margini (2022)

La parte finale mi è sembrata un po' raffazzonata, poco curata in alcuni punti, ma complessivamente è un film che si lascia seguire senza affanni. Non male la prova dei protagonisti, regia sufficiente, dialoghi e sceneggiatura non originalissimi ma abbastanza convincenti e un ritmo narrativo che appare lineare e preciso. In più, una colonna sonora che non dispiace.

In Margini è curioso il connubio fra una provincia tranquilla e sonnolenta e la musica punk, ampiamente omaggiata. Un progetto, quello dei tre protagonisti, di andare oltre quella quotidianeità monotona organizzando un concerto a Grosseto di una band americana, ma l'impreparazione dei primi e l'incapacità delle istituzioni comunali ad organizzare il concerto, che i tre aprirebbero, li pone di fronte a difficoltà logistiche di non poco conto. I tre protagonisti vivono ai margini fra ambizioni e quella vita adulta che li scruta dall'alto imponendogli doveri e cercando di tarpare le ali. Fra indebitamenti, conflitti familiari e situazioni tragicomiche, Margini si muove fra commedia e dramma con un buon equilibrio, accompagnando questi tre sognatori ma senza dare loro quell'aria da perdenti. Un buon film che meriterebbe una visione.