l'imbalsamatore regia di Matteo Garrone Italia 2002
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l'imbalsamatore (2002)

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locandina del film L'IMBALSAMATORE

Titolo Originale: L'IMBALSAMATORE

RegiaMatteo Garrone

InterpretiErnseto Mahieux, Elisabetta Rocchetti, Valerio Foglia Manzillo

Durata: h 1.41
NazionalitàItalia 2002
Generegiallo
Al cinema nel Settembre 2002

•  Altri film di Matteo Garrone

Trama del film L'imbalsamatore

L'imbalsamatore Peppino è un uomo molto basso che, grazie ai segreti del suo mestiere, riuscirà ad affascinare un ragazzo molto bello. Al duo si unisce casualmente una ragazza che innescherà un torbido triangolo.

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Voto Visitatori:   6,95 / 10 (104 voti)6,95Grafico
Miglior attore non protagonista (Ernseto Mahieux)Migliore sceneggiatura
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior attore non protagonista (Ernseto Mahieux), Migliore sceneggiatura
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Voti e commenti su L'imbalsamatore, 104 opinioni inserite

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ds1hm  @  25/11/2005 09:15:33
   7 / 10
Ottima l'idea, come bravissimi sono glia attori ma come ogni film italiano c'è qualcosa che viene a mancare nel finale, troppo scontato e prevedibile.

genni  @  01/09/2005 19:35:24
   6 / 10
E'un buon tocco di classe che riguarda un ambientazione davvero degradante,umida,sporca,come l'animo del bravo protagonista(Maxieux).Tutto cade in un noir profondo,anche se è assente la tensione,mentre è presente una forte psicologia del personaggio interpretato da Peppino.Una sorta di Lynch all'italiana è Matteo Garrone in questo film.
La fotografia è buona,la sceneggiatura abbastanza convincente,la recitazione è nulla,tranne quella di Mahieux.
La motivazione per cui il film non emoziona è portata dal fatto che i sentimenti,nella storia,non riescono a toccare le corde del suore con leggerezza e sacralità,ma tutto viene respinto,specie in alcune scene,in sentimenti che cadono nel ridicolo e nel materialismo.
Tutto ciò porta da una storia convincente ma non occasionalmente significativa.
Il personaggio di Peppino è quello che ritrae la parte più insolita del film,insieme all'ambientazione e anche al suo mestiere.
Il finale,secondo me,è sbagliato.Se la morte avveniva al contrario o al massimo con un suicidio,si poteva anche promettere in qualcosa di buono.
Buona tecnica,poche emozioni.

Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  10/07/2005 03:21:50
   9 / 10
Che dire...
senza parole.
Sarebbe un 8,5 pieno, ma va premiato.
QUesto si' che è neo-neorealismo..
Sfiora il documentario...Dialoghi che definire "reali" sarebbe poco. Sembra davvero di assistere a scene vere di vita..Sembra di essere li...
e poi...devo dire che ho scoperto uno dei migliori attori che abbia mai visto.
Intenso, vero, penetrante....questo Ernseto Mahieux non so come non sia già un monumento....un Danny de Vito all'italiana, ma forse anche + bravo.
Fotografia molto bella, colonna sonora azzeccata. Trama prevedibile ma sviluppata in modo da non annoiare...
Capolavoro.

vale46  @  18/04/2005 22:29:07
   3 / 10
più che un film sembra un'immagine, bella ma inespressiva. infatti i dialoghi sono troppo banali e non danno mai la sensazione di assistere ad un gran film. la trama è troppo semplice, l'avrebbero potuto girare benissimamente in 10 minuti, al posto di portarla alle lunghe per un'ora e mezza. inoltre l'unico che sembra un attore è Ernesto Mahieux, anche se cmq reputo il david esagerato, infatti non mi sembra un'interpretazione indimenticabile. l'unica cosa bella del film è la fotografia, (che salva il mio giudizio) e l'aria che nonostante tutto il film fa respirare. C'è da dire ancora che se questo è un giallo, vuol dire che allora non ho ben capito cosa vogliasi dire con giallo, dato che la trama banalissima è riassumibile in 4 parole, e non si è mai in tensione. Se questo è il meglio che il cinema italiano riesce a fare, c'è da ammettere che siamo veramente alla frutta...

