les miserables regia di Tom Hooper Gran Bretagna 2012
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les miserables (2012)

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locandina del film LES MISERABLES

Titolo Originale: LES MISÉRABLES

RegiaTom Hooper

InterpretiHugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfried, Eddie Redmayne, Samantha Barks, Sacha Baron Cohen, Helena Bonham Carter, Aaron Tveit

Durata: h 2.32
NazionalitàGran Bretagna 2012
Generemusical
Al cinema nel Gennaio 2013

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Trama del film Les miserables

Jean Valjean ritorna in libertà dopo aver trascorso gran parte della sua esistenza detenuto in un carcere, dal quale usciva ed entrava in continuazione a causa di alcuni furti dettati dalle estreme condizioni di povertà in cui viveva. Deciso a lasciarsi dietro quegli anni e Javert, lo spietato poliziotto che non ha mai smesso di braccarlo, Jean prova a costruirsi una nuova identità che lo riscatti agli occhi di una società che da sempre lo considera un reietto. L'incontro con l'operaia Fantine, poi, fa sì che prenda a cuore le sorti della figlia di lei, cambiando per sempre il resto della sua vita.

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Voto Visitatori:   8,15 / 10 (57 voti)8,15Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
Migliore attrice non protagonista (Anne Hathaway)Miglior sonoro (Andy Nelson, Mark Paterson, Simon Hayes)Miglior trucco e acconciatura (Lisa Westcott, Julie Dartnell)
VINCITORE DI 3 PREMI OSCAR:
Migliore attrice non protagonista (Anne Hathaway), Miglior sonoro (Andy Nelson, Mark Paterson, Simon Hayes), Miglior trucco e acconciatura (Lisa Westcott, Julie Dartnell)
Miglior film commedia o musicaleMiglior attore in un film commedia o musicale (Hugh Jackman)Miglior attrice non protagonista (Anne Hathaway)
VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film commedia o musicale, Miglior attore in un film commedia o musicale (Hugh Jackman), Miglior attrice non protagonista (Anne Hathaway)
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Voti e commenti su Les miserables, 57 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

il.razziatore  @  21/06/2013 18:23:28
   9 / 10
Bellissimo, l'ho imparato a memoria!
Finalmente un lavoro fatto come si deve! musiche fotografia attori ecc... tutto!

Mi consigliate altri film BELLI trasposizione di musical o opera?

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/06/2013 20.11.09
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haika82  @  21/02/2013 16:24:19
   9 / 10
Bellissimo racconto, avvincente e coinvolgente, in cui le musiche, piacevolissime, sottolineano e valorizzano ogni singolo momento della narrazione. Le parti cantate sono tutte molto espressive, gli assoli, i duetti o i terzetti, e di grande effetto sono le scene corali. Buone la regia, la fotografia e la ricostruzione delle ambientazioni, gli attori davvero abili nell'essere comunicativi e nel "recitare con gli occhi" cantando.
Da spettatori, non ci accorge minimamente del passare del tempo perchè si viene letteralmente trascinati in un'altra dimensione.

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Ultima risposta 23/02/2013 02.42.31
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TheLegend  @  19/02/2013 22:14:58
   5½ / 10
Ambizioso,forse troppo.
Le canzoni non sono niente di indimenticabile e da metà film in avanti ci si inizia ad annoiare.

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/02/2013 21.41.23
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR frine  @  18/02/2013 00:40:00
   5 / 10
Durante l'intervallo, molte persone hanno abbandonato la sala. Non sto scherzando. Io sono rimasta fino alla fine, con il mio senso di fastidio e noia e l'impressione di essere di fronte a un'abile operazione mistificatoria.
Ma vediamo.
Grande impegno produttivo, tanto da coinvolgere un cast stellare (che però DEVE cantare, e ciò non è facile).
Eccellente il make up.
Ottima fotografia e impressionante CGI: peccato che non si riesca mai a percepire che siamo in Francia, men che meno a Parigi. Se non fosse per il vino, fin troppe volte ricordato, si avrebbe l'impressione di essere in un romanzo di Dickens, non di Hugo.
La sceneggiatura: nel libro i rivoluzionari non sono così deficienti come appaiono nel film. Hanno un formidabile senso critico nei confronti del bonapartismo d'accatto, e prendono in giro l'ingenuo Marius per questo ("poche idee, ma confuse").
Regia convenzionale e oltremodo ruffiana: ridatemi Ridley Scott o Baz Luhrmann.
Musica insopportabile, melassa di premiata casa. Gli attori sono ottimi in quanto attori, ma non sono bravi cantanti: le stecche di Jackman e della Hathaway si sentono ( Russell Crowe se la cava meglio).
Interpretazione: lode a Jackman per avere fatto il vecchio fin da subito e alla Hathaway per avere fatto la brutta quasi subito. La Bonham Carter, poveretta, fa la brutta odiosa da quando ha sposato Tim Burton, quindi niente di nuovo. Sacha Baron Cohen è però forse più credibile di lei quanto a trasformismo barattiero (e voce). Do comunque la palma a Russell Crowe perché non si capisce se c'è o ci fa (e soprattutto perché canta più che accettabilmente: del resto ha un gruppo musicale da molti anni).
In sostanza: se non fosse per la bieca strappalacrimitudine e per il funesto qualunquismo, il film sarebbe anche guardabile. Tuttavia, al momento del finale ho provato un desiderio tarantiniano di bruciare tutto. Ma lascio i dettagli peggiori, i più insopportabili, allo spoiler.
Beninteso è da vedere, anche pagando, giusto per capire a quale livello di broglio intellettuale siamo arrivati:(

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Ultima risposta 02/03/2013 23.40.14
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Rosette  @  14/02/2013 00:48:33
   9½ / 10
Oh, my sweet baby Jesus, Yes!

