l'uomo del sud regia di Jean Renoir USA 1945
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l'uomo del sud (1945)

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locandina del film L'UOMO DEL SUD

Titolo Originale: THE SOUTHERNER

RegiaJean Renoir

InterpretiJ. Carrol Naish, Zachary Scott, Beulah Bondi, Betty Field, Dorothy Granger

Durata: h 1.42
NazionalitàUSA 1945
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 1945

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Trama del film L'uomo del sud

Il piantatore di cotone Sam Tucker (Zachary Scott) con la sua famiglia si trasferisce nel Sud degli Stati Uniti, decidendo di mettersi in proprio e cercando di trasformare una terra ostile in una fertile piantagione. Nonostante numerose avversità naturali (piogge torrenziali, carestie) e l'odio di un vicino, con tenacia riuscirà a portare a termine la sua opera sino all'arrivo di un tremendo ciclone. Ma grazie alla sua caparbietà e alla solidarietà di alcuni vicini inizialmente diffidenti, Sam riprenderà di nuovo il suo duro lavoro convinto che alla fine la terrà lo ripagherà dei suoi immani sforzi.

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Voto Visitatori:   7,33 / 10 (6 voti)7,33Grafico
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Voti e commenti su L'uomo del sud, 6 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/03/2020 18:43:15
   7 / 10
Un buon film, classico nel suo incedere a celebrare l'utopia del sogno americano, costruito col sudore delle mani ed ore di lavoro, a dispetto di sventure ed eventi contrari. Per i miei gusti, trasuda fin troppo ottimismo, ma bisogna considerari gli anni in cui è stato prodotto, a ridosso della fine del conflitto mondiale ed aver scelto l'ambientazione della Grande Depressione non è un caso. Uno dei film meno personali di Renoir, più addentro nei meccanismi della macchina hollywoodiana, ma pur sempre un lavoro di buona qualità.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  15/01/2020 00:13:08
   7½ / 10
Renoir abbandona per una volta i salotti borghesi, dove stava comodissimo, per raccontare una storia di stampo classico e girata quasi tutta in esterni!
Il regista Francese dimostra di trovarsi a suo agio anche in questo frangente parlando di conadini e soprattutto di speranza.
Una storia drammatica ottimamente interpretrata e senza un vero lieto fine, cosa da non sottovalutare nel cinema anni '40.

Goldust  @  08/01/2013 09:40:43
   7 / 10
Dopo aver scandagliato in lungo e in largo le dinamiche personali e sferzato la borghesia "di casa" con ritratti al vetriolo, Renoir si concentra sul rapporto uomo - natura. Lo fa con un cast indovinato e con la medesima classe che ha contraddistinto i suoi precedenti lavori, anche se forse eccede in buonismo. Messaggio di speranza? Inguaribile ottimismo? Comunque, oltre al tema ormai chiaramente superato, sembra anche invecchiato male.

dobel  @  09/12/2009 14:22:08
   8½ / 10
Ogni film di Renoir è un'esperienza di vita e solo per questo merita un posto nella storia della settima arte. Quest'opera non è un capolavoro, ma esprime al pari di altri lavori, un profondo amore per l'uomo e per la sua opera. La natura, personaggio sempre incombente, è il contenitore di tutta una vita. Nel film si sente sicuramente un'eco di 'Furore' di John Ford oppure della 'Via del tabacco'(nell'atmosfera e nella fotografia); certe caratterizzazioni sono sicuramente anti naturalistiche, tuttavia servono a bilanciare pesi altrimenti non perfetti: così l'acidità della nonna (che alla fine diviene simpatica saggezza), è contraltare indispensabile alla eccessiva speranza dei due coniugi. Il senso della famiglia, del clan, della terra, del lavoro sono elementi che rendono la visione di questo film un altro importantissimo tassello nella descrizione che Renoir fa dell'umana esistenza. Se nella 'Grande illusione' eravamo di fronte al tramonto della classe sociale intesa come divisione fra uomo e uomo, se nella 'Regola del gioco' eravamo di fronte all'impossibilità di abbattere le stesse barriere sociali, se nel 'Fiume' eravamo di fronte allo scorrere della vita inserita in un contesto più ampio che trascende la singola esistenza, qui siamo di fronte all'umile possibilità che viene data all'uomo di far andare avanti il mondo con un po' del proprio lavoro.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  02/01/2009 12:40:28
   5½ / 10
Purtroppo, per me, un mezzo passo falso di Jean Renoir. Cambia la critica sociale, non più all' alta borghesia dei film precedenti, ma ho trovato "L' Uomo del Sud" un dramma eccessivo, caratterizzando fin troppa perfidia umana da risultare poco sincero, se in più poi ci si mette l' avversità della natura. La fotografia tutt'altro che prettamente naturalistica, e il personaggio espressionista della Nonna, ben si prestano per un film dal lirismo alla Dovhzenko, ma il finale ottimista fa troppo da contrappunto ad una struttura narrativa già di per sè dagli intenti abbastanza programmatici.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/11/2008 19:37:25
   8½ / 10
Una splendida esperienza di cinema di un Renoir in trasferta, in una storia che ha molto di Woody Guthrie e soprattutto dell'America di Steinbeck: i detrattori del cinema francesi (anche del realismo francese?) potrebbero scoprire un film incantevole.
Bellissima fotografia, grandi interpreti e un lirismo che lascia a distanza di tanti tanti anni ancora affascinati

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