maria goretti (2003)

Certe volte sembra che la vita si accanisca in particolar modo su chi è già disgraziato di suo; eppure c'è qualcuno che forse ha capito il trucco: non farsi prendere dall'odio, dal male, dalla disperazione e continuare ad essere forti nella fede. La strada più facile in certi casi parrebbe quella di abbandonare Dio (come in questa storia paiono fare Alessandro e suo padre) ma è una strada senza uscita. Giulio Base non indugia troppo sulla effettiva messa in mostra della povertà e della miseria a cui erano costretti i braccianti dell'agro Pontino realizzando una messa in scena lievemente finta ma arriva quasi diritto al punto: una bambina buona e fedele che non teme la morte pur di rimanere pura agli occhi del Signore. Certo, molti possono domandarsi chi glielo abbia fatto fare ma così facendo Maria si è guadagnata un posto in paradiso per aver perdonato chi le ha fatto del male. Pensate che lo abbia fatto per se? Bè, siete in errore perchè lo spirito è quello di preoccuparsi della salvezza (spirituale) degli altri, anche dei nostri nemici e dimostrare che l'odio si combatte con l'amore. Buono il cast con Flavio Insinna che fà la differenza risultando il migliore di tutti; purtroppo il finale è troppo frettoloso. Da vedere anche se non arriva certo al precedente "Cielo sulla palude".