l'ultima casa a sinistra (2009)

a me è piaciuto questo film, non male come horror sopratutto la scena finale è stata a mio parere originale:

SPOILER

Ottimo thriller, film che prende dall'inizio alla fine.

Anche se la trama è la stessa dell'originale,è comunque geniale. (I criminali che diventano le vittime,dei genitori stessi,che si vendicano,è fantastico,non smetterò mai di ripeterlo).

Seppure la storia è già totalmente annunciata (basta leggerla sulla copertina,ad esempio) non mancheranno i momenti di suspance e pathos,sia nella prima parte (con le ragazze e i criminali) che nella seconda (la vendetta dei genitori). Entrambe molto ben strutturate. (Non capisco chi si lamenta della violenza o altro,ma scusate chi vi obbliga a guardare film horror?)

Lo trovo realizzato davvero bene,sotto ogni aspetto, ed è qualcosa di raro in questi periodi.


SPOILER

Bello, direi che non intacca l’originale di Wes Craven, questo è uno dei pochi film/remake che ultimamente tengono su la baracca orrorifica. Un thriller/horror che veramente colpisce, e penso che solo una persona insensibile non si commuove per le scene che vengono presentate, anche perché da una parte presenta la realtà di oggi, insomma, di stupri non ne succedono pochi, ed è sempre un argomento sentito. Inutile dire che alcune ragazze che l’hanno visto con me hanno preferito chiudersi in bagno (lo so, forse non ho fatto una bella scelta per loro :-) ).
Poi devo dire che la vendetta dei genitori è abbastanza geniale. Ok, è la trama era stata inventata dal genio Craven, ma anche qui la sua bella figura l’ha fatta. Per il resto, il film è girato bene e ha poche sbavature, la tensione è persistente per cui lo posso promuovere pienamente.

L'unico remake horror, insieme a LE COLLINE HANNO GLI OCCHI (guarda caso sempre da un originale di Craven) che ha senso di esistere. LAST HOUSE ON THE LEFT è un horror crudo, destabilizzante, con una regia finalmente ispirata ed eccellente e con personaggi scritti con una certa originalità.

La prima parte (quella delle due ragazze) è cruda, silenziosa e seppur paia la vicenda cardine è solo preparatoria ad una seconda parte (quando i criminali arrivano a casa dei genitori di Mary) che è il vertice del film, pullulante di suspense, tensione ed esplosioni improvvise di violenza.

Finalmente un ottimo rifacimento, dunque, che anche nelle scene più crude (la sodomia) ritrae il tutto senza fronzoli, ma senza mai cadere nel volgare tipico di molti altri colleghi.

L'unica cosa a non convincere è l'effettivo finale: disturbante sì, ma completamnete fuori luogo.

Buon remake dell'ultima casa a sinistra,anche se l'orininale del 72 l'ho trovato più forte.

L'originale di questo film non è il film di Craven, come molti credono, ma "La fontana della vergine" di Bergman dalla quale Craven ha preso spunto per il suo primo film nel 1972.
Questo film di Iliadis naturalmente non è paragonabile al capolavoro del regista svedese, mentre lo trovato superiore al film di Craven che mi aveva particolarmente deluso nonostante sia stato il suo primo lavoro.
La trama non si è spostata di una virgola, ma questo film è più godibile anche per una discreta interpretazione di tutto il cast, inoltre ci sono parecchie scene d'azione che non annoiano.

Fare finalmente un THE LAST HOUSE ON THE LEFT "giusto", cinematograficamente buono, è impresa tutto sommato facile visto che persino l'originale, seppur firmato Wes Craven, non è che sia questo gran chè.

Già David DeFalco si era lasciato scappare l'opportunità, propinando un pessimo Chaos che però, almeno negli omicidi, risultava efferrato e molto realistico; prima ci si era messo pure Deodato (LA CASA SPERDUTA NEL PARCO), con lo stesso attore dell'originale del 1972, ossia David Hess, e tutto risultò di buon livello soprattutto perchè si curò molto di più l'aspetto tecnico rispetto al rozzo lavoro Craveniano.

Solo Aldo Lado centrò per davvero l'obiettivo di rieditare al meglio il film (a sua volta debitore de La fontana della vergine del grande Bergman), realizzando un L'ULTIMO TRENO DELLA NOTTE che però anche cambiava location (treno e non più bosco) e che dava maggior spessore al tutto con metafore sociali e critiche assortite.

Eddai, allora ci voleva eccome un bel filmozzo violento e diretto, che non si perde troppo in approfondimenti vari!
Ed è proprio questo che offre la pellicola di Iliadis, già buon autore di Hardcore del 2004.

Registicamente è ottima, come molto buone sono anche le prove di tutto il cast; l'ultima mezz'ora colpisce nel segno della violenza, con un paio di sequenze indicate (leggasi, micronde esplosivo e lavandino affogante).

Facce giuste, giusta durata, zero noia, è una pellicola derivativissima, che offre situazioni straviste, ma che comuqnue è più che buona e, soprattutto, è degna di esistere.

Quando quindi sentii che sarebbe stato realizzato un ennesimo remake de L'ultima casa a sinistra, storsi il naso; mi son dovuto totalmente ricredere, scusandomi; spero però che questo sia davvero l'ultimo film della serie, visto come esso ha messo bene la parola fine al tutto.

Superiore all'originale?

Si, e del resto non è che ci volesse molto!

Violenza gratuita, da evitare a tutti i costi: orribilissimo.