1 risposta al commento
Ultima risposta 08/06/2005 01.51.42
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norah  @  14/12/2004 12:22:10
   9 / 10
Invia una mail all'autore del commento giulioemezzo  @  04/06/2004 18:50:28
   8 / 10
fotografia straordinaria.mette in ombra la trama

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  26/05/2004 18:42:04
   5 / 10
il film è ben realizzato ma si basa su una sceneggiatura,secondo me ,troppo stupida e non originale...
p.s. non capisco il David di donatello

Gruppo REDAZIONE maremare  @  18/04/2004 17:27:28
   8 / 10

Ottima opera prima di un regista dalle notevoli doti e con uno stile personalissimo (vedi opera seconda)

5 risposte al commento
Ultima risposta 16/06/2006 00.48.02
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Inn10  @  08/03/2004 02:05:32
   8 / 10
Grande film!!!
Complimenti a Garrone che ha dipinto con estremo realismo l'angoscia di una realtà fatta di squallore largamente presente nella provincia italiana e al contempo ha trattato in maniera toccante il dramma della diversità che purtroppo è vissuto da moltissime persone. I personaggi sono credibilissimi ma peppino è sopra tutti. La fotografia merita 10.

lubol62  @  29/02/2004 16:05:11
   8 / 10
difficile, va bene, ma un noir così in Italia non si vedeva da anni. fatto bene, attori eccellenti, garrone merita un encomio.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  29/12/2003 13:52:16
   9 / 10
Cinema "lynchiano", direi. Splendido

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/12/2007 01.07.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR barbara  @  23/12/2003 10:44:44
   6 / 10
Questi film minimalisti mi annoiano da morire, è più forte di me. Cmq gli do la sufficienza per la bella fotografia e la recitazione del protagonista.

Laszlo  @  20/12/2003 23:12:02
   8 / 10
Sin dalle prime immagini con quella specie di Condor in primo piano vero presagio di morte si sente aria di tragedia imminente.
Tutto il film è il protendersi e attesa di una tragedia
annunciata che poi troverà sbocco nell'epilogo finale.
La tematica è quella cara Fassbinder fatta di un triangolo di sesso e morte e passione,e le scene crude sono girate con sapiente uso della macchina da presa così verosimili da essere a volte disturbanti per chi rifiuta certe tematiche.
Fotografia e musiche sono stupende ad esaltare l'atmosfera fredda, degradata e di solitudine in cui si muovono i personaggi tutti inesorabilmente perdenti.
Su tutti l'interpretazione di Ernesto Mayheaux vero mattatore del film.
Anche se minimalista nella vicenda il film di Garrone vero es. di neorealismo post moderno, è veramente bello e sincero.
Il cinema Italiano è tutt'altro che morto ma i vari drammi stile Muccino e C. in confronto a questo sembrano delle fiabe di liala non per demeriti loro, piuttosto per merito di film come questi.
Da Cineteca;!! Consigliato a tutti coloro che non abbiano pregiudizi ed un minimo di sana coscienza critica.

Invia una mail all'autore del commento pedro  @  03/09/2003 23:52:24
   9 / 10
Un bellissimo film italiano. Una storia cruda che racconta l'amore in una forma passionale che è proprio della realtà vera.


Invia una mail all'autore del commento Massimo  @  22/08/2003 17:40:51
   7 / 10
Interessante ma leggermente incerdibile. E' un film sospeso tra sentimenti e perversioni, il cui limite è difficilmente comprensibile. Ma Peppino è riuscito ad avere ciò che voleva quella sera in cui...??? A proposito dei luoghi...Ho vissuto a lungo nei luoghi che il film tratteggia, e posso assicurare che sono esattamente cosi', senza alcun artificio, anzi sono stati anche emblematicamente nasconti alcuni luoghi degradati della zona, il Villaggio Coppola.

Albert  @  11/08/2003 22:31:09
   9 / 10
Crudo, inquietante e drammaticamente vero. Una storia d'amore tra le più nere e maledette mai viste.
Straordinario Mahieux - lo vedesse Linch...


