Earl Partridge, in punto di morte, desidera dopo anni rivedere il figlio che ha seguito le orme del padre nell'ambiente della televisione, attorno a questa situazione si intrecciano le vicende di altri personaggi.
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Jim Kurring (un ottimo John C. Reilly), è un poliziotto divorziato che vede nel lavoro un'occasione di riscatto. L'incontro con Claudia gli farà riscoprire il sapore della vita. Peccato che il film non ruoti attorno a questa vicenda (l'unica credibile rispetto alle altre e guarda caso quella che chiude ottimamente il film). Questa volontà di unire con un pretestuoso intreccio le varie storie, impedisce un corretto sviluppo delle stesse, in certi casi spingendo gli attori a recitare sopra le righe. Vedi Julianne Moore: è la moglie di un malato terminale e lei ha il senso di colpa per averlo ingannato, tradito e sposato solamente per soldi. Piange, sgrana gli occhi e contorce la bocca, ma come può il suo rimorso arrivare allo spettatore se lo sviluppo del suo personaggio è pressoché nullo? Stesso dicasi per Tom Cruise: venti minuti dedicati alle sue performance da imbonitore. Bella prova, ma assolutamente caricaturale e del tutto avulsa dal resto della trama. Non parliamo poi di William H. Macy, ex concorrente di un quiz televisivo che si ritrova senza lavoro e si mette l'apparecchio ai denti per conquistare il barista di un pub (?). Ha tanto amore da dare, ma non sa dove metterlo (??) … Ma che modo è? Direi un film dalle molte suggestioni e dalle poche emozioni, pretenzioso, tra l'inconcludente e il deprimente, che vorrebbe rifarsi al già sopravvalutato "America oggi" di Altman. Un incomprensibile fiore in locandina. Un'enigmatica pioggia di rane. Per cortesia basta.
Inizio col dire che Magnolia è un film fatto molto bene,il migliore dei primi 3 di Anderson. Riesce ad emozionare in più punti grazie ad una regia che in 3 ore non fa mai sentire la pesantezza di questo film coale,difficile da gestire data la complessità di tutti i personaggi. Anderson fa un lavoro egregio sotto questo punto di vista,aiutato da un cast che è riduttivo dire meraviglioso.
Poi Magnolia si perde in più punti,a causa di una trama scontata in più punti e forse troppo buonista. Peccato. Un bel film imperfetto.
Come detto il cast conta ua Moore brava come sempre,Hall elegante come sempre,Hoffman emozionante come sempre e altri attori feticcio di Anderson che fanno ottime interpretazioni. Chi veramente mi ha colpito è stato Cruise,non avrei mai pensato che sarebbe riuscito ad emozionarmi.
La scena del pianto mentre insulta il padre è la migliore del film.
Finale abbastanza piatto e scontato,un pò deludente. Comunque se questo film di 3 ore vi annoia lasciate perdere ogni film dalla durata successiva ai 70 minuti.
Sono partito con tutti i buoni presupposti, e speravo davvero di vedere un signor film, ma invece... Mi è sembrato tutto fine a se stesso. Troppo lungo, è troppo difficile da seguire nella sua durata ( tanto che, a circa 2 ore ho sospeso la visione ); pare essere una lunga puntata di qualche soap opera, con la sola differenza che invece di durare 30, 40 minuti, ne dura 180. Sinceramente mi ha lasciato ben poco, salvo il buon inizio, il resto non mi ha proprio convinto e quindi sono costretto, per coerenza personale, a dare un voto assai negativo. La sua lunqhezza non gioca proprio a suo vantaggio, perchè invece di far cogliere tutti i particolari di cui il regista a meticolosamente curato, avviene l'esatto opposto, lo spettatore al quanto annoiato, non è più interessato a seguire la storia, ma sta aspettando solo l'arrivo dei titoli di coda, per porre fine a tale supplizio. È vero, ci sono delle buone interpretazioni, persino quella ciofeca di Tom Cruise, non mi è dispiaciuta, temo però che sia l'unico aspetto positivo di questa pellicola. Diciamoci le cose come stanno: il regista si è fatto prendere decisamente la mano, e ha voluto perciò strafare, ha voluto conferire a Magnolia, quella nota di racconto melodrammatico, e moralistico, cercando di puntare il dito contro a una società americana malata, ma poi tutto ciò, gli si è ritorto contro; ha voluto insistere fino all'esaperazione i temi trattati, tanto da portare all'irritazione e non alla riflessione. Ecco un'altra pellicola che cerca di tacciarsi per un capolavoro. Verso la parte finale, sembra esserci un leggero miglioramento, ma ora mai, è tardi, e c'è ben poco da salvare, quel che è fatto, è fatto, e alla fine quella bella maschera, si disintegra, e Magnolia si rivela per ciò che veramente è: un mattone colossale. Mi sento in dovere, di avvertirvi, e il mio consiglio è: non vi fate abbagliare dall'alta media di questa pellicola, ho letto ben poca oggettività nei precedenti commenti, non è un capolavoro!
