino che emana tale realta'rende la pellicola ancora piu'inquietante.

Oltre al formidabile cast(non chidetemi il nome del protagonista,ma e'lo stesso fantastico caratterista di The Host...)Memories Of Murder e'dotato di una sceneggiatura complessa, perfetta e tesissima,con il regista che si rivela un vero mestro nel caratterizzare e dare spessore ai suoi personaggi,in un mix di tragico e grottesco,comico e drammatico.

In conclusione direi che Memories Of Murder e'uno di quei film da non lasciarsi scappare assolutamente,e lo dico soprattutto a chi ha amato particolarmente l'ultimo lavoro di Fincher...

5 risposte al commento
Ultima risposta 22/06/2007 15.57.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  11/01/2007 23:48:20
   9 / 10
Trama: In un tranquillo paesinio di campagna si sta indagando su alcuni efferati omicidi.
Tutte le vittime, stuprate e strangolate, erano molto belle, vestivano un abito rosso e sono state uccise in un giorno di pioggia.
E' il 1986 e questa è la vera storia del primo serial killer della storia coreana. Sono anche gli anni bui della dittatura militare e del regime marziale.

...Dopo la visione di MEMORIES OF MURDER viene in mente subito una domanda: ma perchè film di questo livello nn vengono prodotti in Italia in favore di quei thrilleretti da 4 soldi adolescenziali e stupidi? La dura legge del mercato questa è la risposta...
...Memories of murder è un ottimo thriller con un ritmo serrato nonstante la sua lunghezza e diretto molto bene da Bong Joon-ho, un regista veramente ricco di buone idee... A tutto ciò si aggiunge una trama mai scontata e ben archittettata fino alla fine e una investigazione che cattura lo spettatore...
Ottimi attori, su tutti Song Kang-ho, sempre bravo, per un film che sicuramente merita qualcosa in più che il solo successo nazionale...

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Ultima risposta 16/01/2007 21.45.42
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