Una donna muta dall'etŕ di sei anni sembra essere attratta soltanto dalla musica. Finchč un uomo, interessato al piano che il marito della donna non vuole, entra nella sua vita e risveglia in lei anche la passione amorosa…
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"Lezioni di piano" č uno di quei film che ha davvero, dentro di se, un "animo", una voce e una compattezza che riesce celermente a trasportare nell'emozione, o perlomeno nell'intrattenimento lo spettatore. La regia di Jane Campion ovviamente all'altezza della situazione presenta una pellicola di grande fattura, i primissimi pregi si registrano sul lato tecnico, da annoverare fra le note positive il lavoro della fotografia che avvolge e per l'appunto fotografa in modo splendido le varie e formidabili ambientazioni, segue un grande cast, da segnalare la bella prova del "duro" Harvey Keitel in "Lezioni di piano" l'attore davvero in una parte perfetta, "ideale" sempre all'altezza, sempre opportuno, prova addensata, di spessore.
"Lezioni di piano" vive in una storia prevalentemente sentimentale che comunque cade spesso in tunnel di drammaticitŕ ove alberga una violenza materiale e una grande desolazione, si toccano argomenti pesanti, si fa pressione e luce sul senso della vita, della rinascita dell'individuo… La donna muta, perno del disegno della regia, č una figura architettata in modo sublime, senza parlare detta i tempi dell'azione e del sentimento, in questo film prevalgono i gesti, le movenze, l'espressione dell'animo, dell'umore e non le inutili parole. Effettivamente "Lezioni di piano" merita, nel finale poi riesce ulteriormente a colpire, bello visivamente e allo stesso tempo persino concettuale.