Un piagnisteo di tre ore insopportabile. Una parata di situazioni familiari ultra-patetiche, che Paul Thomas Anderson vorrebbe propinarci in una veste accattivante attraverso l’(ab)uso della narrazione a intreccio (molto in voga negli ultimi anni), ma che ad un occhio attento si disvelano in tutta la loro banalità. Peggio dell’Inarritu di “21 Grammi” e dell’Arriaga di “The Burning Plain” (peraltro sceneggiatore del regista messicano): “Magnolia” si configura come un’esaltazione dei ruoli familiari nel contesto di canovacci deprimenti e melodrammatici, aggravati dall’incombenza di un Caso che –“incredibile dictu”- si trasmuta in una Divina Provvidenza manzoniana, con tanto di citazione biblica annessa. Il momento più basso però è quello della canzonetta corale, nel quale il “patetismo” di cui è permeata tutta la pellicola raggiunge la sua acmè: sorta di apoteosi della s****, dove la lagna del singolo si amplifica nella sintonia e nella sinergia con tutti i personaggi della messinscena. Da salvare soltanto la regia e il montaggio, che perlomeno rendono scorrevole la visione.
l'unico film che mi ha fatto uscire dalla sala alla fine del primo tempo..ed è stata una liberazione, di una noia mortale, sono passati anni e ancora me lo ricordo!
Ottimo film ma la lunghezza lo penalizza xké risulta un po' difficile seguire x 3 ore tutte le storie intrecciate tra di loro, storie peraltro molto belle e mai banali, commoventi ma mai smielate. Bravo tutto il cast stellare, su tutti Tom Cruise (bravissimo, mi ha sorpreso) e Julianne Moore (ma io ho un debole x quella donna). Andeson se la cava molto bene con una sceneggiatura difficile e il film non annoia mai.
La pioggia delle rane mi sembra una furbata del regista ma visivamente è un vero spettacolo L'unica cosa fastidiosa è stata la canzone cantata da tutti i protagonisti...ma era il caso?
Mi dispiace dare questo voto ad un regista che apprezzo, ma qui ha davvero esagerato in modo a mio avviso sbagliato.A stento sono arrivato alla fine del film.
Dopo il grande Boogie Nights,Anderson torna alla regia ancora con un film corale e ancora mi ha deliziato con le storie che ha da raccontare,con i suoi personaggi perfettamente descritti e indubbiamente indimenticabili. Supportato anche in questo caso da un cast meraviglioso,che ha nella miglior interpretazione di Cruise il suo cavallo di battaglia,strepitosi anche Julianne Moore,Reilly e Hoffman. Tante le scene rimaste indelebili nella mia mente a partire da quella finale che segna la rinascita,la possibilità di rimediare ai propri errori. Capolavoro. Avrebbe meritato più riconoscimenti. Anderson deve solo confermarsi ma per me è gia entrato di diritto nella storia.
liberamente ispirato alla rubrica "I casi umani" una volta in voga a Mai Dire Gol..
una galleria interminabile di s****ti/disperati/jellati/depressi/repressi... che non fanno nulla di interessante.. per quasi 3 ore..
prolisso.. noioso.. inconcludente..
voleva essere un affresco della realtà contemporanea?? beh.. ambizioni mostruose.. fuori dalla portata di chi lo ha pensato.. diretto..
non dò uno perchè: 1. è comunque supportato da un cast all star che almeno riesce a difendersi.. Crusie su tutti.. 2. l'incipit introduttivo sul ruolo fondamentale del caso nella vita è molto riuscito..
cast supponente per una patetica galleria di casi disumani. nemmeno Cruise si salva, in questa landa di odiosi disperati. sboccato e noioso , anche se nell'ultima parte migliora leggermente
Francamente mi aspettavo di più da questo film. E invece l'ho trovato un po' retorico, moralistico, scontato, prolisso, inconcludente. Il film si salva in parte grazie agli attori e soprattutto all'allegorico finale, il momento migliore del film.
Bellissimo, diretto egregiamente e scritto con intelligenza ed originalità. Le tante, tantissime vicende che si intrecciano sono gestite con assoluta coerenza e tutti i personaggi acquistano sempre maggior spessore e complessità col procedere degli eventi. Nessuna sbavatura, nessuno sfilacciamento. Ottimi gli interpreti, una spanna su tutti Tom Cruise, Philip Seymour Hoffman e Julianne Moore.
Un inizio scoppiettante, originale. L'introduzione cattura lo spettatore in modo eccezionale. Il resto è inebriante. La storia dei personaggi non persuade mai, non esiste un finale degno. Della pioggia di rane non parlo...forse l'emergente Anderson ha voluto introdurre un pò di David Lynch nel suo lavoro. Ma chi glielo dice che con lynch ha in comune solo il lavoro? Fallimento.
Anche a me è sembrato un gran bel film sotto tutti i punti di vista e poi dai dura poco più di tre ore eppure si guarda molto bene. Comunque il fatto della pioggia dei Rospi/Rane potevate metterla negli spoiler perché ho letto prima i commenti e me l'aspettavo altrimenti mi avrebbe colpito ancora di più. Altra cosa, a me piace molto l'inizio quando il narratore racconta le tre storie su strani eventi e sulla casualità (sempre che siano dovuti al caso...) che viene ripreso sul finale.
Secondo noi il film era una noia mostruosa, troppe cose e poco sentite. Ma non è colpa degli attori, tra i quali primeggia Tom Cruise con una grandissima interpretazione. Comunque da evitare (come ha cercato di dirci il gestore del videonoleggio, ma non gli abbiamo dato ascolto).
Anderson è un regista che non conoscevo, a dir la verità non so che altri film abbia fatto (mia ignoranza scusate) ma questo film di una drammaticità disarmante mi è entrato nel cuore.
Ma come fa questo film ad avere la stessa media di Insomnia? Vi rendete conto. Basta la presenza di quell'incapace di Tom Cruise per farlo scendere ad al massimo 7.
Pioggia di rane a parte, non mi è dispiaciuto. Anche se "l'ultimo bacio", forse xkè + improntato sulla realtà italiana a me vicina, mi ha arrapato di +!