l'uomo che veniva dal nulla (2010)

In questo genere di film bisogna accettare il concetto di sospensione dell'incredulità altrimenti non funziona..
Per il resto quasi tutto ottimo..

Un thriller d'azione violenta alla coreana che, volendo, si può leggere come l'anello di congiunzione tra Man on Fire e il primo John Wick. L'estetica al neon della metropoli sud-coreana si accompagna a uno stile di regia e montaggio nervoso e grezzo, non interessato all'estetizzazione astratta delle coreografie quanto a trasmetterne l'immediata brutalità; la stringata linearità della sceneggiatura permette di dar vita a personaggi da fumetto memorabili (imperdibile il campionario di camicie tamarre di uno dei villain) e alcuni momenti dove l'emotività emerge viscerale, come solo certe produzioni orientali sono in grado di fare. In poche parole: il cinema di genere che tanto (ci) piace per la sua più genuina concretezza.

Quando sento parlare di film come Birdemic, e li sento chiamare so bad is good, non posso fare altro che pensare che non sia vero. Birdemic è un film terribile ma non riesce per questo a intrattenere, ma è solo noioso e fastidioso.
QUESTO è un film so bad is good secondo me. Ho riso diverse volte davanti alla prova attoriale di un protagonista che sembra uscito da una idol band coreana – e non ci prova neanche a fare una parte credibile – e alla banalità della storia.

Apprezzo particolarmente il cinema sud koreano ma questo Man From Nowhere a dispetto della media è una delle peggiori pellicole che ho visto provenire da questa nazione e la ragione è da ricercare sopratutto nel pessimo misto tra dramma e tamarragine che scontenta sia chi non cercava l'ennessima cacioranata, sia chi voleva un film alla Statham.
Personaggi labili e alla fin fine il tutto è un ridursi al classico e inguardabile cliché hollywoodiano dove un uomo da solo mette al tappetto una banda di uomini, insomma se volete della stessa nazione belle pellicole sul tema vendetta buttate un occhio sulla trilogia di Park Chan Wook.

Classico prodotto asiatico condito da molte scene di kung fu o di chissà quale altra arte marziale..
Film carino,trama sensata,regia brillante che non annoia..finale abbastanza scontato,gli attori sono bravi,il protagonista in particolare ..
tuttavia è per gli amanti del genere ..

Grandissimo film. Mi ha fatto pensare diverse volte ad una sorta di "Leon" in chiave orientale se vogliamo ,ma ci sono moltissime differenze ovviamente. Ottimo mix tra thriller e film d'azione. I toni spesso sono anche leggeri nonostante il contesto molto "crudo". Personalmente lo ritengo uno dei migliori film del genere. Consigliatissimo

Bel film coreano con bei personaggi e dialoghi ben congegnati. Il ritmo è un po' lento ma la storia mi ha preso. Consigliato agli amanti del cinema orientale.

Più che sufficiente grazie soprattutto all'ultima mezz'ora dove il solitario Tae-shik si scatena e sfodera tutta la sua abilità nel combattimento, è ovviamente un film che non lesina scene violente... come da tradizione dei prodotti asiatici.

Dalla Corea del sud arriva un altro bel film, diretto da Lee Jeong-beom, del 2010.
Mi è piaciuto molto questo film, ha una buona trama e messa in pratica bene, buoni gli attori (specialmente il protagonista), e l'argomento è bello tosto perchè parla di

SPOILER
Buone le scene di azione e tecnicamente è fatto bene!
Lo consiglio!

Bel film d'azione, scene un po esagerate ma bello.

