l'orgoglio degli amberson regia di Orson Welles USA 1942
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l'orgoglio degli amberson (1942)

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locandina del film L'ORGOGLIO DEGLI AMBERSON

Titolo Originale: THE MAGNIFICENT AMBERSON

RegiaOrson Welles

InterpretiAnne Baxter, Dolores Costello, Joseph Cotten, Tim Holt, Agnes Moorehead

Durata: h 1.28
NazionalitàUSA 1942
Generedrammatico
Tratto dal libro "L'orgoglio degli amberson" di Booth Tarkington
Al cinema nell'Aprile 1942

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Trama del film L'orgoglio degli amberson

La vedova Amberson vorrebbe risposarsi con un antico innamorato. Il figlio orgoglioso ed egoista glielo impedisce, facendola morire di dolore. Solo allora il giovane comprende il proprio errore. Una saga familiare di grandi ambizioni, da un romanzone di Booth Tarkington.

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Voto Visitatori:   8,56 / 10 (33 voti)8,56Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
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Voti e commenti su L'orgoglio degli amberson, 33 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

steven23  @  12/05/2015 14:59:39
   8½ / 10
Uno solo poteva essere il rischio a cui andava incontro questo secondo film diretto da Welles, ed era l'anno di distanza che lo separava dal primo, "Citizen Kane". Dopo aver esordito con una pellicola di tale livello viene logico pensare all'impossibilità di fare meglio o alla difficoltà di mantenersi su un simile livello.
E in effetti non avviene, ma la cosa ha poca importanza visto che stiamo parlando non solo di un altro, grandissimo, film, ma anche di una pellicola tagliata e raffazzonata dalla RKO senza nemmeno avvisare lo stesso Welles delle intenzioni. Non riesco a immaginare come sarebbe potuta essere con i cinquanta minuti eliminati.

Comunque, problemi e tagli a parte "L'orgoglio degli Amberson" conferma la straordinaria capacità di Welles dietro la macchina da presa. La breve durata non impedisce alla pellicola di mostrarci la sua eccezionale maestria, così come il budget limitato non preclude del tutto l'inserimento di alcune, notevoli innovazioni. La regia è così assolutamente impressionante, con piani sequenza favolosi, una capacità difficilmente eguagliabile di sfruttare i grandangoli e la profondità di campo e, soprattutto, una sperimentazione sostanzialmente nuova: la profondità di campo sonora, in cui, credo per la prima volta, i suoi e le numerosi voci degli attori si scindono donando alle scene in questione un effetto incredibilmente realistico.
Sì, insomma, rispetto a "Citizen Kane" lo stile di Welles appare quasi più sobrio, ma perfettamente abbinato al tipo di film di cui stiamo parlando... il risultato è così una breve saga familiare dura e realistica, oltre che tremendamente interessante. L'unica pecca sta forse nella seconda parte, senza dubbio meno convincente della prima... ma qui torniamo al problema dei tagli, quindi la colpa non è sua.
Inutile poi, soffermarsi sulla straordinaria fotografia di Cortez.

Il campo attori, infine, è impeccabile. L'eccellente lavoro di Welles alla regia e la bravura degli interpreti permettono il raggiungimento di un livello complessivo davvero alto: tutti bravissimi, da Cotten alla Costello, passando da una giovanissima Anne Baxter a un convincente Tim Holt. La ciliegina sulla torta, però, la regala la Moorehead che, a mio modo di vedere, risulta semplicemente fantastica: basterebbe solo la scena nella pensione in compagnia del nipote per farsi un'idea.

Il finale accomodante e quasi in contrasto con i toni austeri e duri della pellicola è un ulteriore zampino della produzione; non sfigura comunque, ma risulta un filo stridente.

8 risposte al commento
Ultima risposta 12/05/2015 18.15.20
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pinhead88  @  09/05/2010 03:41:21
   5 / 10
Elegante nella parte tecnica,stile classico e stranamente raffinato e un'ottima fotografia.tuttavia non è tra i più "importanti" e memorabili di Welles,tenendo conto anche che è tratto da un romanzo.

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Ultima risposta 18/08/2010 04.39.43
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  15/11/2009 20:51:21
   8½ / 10
Una indimenticabile pagina di storia del cinema, non solo a livello di linguaggio cinematografico, comunque di straordinario spessore, ma anche per quel che concerne la cronaca: in fase di montaggio la produzione tagliò metri e metri di pellicola nella possibilità di renderlo più fruibile alla massa, rovinando irrimediabilmente un capolavoro e pregiudicandone il giudizio. Nonostante tutto, il genio di Welles è presente in ogni inquadratura, la saga famigliare risulta struggente e particolarmente emozionante, le interpretazioni sono fuori dall'ordinario (memorabile la zia di Agnes Moorehead) e la modernità dell'insieme mette i brividi. Una visione imprescindibile.