Invia una mail all'autore del commento make  @  20/06/2003 03:18:18
   7 / 10
Neo-neorealista: finalmente un film italiano che riesce a proporre un fatto di cronaca (il famoso omicidio di Domenico Semerario, "il nano di Termini" del 1990) senza scadere nei classici stereotipi cinematografici e nella violenza gratuita. Matteo Garrone infatti propone un film in cui nessuno è carnefice eppure tutti sono vittime. Protagonista assoluta della vicenda è l'incomunicabilità, quel filo sottile che lega un nano, un ragazzo troppo bello per essere vero e una ragazza dalla bocca rifatta. L'incomunicabilità comporta la solitudine, l'incomprensione e quindi il dramma, l'inevitabile omicidio-suicidio. In un'ambientazione urbana volutamente degradata della periferia casertana, si tende ad entrare nella psiche dei personaggi, nei loro dubbi, nelle loro paure, nelle loro speranze. L'improvvisazione, secondo il classico sistema neorelista, convive qui con la perfetta ricercatezza dei luoghi e una disperazione tutta contemporanea di solitudine. Complicità interpretativa coinvolgente tra i tre attori che sembra cucita addosso, dalle loro vicende ai loro drammi. Sono loro che tracciano gli eventi e il regista fa da spettatore, trascinato dalle loro emozioni. E come il primo incontro tra l'uomo troppo piccolo e il ragazzo troppo alto avvenuto in uno zoo sotto gli occhi imperterriti di un avvoltoio, futuro presagio, ogni personaggio è rinchiuso in un'apparente gabbia; e come l'imbalsamatore svuota le viscere dei corpi per immortalare il corpo esteriore degli animali, i due protagonisti a poco a poco diventano artefici (e ne sono anche costretti) della loro stessa passione: non si tratta più di animali ma di persone e sentimenti e ciò che rimane imbalsamato è il loro cammino verso un dramma che è morbosamente presente sin dall'inzio in tutta la sua lentezza a tratti ossessionante ma che non vuole scoppiare perchè già predestinato a compiersi.

Pier  @  12/06/2003 13:21:30
   9 / 10
Può capitare che un film non ti lasci dentro nulla. Ma perchè poi fare commenti "a vuoto"? Questo è un bel film, originale e intenso. Può non piacere ma è fatto davvero bene e a me ha posto un bel pò di riflessioni.

G.luca  @  11/06/2003 10:29:13
   1 / 10
Il cinema italiano è proprio in crisi se un film del genere riesce a conquistare 2 david di donatello. INGUARDABILE

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/09/2003 23.32.55
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Invia una mail all'autore del commento SteRo  @  27/05/2003 23:32:34
   3 / 10
giudico i film che vedo in base a ciò ke mi lasciano dentro al termine della visione, o comunque alle emozioni che mi suscitano mentre le immagini si susseguono... finito questo film ho avuto solo un senso di schifo per una storia che trovo veramente d cattivo gusto e disturbante. che film dovrebbe essere? che genere è? cosa significa un film così? sarò *******, ma proprio non lo capisco! l'unica nota positiva è che comunque è un film che incuriosisce. una curiosità quasi morbosa, direi, per una vicenda che poteva benissimo a mio avviso non essere mai proittata


Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  30/03/2003 23:45:00
   7 / 10
Sono contento che in questi ultimi anni stanno uscendo buoni film italiani...uno è senza dubbio questo!

Filippo  @  25/03/2003 00:24:32
   4 / 10
Il voto di carmelo è senz'altro esagerato... A me il film non è piaciuto anche se non posso definirlo come il più brutto che abbia mai visto... Certo non èil massimo dell'originalità...

molino  @  24/03/2003 12:10:40
   10 / 10
Invia una mail all'autore del commento Dark0  @  15/01/2003 00:53:41
   7 / 10
Amaro e raffinato.
Questi sono i due aggettivi che possono riassumere un bel film italiano che definire giallo è abbastanza sommario se non decisamente errato.
Amaro perchè la storia e la trama si estrinsecano tra umori,luogi e dialetti che hanno in sè un'amarezza quasi catatonica: gli umori di Peppino che profumano di camorra e puzzano di perversione ma solo a guardarli in maniera laterale...
i luoghi tutti uguali nelle loro diversità: la provincia italiana è la stessa da Cremona a Napoli con la sola differenza del mare... come uguali e amare sono le stroie e i dialoghi semplici in quel napoletano che tradisce emozioni (uno su tutti: la storia raccontata da Deborah sul nano che scompare nell'acqua per sempre e lo scambio di battute che ne consegue...) e fa trasparire sentimenti invecchiati...

Infine Raffinato... raffinato nella regia ma soprattutto nella fotografia e nell'uso del grandangolo...
La fotografia geometrica, lineare,(...sullo sfondo i sei palazzotti sulla costa campana altissimi e imponenti e in primo piano in un gioco prospettico semplice, l'imbalsamatore che si erge più alto di tutti...) essenziale e mai scontata oppure abbozzata.
Infine a completare l'atmosfera schiacciante e angosciante della provincia questo grandangolo che deforma i personaggi alla vista ma anche nella loro percezione emotiva allargando invece i campi lunghi trasformando i protagonisti in punti danzanti lungo direzioni a servizio delle geometrie della fotografia.

Un bel film alla fine... che manca forse di ambizione... rimane minimalista fino all'ultimo come quella provincia italiana che tratteggia con classe e stile il chè lo rende degno di merito...

D'

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