SPOILER

Mary e Page..per una stupida canna..si ritrovano in un’agghiacciante situazione
I genitori di Mary attendono..invano..il suo ritorno
Inizialmente sembra il solito film della famiglia isolata nel bosco (“Praticamente in mezzo al nulla” riportando le parole di Emma)..aggredita da loschi tipi..invece si rivela gradevole e interessante
L’ospitalità offerta nasconde un’inaspettata terribile verità
Scene crude e forti..violenza macabra..grande coinvolgimento
Finale..esplosivo!!
Davvero un buon film

Mi unisco ai due compari nel giudicare questo remake un buon film, senza dubbio migliore dell'originale. Il merito è tutto del regista che (sono sicuro) in futuro riuscirà a diventare qualcuno. Ha uno stile stupendo nell' usare la macchina da presa, e ha un ottimo gusto nel coniugare le immagini con una a dir poco fenomenale colonna sonora. Per una volta non si assiste alle solite scene che paiono uscite da un videoclip, ma si nota un'idea personale e convinta di ciò cui si fa assistere lo spettatore. Pur riprendendo le basi del film di Craven, questo rifacimento se ne discosta radicalmente inserendo e togliendo elementi fondamentali.
E qui purtroppo, complice una sceneggiatura un po' squilibrata, si presentano i limiti della pellicola. Se infatti alcuni cambiamenti non disturbano

SPOILER altri come l'inserimento del personaggio di Justin, afflosciano un po' il contrasto tra gli assassini e la famiglia borghese. Indebolita dall'inutile presenza del ragazzino, la storia funziona alla grande per la prima ora, ma quando si entra nella parte Revenge (mezzora circa) , il tutto risulta un po' troppo moscio e lineare, e baracconate come le lotte a mani nude in cui si sfasciano mobili su mobili inabissa pian piano il ritmo e la credibilità per affossare il tutto con la stupidissima scena finale, che è talmente fuori luogo da far pensare ad un'imposizione dei produttori (o almeno si spera).
Fortunatamente però, i lati positivi sono molti, non ultimo un'ottima prova da parte di tutto il cast.


Ah, 10 e lode alla mancataa ripresa dei siparietti comici, che nel film di Craven distruggevano metà del pathos, e a questo punto, visto che sia questo film che le colline riusltano migliori degli originali, aspettoerò con ansia il remake di Nightmare.

Personalmente non gli avrei dato una lira e invece, quello che credevo essere l'ennesimo remake senz'anima , al contrario, si è rivelato un buonissimo film.
Il mito della fontana della vergine torna sullo schermo dopo 35 anni (l'ultima volta fu quella di Lado e del suo treno notturno) in una versione restaurata e per certi versi migliorata rispetto a quella di Craven. La struttura è sempre quella semplicistica del rape&revenge ma Iliadis sceglie un'impostazione molto più seriosa e da vero thriller eliminando i lati comici e grotteschi che caratterizzavano la pellicola di Craven, ne riscrive la sceneggiatura reinventando nuove situazioni in modo da rendere la vicenda godibile anche a chi conosce già la storia e compie al tempo stesso un buon lavoro di regia accompagnata da una fotografia molto curata e da un'ottima prova da parte del cast. L'unica colpa del film (oltre agli ultimi 2 inutilissimi minuti) è quella di essere un remake, come ulteriore testimonianza di una notevole e continua carenza di idee. Ma, se al giorno d'oggi le leggi di Hollywood impogono questi continui ripescaggi di cult dal passato, in questo caso ci si può ritenere più che soddisfatti in quanto visti gli ultimi remake ci poteva andare decisamente peggio.

remake del film di craven del '72, a sua volta rifacimento de 'la fontana della vergine' del grande maestro svedese bergman.
è uno dei thriller più belli che abbia visto negli ultimi anni, e il fatto che l'abbia seguito in apnea pur conoscendo quasi a memoria i due film da cui prende spunto, è indicativo della grande abilità di questo iliadis nell'inserire il film in una struttura ansiolitica e senza tregua in cui lo spettatore è imprigionato insieme ai protagonisti.
la paura più grande che avevo, ovvero che la regia fosse andata in mano ad uno dei tanti shooter à la marcus nispel (che mi sta pure simpatico e mi fa divertire, per carità, ma non si può certo dire sia un fine dicitore della mdp) si è rivelata infondata dopo pochi minuti di pellicola. iliadis alterna inquadrature di poetica bellezza, fa volare la telecamera con eleganza fra i paesaggi boschivi, usa ma non abusa della camera a mano nelle scene più soffocanti, ed il tutto è innalzato di livello da una fotografia spettacolare, che parte da una raffinata luminosità vacanziera per poi incupirsi nei toni più neri della follia mano a mano che i nervi dello spettatore vengono messi alla prova col prosieguo della pellicola.
la trama è simile a quella della pellicola di craven, ma è stata riscritta per non presentare un prodotto-fotocopia. sono state eliminate le due scene forse più famose del film di wes, espulsi gli insignificanti siparietti comici ed in generale a tutti i principali turning point si arriva attraverso un percorso diverso.
ottime le prove degli attori. dillahunt ha dovuto raccogliere la pesante eredità di hess e ha fatto del suo meglio, ma è ovvio che il paragone con la malvagità fatta uomo del primo krug (che poi diventerà krueger, un nome che qualche appassionato di horror potrebbe riconoscere ^_^) sia del tutto impari.
dopo che alcune persone abbandoneranno la casa con la barca, fatevi un grosso regalo e uscite dal cinema, perchè i due minuti finali sono proprio insulsi.