l'uomo che guarda (1994)

L'unica sporcellata di Brass che ho visto per bene dato che quando ho provato a dare un occhiata agli altri mi son parsi tutti smorti o senza scopo.
In questo film il contesto familiare metteva una tristezza infinita, alcuni dialoghi però facevano davvero ridere. Da adolescente non mi dispiaceva e la Garavaglia pur comparendo poco risvegliava i sensi a dovere.

a mio parere uno dei migliori film di Brass, nonostante si tratti sempre di una trama banale e di esagerazioni sparse su tutto, di improbabili accadimenti con altrettanto improbabili espressioni.
divertente, intrattiene per un pò fino alla fine cui si arriva senza desiderare....una maggiore durata! mai commento fu più adeguato.

se volete farvi quattro risate vedetelo

In fin dei conti non è malaccio questo film di Brass, incentrato sull'affascinante tema del voyeurismo e caratterizzato da un azzeccato citazionismo (che tenta di nobilitare la trama), da bei momenti di trash-humor e da una tutto sommato buona fotografia.
Tuttavia si parla di un film di Brass, in cui ogni comparsa sembra essere demonicamente affetta da ipersessualità polimorfa nei confronti di chiunque, persona o oggetto che sia, risultando tutto ciò, ahimè, molto distante dalla pudica realtà in cui viviamo.
Comunque, ripeto, nel complesso non è malaccio e merita almeno una visione.

Uno dei migliori film di Tinto Brass. Se non altro è presente una valida trama e la rivalità padre-figlio è autentica, seppur buttata più volte sul grottesco.

Grande Tinto!