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Buon esordio cinematografico per questo regista che prima di LOVE OBJECT aveva lavorato solo per la televisione. Il film è un onesto thriller abbastanza commerciale, ma con quel giusto tocco di weird e follia che lo rende un piccolo gioiellino (visto i tempi che corrono). Il protagonista, Desmond Harrington, si cala perfettamente nella parte dell'impiegatino in carriera, schizzato fino all'osso dei piedi, che, segretamente innamorato della nuova collega d'ufficio, si fa arrivare da internet Nikki, una bambola gonfiabile di ultima generazione "costruita" con le fattezze della sua nuova collega d'ufficio Lisa, di cui è segretamente innamorato. I problemi cominciano a nascere quando quest'ultima comincia a provare anche lei dei sentimenti verso il ragazzo, il quale deve pensare a sbarazzarsi di Nikki... Il regista studia molto bene tutta la prima parte, soprattutto quando i due giovani cominciano ad instaurare un rapporto più intimo, il protagonista vede la bambola come il punto di ostacolo alla sua nuova storia d'amore, e nella sua follia, addirittura come una sorta di megera iper-possessiva che non lo lascia respirare, aggredendolo perfino durante il sonno. La seconda parte prende una piega un pò più banalotta e commerciale, ma in ogni caso alcune divertenti trovate e il finale a sorpresa riportano il film a più che un buon livello. LOVE OBJECT ricorda molto LIVING DOLL (1989) e riporta alla mente anche Frank Henenlotter, soprattutto BAD BIOLOGY (2008). Ci troviamo anche un bel paio di citazioni da NEKROMANTIK 2 e QUANDO ALICE RUPPE LO SPECCHIO del grande Fulci.