Sulla base degli archivi reali di padre Gabriele Amorth, noto come l'esorcista capo del Vaticano, che mentre indagava sul possesso di un giovane, scopre che per secoli in Vaticano hanno cercato a tutti i costi di tenere nascosta la verità.
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Lo salvo con una sufficienza perché secondo me in pochi hanno colto il lato volutamente cazzeggione e sopra le righe della pellicola. E' un horror atipico pur andando a riprendere un tema abusatissimo come quello della possessione. In generale ci sono tante cose che mi sono piaciute o che perlomeno hanno dato un senso alla visione, in primis il coinvolgimento di un sempre bellissimo Russel Crowe, capace di caratterizzare un personaggio dal nulla risultando credibilissimo (a dispetto delle pessime vibes regalateci da vari trailer e poster commerciali dell'opera). Aspettative bassissime, ma ammetto di essermi divertito. Visto e dimenticato 5 minuti dopo (ma non è la monnezza che lascia presagire)
Un film carino se non lo si prende strettamente per horror, ma per una sorta di indagine incentrata sul presentarci il carattere originale dell'investigatore/esorcista padre Amorth, sacerdote realmente esistito. Magistralmente interpretato da Russel Crowe, sebbene non abbia molto del fisico del vecchio "guerriero del Male". Doppiato poi da Luca Ward, la combinazione è davvero vincente. La trama è carina, certo, con mille cose già viste (le parti sulle possessioni ricordano vagamente "L'esorcista" e a questo punto chissà se entrambi i film hanno attinto alle stesse fonti amorthiane), ma anche con qualche sprazzo di originalità grazie al talento dell'attore principale. Il finale lascia immaginare un sequel ed è molto alla "Man in Black" con il centro operazioni esorcismi che parte proprio, se non ho capito male, dal luogo dove il Demonio è stato costretto a fuggire a gambe levate dall'eroico prete. Un film divertente ed intrigante che vale la pena vedere almeno una volta.
Certo ci vuole coraggio a portarsi figli piccoli in un'abbazia sconsacrata, cadente e pericolosa, che non si capisce come il marito defunto potesse dare in eredità!
Dopo aver acquisito i diritti cinematografici dei libri "che sono belli" di Gabriele Amorth, esorcista della diocesi di Roma che ha operato dal 1986 al 2016, la Screen Gems ne ha prodotto il film diretto da Julius Avery. Viene meno la reale figura del personaggio con un Russell Crowe più macchiettistico in sella alla sua Vespa con il "cucù" che fa sorridere anche le suore. Parte horror che ripropone le tipiche possessioni demoniache viste decine di volte al cinema ma nel complesso grazie anche al simpatico e corpulento attore australiano "The Pope Exorcist" non mi è dispiaciuto e mi ha divertito. Di materiale per un sequel ce n'è tanto, 199 sono troppi...
Per quanto mi riguarda non fa paura per niente ma intrattiene sperando di vedere magari scene originali e quelle del film di padre amorth,il film e godibile e Crowe fa la sua parte nel personaggio,e più un fantasy che si lascia vedere per passare i 100minuti di durata
Se la Screen Gems ha acquistato nell'ottobre 2020 i diritti cinematografici dei libri di Gabriele Amorth, Avery non sa che farsene e finalmente fornisce a un Crowe quasi 60enne il permesso per un ruolo disimpegnato, non da gigione ma da guascone, spaccone, sornione: il Bruce Willis di "Die Hard". Divertimento inaspettato quanto garantito, basta non fissarsi con l'idea che si stia guardando un film horror o un sequel del capostipite firmato da Friedkin (che comunque, quando lo vidi al cinema con uno dei miei fratelli, ci fece sbellicare dal ridere: ognuno ha le paure che si merita). Inoltre il macchiettismo che pervade il lungometraggio forse è stato il prezzo da pagare per toccare argomenti seri: la scena d'apertura che dovrebb'essere ambientata a Tropea nell'87 mentr'invece rappresenta un'Italia prebellica serve per giustificare una famiglia con un maiale, a sua volta necessario per inscenare l'episodio che ricorre nei Sinottici (https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Marco+5,+9-13;+Luca+8,+30-33;+Matteo+8,+28-32). La distanza fra il mistico papa Wojtyla e la razionalità teologica del cardinal Ratzinger è storia. L'incapacità di conciliare demonologia e soteriologia, libero arbitrio e predeterminismo divino (l'Inquisizione fu opera diabolica o umana?) affligge ancora la dottrina vaticana. Un difetto vero che ho riscontrato? Non conosco esorcismo che non cominci invocando la protezione dell'arcangelo Michele. Dopodiché si dovrebbero interpretare tali fenomeni da punti di vista completamente diversi, ma questo è un altro "film".
Allora, qualunque film inizi con She sells sanctuary dei Cult mi predispone bene. Fatto il preambolo passiamo al personaggio che caratterizza il film, quello di Padre Amorph, realmente esistito e di cui William Friedkin fece un documentario che presentò alla Mostra di Venezia qualche anno fa. Hollywood se ne sbatte altamente della veridicità del personaggio e lo reinventa come una sorta di supereroe con tanto di crocefissi, medaglioni fantasmatici ed acqua santa. E lo interpreta Russell Crowe. Dato che è un film sull'esorcista e non sull'indemoniato e familiari affini che praticamente non esistono (e mi dispiace per la Essoe di Starry Eyes, perchè è brava, basta vedere quel film). Di Crowe si può di dire di tutto: che è bolso, appesantito, invecchiato. Ma rimane un ottimo attore ed al personaggio perlomeno offre una definizione delle caratteristiche ben precise e sinceramente azzecca qualche bella battuta ironica. Anche se non capisco come possa andare in giro per mezza Europa con una Lambretta. L'horror? Quasi non pervenuto e secondo me per un motivo. Non è un horror. La location aveva del potenziale ma non viene sfruttato nel suo potenziale inquietante. La tensione siamo a livelli pressochè assenti, tenendo conto che non si gioca nemmeno la carta facile dello jumpscare. Derivativo dell'Esorcista di Friedkin? No, direi copiativo. Non fa nulla per nascondere le trovate di quel film, anzi le copia come se il film di Friedkin fosse uscito sei mesi fa e non 50 anni fa. Se non è un horror che cos'è? Scoprirò l'acqua calda, però per me è un film di supereroi, con Padre Amorph nei panni di Batman, il prete preso al discount locale il Robin della situazione e le vittime innocenti che fanno le vittime innocenti (da notare che che la fanciulla vestita da zoccola qualche somiglianza con la Blair ce l'ha). E per finire un cattivo di turno, demone potentissimo che ha la facoltà della possessione multitasking, mica pizze e fichi eh! In definitiva, pur essendo un po' troppo lungo, dato che si annoda nella seconda parte leggermente seriosa, mi sono divertito. E mi ha intrattenuto il giusto.
Tanto per flexare, ho visto il film in inglese. E secondo me cambia il giudizio, perchè di fatto qui siamo di fronte ad un film che vuole presentare il personaggio di padre Armoth. L'impressione è che vogliano aprire una saga tipo Conjiuring con i coniugi Warren, però con un taglio più simile ad Hellboy, unpò fantastico. E infatti il film si regge sull'interpretazione di Russell, che giogionegga alternando l'inglese con accento straniero all'italiano riempiendo tutte le scene con la propria stazza e giovialità ed humor richiesti dal personaggio. Non so come sia il doppiaggio, ma già il fatto di perdere l'alternanza delle lingue fa perdere tantissimo all'efficacia interpretativa di Crowe. Il taglio è un pò da film horror di serie b, veramente lineare.