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Reduce di guerra viene interpellato da un ex commilitone bisognoso di un favore. Benedict Cumberbatch, nei panni del muscolare Wallace, accetta e si ritrova in un mare di guai. L'attore londinese riveste il ruolo principale in questo corto in cui l'azione, dopo un'introduzione enigmatica ma necessaria, la fa da padrona: botte da orbi e sparatorie, questo il menù fissato dal (semi)debuttante Patrick Victor Monroe, abile a rendere oscura al massimo la storia sfruttando personaggi ambigui calati in un contesto scenografico degradato e male illuminato. Gradevole la sorpresina alla base del girato, piuttosto spiazzante e per nulla prevedibile. Cumberbatch produce mettendo in campo la propria casa di produzione -la SunnyMarch- e affidandosi al crowdfunding, attraverso il quale raggiunge una cifra addirittura triplice rispetto a quella preventivata.
Curioso questo lavoro con Cumbertbach, essenziale nei dialoghi e proprio da questa essenzailità scaturiscono le sorprese per una narrazione che sembra prendere una direzione per poi cambiare all'improvviso per un altra. La fattura è certamente elegante e la regia come la fotografia sono molto curati nella loro atmosfera piuttosto claustrofobica.