lezioni di tango (1997)

Film bizzarro, autentico e a tratti onirico.
Sally e Pablo sono due mondi che ruotano su orbite diverse e che cercano, trovandolo, un equilibrio definitivo, dopo aver esplorato i propri limiti e quelli dell'altro.
Il tango come metafora dell'amore e della vita. Un film sul desiderio e la necessità di essere sé stessi completandosi con l'altro.
Sceneggiatura non all'altezza dello stile scenografico, davvero ineccepibile, con una fotografia di altissimo livello.
Doppiaggio italiano da pianto greco.

Questo film l'ho trovato un gioiellino. Uno spettacolo per gli occhi le coreografie del tango che, insieme alle musiche, ammaliano ed affascinano e fanno volare il film in un attimo. Geniale e coraggiosa l'idea di ridurre i dialoghi al minimo e sempre in atmosfere intime da piece teatrale.
I giochi BN/colore valorizzano ancor più la mimica dei protagonisti e le scene di ballo.

Un cult movie per gli appassionati del tango, nel quale la regista ha voluto fondere la sua formazione artistica con la scoperta della magia del tango e dei suoi grandi e piccoli profeti porteni, avvenuta con largo anticipo rispetto alla recente diffusione di massa del fenomeno, in minima parte anche dovuta a questo film.
Il film beneficia sicuramente della sensibilità artistica e dei contenuti autobiografici della Potter, che rappresenta in maniera efficace il viaggio alla scoperta del tango nella sua "mecca", poi sognato, imitato, vissuto da tanti/tante affezionati/e.
Tuttavia, a mio parere un limite del film risiede per contro proprio nell'eccesso di tali riferimenti autobiografici, poiché se l'accostamento dei classici del tango ai Klezmatics è musicalmente ben riuscito e lodevole, certamente meno in tema sono alcuni dialoghi tra i protagonisti e la freddezza della Potter attrice toglie qualcosa al film.

Bel gli amanti del tango, e non solo, un bel film della Potter, sensuale e struggente come una milonga