Bello, mi è piaciuto molto. Un po' Leon, un po' Man on fire, con belle scene d'azione, anche se usate con parsimonia. Mi è piaciuto molto il protagonista, Tae-shik, uomo dal passato misterioso che ha scelto di isolarsi dal mondo ma sarà costretto a uscire dal suo guscio per salvare la vita all'unica persona che gli vuole bene. Dall'altra parte abbiamo dei cattivi completamente privi di scrupoli, che non si fermano davanti a nulla e per i quali è impossibile provare pena o simpatia. In mezzo un poliziotto sveglio e intelligente ma che arriva sempre con un attimo di ritardo. Scene da ricordare: i due corpo a corpo tra il protagonista e il killer coi baffetti, il massacro nel salone e soprattutto l'ultima scena.
Insomma, un film d'azione più che dignitoso, dall'impianto piuttosto classico ma che fa passare due ore piacevolissime.

Non capisco tutti questi commenti entusiastici su questo brutto filmetto. Ormai sembra che basti la provenienza orientale della pellicola per far lievitare il voto. Allora, partiamo con ordine:
La trama: mix di scopiazzature (fatte pure male) di Leon, Io vi troverò ed i vari Bourne (soprattutto per il personaggio).

A proposito di personaggio: un incrocio tra 007 e Bruce Wayne con un'acconciatura in stile cartone animato giapponese degli anni 70. Non gli darà fastidio vedere solo con un solo occhio? E non è nemmeno l'unico con quell'orrendo taglio! E poi che diamine vuole rappresentare il fatto ...


SPOILER

Le scene di azione malgrado la spettacolarità sono improbabili ...



SPOILER

La bambina... già... la bambina ed il suo odiosissimo "signoreeeeee".

Le scene strappalacrime(?) buttate lì, senza un senso logico.

Infine, un cattivo può mai essere credibile se si chiama O' Minchiun?

Un film coreano che tenta (abbastanza malamente) di imitare gli action hollywoodiani senza nessun sprazzo della raffinatezza cinema asiatico. Aggiungiamoci poi che il protagonista sembra un emo della peggior specie, antipatico all'inverosimile, che si rivela improvvisamente essere un super ex soldato imbattibile e la cosa ha francamente stancato.
Brutto!

Forse mi sto innamorando dell'asia, o forse ultimamente ho visto semplicemente bei film asiatici.
Man mano che riesco visionarli, a poco a poco, divento triste al pensiero che per avere il prossimo titolo fra le mani, dovrò avere una buona dose di pazienza (sperando che non ci si mettano sopa pippa acta e ictus ecc poi siamo a posto).
La reperibilità è sempre così poca, ed è un gran gran gran peccato.

Dopo questa premessa (e piagnistei) anche se ormai rinomata, merita di essere ripetuta all'infinito. The man From Nowhere è consigliabile vederlo in lingua originale sottotitolato :-) La storia varia da momenti drammatici, ad un'azione sanguinolenta, mettendo in atto un meccanismo simile a quello di Leon. Bambina e l'uomo misterioso bisognose l'un altra. Da questa visione mi è venuto in mente sia Vanhalla Rising che Drive, dove il bambino e l'eroe silenzioso sfoggiano una loro bellezza e caratteristica. Forse anche un metodo anche ruffiano per accaparrarsi un buon giudizio dello spettatore.
L'unica pecca di questo film è allo stesso il suo punto forte; il protagonista.
Da una parte sarà praticamente la persona che lo spettatore vorrà impersonare; come antieroe è ben costruito, sia esteticamente che come personalità è azzeccato. La parte che meno convince è che in realtà è un'icona di se stesso, molto stereotipata a volte esagerata (ma a cui io faccio finta di nulla perchè mi piace così!)
È un film che ti prende alla gola, ti accarezza, ti guarda, ti abbraccia e ti fa anche arrabbiare; ti fa vivere una bella storia.

"Quando vuoi bene ad una persona, spesso fai finta di non conoscerla. Non abbracciarmi, o ti sporcherai di sangue."
Della serie: maledetti Coreani che mi fate piangere troppo spesso, anche in un thrillerone testosteronico come questo, che riesce a cambiare registro sempre facilmente, tenendo inchiodati alla poltrona come mai era successo prima.
Dal dramma di una bambina sola, si passa infatti ad un'esplosione virale di violenza, spesso talmente esplicita e disturbante da lasciare inebetiti, passando per un umorismo sottile e permeante, portato all'eccesso del caricaturismo di certi personaggi, che mantengono comunque una credibilità efficace, finendo con il diventare ambigui (nel caso di certi "cattivoni"), piuttosto che ricalcare i classici stereotipi del bene e del male di molti film occidentali.