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2 risposte al commento
Ultima risposta 18/08/2010 10.45.15
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  10/07/2008 17:23:02
   10 / 10
Il periodo a cavallo tra l'800 e il '900 è terreno fertile per girare un capolavoruccio.
Orson Welles, per il cinema, è stato come il Barocco, quindi la libertà d'espressione, per la storia dell'arte. Se "Quarto potere" è fondamentale anche perchè ha dato voce definitivamente all'importanza di un unico autore al vaglio di qualsiasi operazione all'interno di una produzione, "L' orgoglio degli Amberson" ne è la conferma: un finale roseo, non voluto, probabilmente toglie qualcosa al film, ma non toglie nulla alla drammaturgia e al senso drammatico circa la pellicola in sè.
Analizzando la sceneggiatura da un'altro punto di vista, nonostante il titolo, forse il protagonista nonchè motore di tutta la vicenda, è Mr. Morgan. Interpretato dall'amico di Welles, Joseph Cotten, è il personaggio che ha dato il via ad uno sviluppo territoriale che "si espanse tanto in altezza quanto in larghezza"; gli Amberson sono il contorno, ed il simbolo di una società impaurita ed incapace di adattarsi ai nuovi cambiamenti. Un'attentissima analisi storico-culturale, credo l'unica di Welles, trattando sempre, successivamente, drammi con un preciso personaggio. Un film che è l'opposto del suo precedente, di "morte da capitalismo" certamente, ma in questo caso di una morte subita in modo passivo, al contrario di Foster Kane appunto. Tecnicamente si può parlare di un'altro saggio di regia, credo sia il Barocco migliore di Welles alla macchina da presa, un uso incredibilmente perfetto del grandangolare, un mostro, Cortez, come fotografo, fanno di questo film, congetture messe da parte (mi contraddico ma nessuno potrà mai realmente sapere com'era veramente il risultato finale), un capolavoro indimenticabile.

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Ultima risposta 18/07/2008 22.33.25
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  12/09/2007 01:22:10
   10 / 10
Non mi resta da dire molto su questo film, visto che ci vorrebbero pagine per riempire un intero libro di deliri e tentativi di spiegazioni (sarei didascalico, come direbbe qualcuno qui "ben in vista").
C'è soltanto lo scempio abnorme perpetuato da Hollywood ai danni di un film semplicemente meraviglioso e che, nella versione originale, avrebbe potuto se non superare almeno elevare l'immaginario collettivo cinematografico allo stesso livello di "Quarto Potere".
Se non c'è riuscito per queste irritanti ragioni, è altrettanto vero che non ha nulla da invidiare all'esordio ispirato al magnate della stampa (quale e chi si sa), ed è un finissimo, crudele, memorabile affresco familiare.
Strepitoso un leggendario piano-sequenza (almeno quello è stato strappato ai tagli dello scellerato censore di turno) di cui si è ricordato De Palma per il suo controverso "Black Dalhia".
Irresistibile la parodia (con una sequenza riprodotta e la stessa interprete, Anne Baxter) involontaria creata ad hoc da Jerry Lewis in un suo film del 1965.

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Ultima risposta 04/01/2008 23.02.26
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  02/07/2006 18:39:19
   6½ / 10
purtroppo non mi ha colpito come ai miei predecessori...non mi è sembrato un film di grande livello soprattutto a paragone con altri grandi capolavori di welles...un film che risulta migliore nella prima parte...poi si trasforma in un film troppo sentimentale a cui si vede,manca qualcosa...

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Ultima risposta 04/01/2008 15.44.04
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  05/05/2005 20:22:39
   10 / 10
Secondo capolavoro di Orson Welles, l'anno dopo "Citizen kane". Questa amarissima saga familiare, interpretata tra gli altri dall'amico attore di Welles, Joseph Cotten, è diventata famosa sopratutto per i tagli che furono imposti in fase di montaggio niente poco di meno che da Robert Wise (molto criticato successivamente da Welles) e anche da Mark Robson, entrambi futuri registi di successo.
Rimane conunque un capolavoro inimitabile, che mette davvero i brivi per quanto è all'avanguardia. Chissà com'era la versione originale.....

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/08/2010 04.48.16
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