manon (1948)

Molto interessante sotto certi aspetti. Da una parte abbiamo i due protagonisti che, sia pure derivati dalla riduzione del romanzo, possiedono gli stessi caratteri di Maurice e Jenny di Legittima difesa, lo stesso tipo di rapporto tormentato. Contrariamente alla pellicola precedente il finale non sarà altrettanto consolatorio. Il viaggio della speranza verso la terra promessa, diventerà un incubo attraverso il deserto. Non troveranno redenzione, ma la dannazione. E' il preludio a Vite vendute.

Diseguale, nelle sue manifestazioni, è l’amore tra due giovani: brucia di passione nell’attimo iniziale, è alimentato poi dall’odio, dalla gelosia, dal disprezzo, diviene puro solamente nel momento estremo dell’addio.
Diseguale è anche la narrazione, che mescola i generi, lo stile; tra passato e presente, tra dramma sentimentale e avventura, in un crescendo emotivo che sfocia nel delirio.
Disperata (come in quasi tutti i film di Clouzot) è l’evasione verso una liberazione senza salvezza. I due amanti fuggiranno nel deserto per conquistare la redenzione, vi ritroveranno il buio.