è, innanzitutto, un film scritto benissimo e che procede ad incastri, distruggendoti in ogni punto, riemarginandoti ciò che avevi dentro e che scorre in un lampo, nonostante le due ore di durata. è un'esplosione di ritmo, ombre, discesa verso gli inferi e risalita. è un universo che ti viene sparato negli occhi, come un proiettile visivamente bellissimo.

Registicamente perfetto, con delle intuizioni visive degne di nota (il protagonista che si getta dalla finestra, la scena in cui i due estremi si guardano in discoteca con un'arma in mano, mentre la gente attorno a loro balla, la scena del tizio accettato, splendida, perchè distrugge l'irritante stereotipo del cattivone che prima di uccidere la sua preda gli fa un monologo infinito) è un film che funziona anche grazie alla perfezione maniacale del montaggio, spesso serrato, altre volte ellittico, e alle performance straordinarie degli attori: in primis della bambina, veramente perfetta per la sua parte e capace di destare empatia senza suscitare facili pietismi, e, poi, ovviamente, Won Bin, splendido, raggiante anche nella sua cupezza, offre una performance ambiguamente seducente e misteriosa, ma mai irritante.
E io, per concludere, lo nomino come una delle persone più scopabili di questo pianeta.

Finale bellissimo.

UN po' commerciale per i miei standard pero' è fatto benissimo e puo' vantare un Won Bin fantastico calato alla perfezione nel personaggio ! La bambina poi fa una tenerezza disarmante oltre ad essere bravissima e incredibilmente espressiva *_* Poi cmq il sangue non manca e anche le scene di combattimento sono esaltanti ( anche se lui sembra un po' troppo rambo ma va be,.,,,).
Commovente il finale

Il film assicura un buon intrattenimento con una buona regia e la presenza di un personaggio ben costruito dai caratteri comunque citazionisti. Il suo rapporto con la bambina e la sua origine misteriosa non può non ricordare il Leon di Luc Besson, al quale questa pellicola strizza più volte l'occhio. Non colpisce per particolare originalità, ma ha una certa solidità quanto basta per renderlo un buon prodotto. Ottime soprattutto le scene d'azione.

Buon esempio di revenge movie contorniata da una storia drammatica di una ragazzina che si trova in grossi guai a causa delle vicende della madre che fa uno sgarro alle persone sbagliate. Non è una novità sotto il punto di vista della trama..ma il film è girato ottimamente e i protagonisti se la cavano egregiamente nei loro ruoli. Ottime le sequenze dei combattimenti..in particolare la carneficina finale. Conclusione della pellicola drammatica e toccante..buon prodotto.

The Man from Nowhere ha fatto registrare grandissimi incassi in Corea del Sud, ed è stato il film più visto di tutto il 2010 in assoluto, anche più di Inception. Il motivo di tale successo è soprattutto l'attore Won Bin, già ammirato in Mother di Bong Joon-ho. Anzi, si può dire che tutto il film non è altro che un mezzo per elevarlo allo status di star cool, e il segreto degli incassi sono soprattutto le ragazzine andate a vederlo più e più volte per ammirare il bel protagonista. Inutile dire che il personaggio interpretato è agli antipodi rispetto a quello di Mother: Won Bin passa improvvisamente dal mezzo ritardato a un ex militare di un corpo speciale praticamente invincibile e onnipotente. Va da sé che il film presenta personaggi poco profondi e una trama con passaggi molto forzati. Sorprende come vengano fatti coesistere momenti melodrammatici da telefilm con una violenza che non va proprio per il sottile, ed è questo forse l'unico elemento di reale interesse del film.