limitless regia di Neil Burger USA 2011
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limitless (2011)

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locandina del film LIMITLESS

Titolo Originale: LIMITLESS

RegiaNeil Burger

InterpretiBradley Cooper, Robert De Niro, Abbie Cornish, Anna Friel, Tomas Arana, Johnny Whitworth, Robert John Burke, Jennifer Butler, Patricia Kalember

Durata: h 1.45
NazionalitàUSA 2011
Generethriller
Al cinema nell'Aprile 2011

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Trama del film Limitless

Eddie Morra è uno scrittore newyorchese disoccupato. Quando viene mollato dalla fidanzata, ha la conferma di non aver alcun futuro di fronte a sé. Ma le cose cambiano quando un vecchio amico gli fa conoscere un farmaco sperimentale, il MDT-48, che è in grado di "amplificare" le capacità intellettive di chi lo assume e di fargli usare il 100% del potenziale della sua mente. Eddie finisce presto con l'essere dipendente dalla droga, e un'ascesa che pare irrefrenabile viene bloccata da degli inquietanti effetti collaterali. Ed Eddie si ritrova anche braccato da misteriosi individui.

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Voto Visitatori:   6,99 / 10 (255 voti)6,99Grafico
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Voti e commenti su Limitless, 255 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  30/04/2011 01:57:58
   7 / 10
Niente male come premesse: un regista sulla strada intrapresa da Christopher Nolan e Fincher, uno script che ricorda molto Palahniuk, Jonathan Franzen, Pynchon e Forster Wallace, un viaggio più virtuale del vero nei nostri neuroni, nella dipendenza sociale e nella difficile ricerca di una via al capitalismo attendibile. Bisogna dire che Limitness è una gioia per gli occhi e per lo spirito, perchè è uno di quei (rari) prodotti americani che meritano qualcosa di più di una recensione, possono innescare un dibattito o persino suggerire un saggio sul tema della dipendenza sociale. Se Bret Easton Ellis aveva raccontato l'inesorabile trionfo del male nell'estabishment dell'apparenza (dove la morte stessa non ha voce nè giustizia) "Limitness" sorprende perchè sembra esprimere la condanna morale del privilegio. Certo non è esattamente un capolavoro, anzi in più frangenti rischia di trasformarsi in una colossale s.t.r.o.n.z.a.t.a.
Eppure, lo confesso, erano anni che non mi divertivo tanto.
Nell'America del 2011, dove il cosiddetto Sogno Americano fatìca per varie ragioni a ritrovare la sua identità, può accadere anche questo. La ricerca di un benessere costruito sotto l'effetto di vettori artificiali - e l'inquietante confessione di De Niro sul possibile finanziamento la dice lunga sulle logiche delle multinazionali - fa pensare a un'universo che ha urgente bisogno di "(con)correre" come ai bei tempi per ritrovare la strada del successo.
Non si capisce se Eddie stia diventando un Superman da letteratura cyberpunk o un profano sapiente che usa ogni mezzo a disposizione per rimanere a galla (spoiler) Tanto più che c'è sempre/ancora il russo cattivo di turno atto a carpire le informazioni necessarie agli Usa per trovare la sua fetta di gloria. De Niro è invero amabilissimo nei panni di uno squalo della finanza, soprattutto quando ricorda a Eddie di non avere "mai combattuto" per ottenere qualcosa. Il ritmo è vertiginoso, il montaggio a dir poco efficace, il film passa da momenti di pessimo gusto (la prima, rapidissima trasformazione di Eddie è davvero imbarazzante) ad altri di notevole intensità (l'incontro con l'ex moglie cita indirettamente proprio Fight Club).
Il tema è trattato con una certa superficialità, che inducono però lo spettatore a rifornirsi (ehm) di altra materia, magari rileggendo certi saggi di un certo Hoffman.
Alla fine, se Nolan indica il sogno come rivelazione e soluzione, "Limitness" mostra la tossicodipendenza della ragione. Del resto chi non vorrebbe avere le stesse fortune di Eddie, nella vita?

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