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Visto per sbaglio una domenica mattina recente... Non certo uno dei più famosi con Pozzetto e di sicuro non uno dei migliori! Tuttavia, al netto anche di un pessimo doppiaggio, il buon vecchio Renato tiene su la baracca con la sua solita comicità e le sue solite battute spesso assurde. Ha molti momenti fiacchi e regia/sceneggiatura non brillano ma qualche risata me l'ha fatta fare.
Esordio dietro la macchina da presa di un giovanissimo Carlo Vanzina , che lascia già intuire le sue ( modeste ) qualità registiche . Il film cerca di sfruttare , oltre alle locations esotiche tipicheamente vanziniane , la fama di Pozzetto , ancora affiancato da Ponzoni ma già in rampa di lancio come " solista " , per imbastire un ' insulsa commedia degli equivoci con troppe volgarità eccessive e battute stereotipate sui gay . Ogni tanto strappa qualche risata , soprattutto per qualche battuta stralunata e surreale , però nel complesso non è un granchè . Decisamente insufficiente .
Diciamo che dagli esordi Vanzina non si è discostato molto negli anni successivi. Commediola vacanziera piuttosto stupida e volgare. Pozzetto l'ho preferito altrove.
L'esordio alla regia per Carlo Vanzina avviene con questa commediola scialba che non sfrutta appieno la verve comica di un Renato Pozzetto comunque simpatico. Poco briosa e poco divertente si regge sulla bellezza di Kirsten Gille e sulla guasconeria di Pozzetto. Dimenticabile.
Discreto esordio per Vanzina incentrato sul solito tema vacanziero, da sempre molto sfruttato da questo regista.
Incredibilmente è presente pure Harry Reems (il pornoattore di Gola profonda, interpretava il medico che cura la Lovelace!!!!) e devo dire che è una presenza abbastanza interessante; bravi pure Pozzetto, qui particolarmente sboccato, e Boldi, seppur sia poco presente.
Cochi Ponzoni è ok pure lui ma purtroppo è in un ruolo non di rilievo; gli equivoci della trama dopo un pò perdono colpi, facendo divenire il film meno attrattivo, che comunque è globalmente più o meno riuscito.
Bella la caratterizzazione del personaggio di Pozzetto innamorato delle sue donne di carta.
Il primo film di Vanzina dice praticamente già tutto quello che si è visto poi nel futuro. Sempre la solita solfa che si rende a tratti ridicola e in certi punti semi-divertente ( ma dovuta alla presenza di Pozzetto che è la cosa più riuscita ). Inutile dire che sarebbe meglio fare il punto croce piuttosto che vedersi "Luna di miele in tre".