Sono andata a vedere questo film con l'hype a mille: adorando sia i musical che i film storici, non ho potuto evitare di farmi un sacco di aspettative.

Mai aspettative furono più ripagate!
Stupendo, tre ore di musica che per quanto mi riguarda sono scivolate via fin troppo agilmente.
Agghiacciante dove doveva esserlo

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Epico dove doveva esserlo

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Commovente dove doveva esserlo

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Per quanto riguarda gli attori, danno prove di ottimo livello, soprattutto Jackman, Hathaway e (sorpresa!) Redmayne. Le voci sono tutte molto belle, anche se ho trovato quella di Russell Crowe davvero superiore a Jackman.

Musiche fantastiche. In particolare "Do you hear the people sing?", "At the end of the day" e "Look Down". In particolare...

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Ultima risposta 06/03/2013 00.02.57
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Harue88  @  13/02/2013 09:54:39
   10 / 10
Bellissimo! Aavendo letto il libro di Hugo e conoscendo bene anche il musical l'ho apprezzato ancora di più . Bravissimi tutti gli attori (primi fra tutti la Hathaway e Jackman) e certi momenti sono di straordinaria intensità. Personalmente sono contenta che non abbiano tagliato molto dal musical originale, questo magari ha reso il film un po' più lento ma ha permesso di gustarsi appieno ogni singola emozione scaturita dai personaggi. Come hanno già detto in molti prima di me, non è un film che tutti possono apprezzare, se vi aspettate di trovare qualcosa in stile Moulin Rouge o Grease allora lasciate perdere.

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Ultima risposta 17/02/2013 23.49.07
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fulvioseverino  @  12/02/2013 12:23:43
   4½ / 10
Lo straordinario cameo di Anne Hathaway, l'intensa interpretazione di Hugh Jackman, nonché la pregevole direzione artistica,
non riescono a tenere sveglio lo spettatore durante questa stucchevole trasposizione cinematografica del già mediocre musical scritto da Claude-Michel Schönberg e Alain Boublil.
Almeno non si replicherà per anni.
Brutto. Davvero.

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Ultima risposta 18/02/2013 05.20.46
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gringo80pt  @  11/02/2013 16:51:41
   6½ / 10
Alcune scene son artisticamente proprio belle, così come alcune canzoni, così come la storia/trama, ma non posso passar sopra all'assopimento misto alla voglia di uscire dalla sala che ti colpisce in 3/4 occasioni.

CONFUSO!

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Ultima risposta 17/02/2013 22.58.34
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NutriaDanzante  @  07/02/2013 22:14:12
   8 / 10
E' un film epico! Anne Hathaway è meravigliosa peccato che sia stata sfruttata per cosi poco tempo, ma il finale? era davvero "angelica"! Hugh Jackman merita l'oscar, lo so, sono tutti attoroni quest'anno ma lui ha dato davvero tutto se stesso e si vede perchè comunica tantissimo! Mi dispiace per Russel Crowe che ha una voce veramente fastidiosa! Per il resto è magnifico, per non parlare di Helena Bonham Carter e Sasha baron Cohen che insieme fanno una coppia a dir poco geniale portano pure un pizzico di allegri in uno scenario di miseria! Davvero bello. Troppo inverosimile invece la storia d'amore, quella è un po' una pecca...

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Ultima risposta 31/03/2013 15.33.33
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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  04/02/2013 12:33:36
   8 / 10
Opera magnetica di Sir Tom Hooper,che giostra la sua macchina da presa come una cornice da applicare a diverse scene.Nessun movimento brusco,solo riprese fisse e ampie per inserire i diversi personaggi in un contesto inquietante,nella quale la speranza e' difficile da intravedere e la liberta' e' circoscritta,controllata e tenuta sotto chiave da coloro che giocano a fare i potenti.
Hugh Jackman vaga disperso e disperato alla ricerca di un'identita' e non puo'appigliarsi a nessun sostegno.Straziato essere umano spoglio,stracciato,con un'anima distrutta che detesta il nome che porta,la sua interpretazione e' molto ben impostata e merita secondo me l'Oscar piu' di altri attori protagonisti in concorso.
Comprimari con alcune voci calde,altre molto soavi,casting fatto con cura per un risultato convincente e appagante.Nota di merito a Anne Hathaway che e' superba,un confetto puro e sostanzioso ricoperto di fango piazzato in una mangatoia per maiali che grida pieta'.aiuto e misericordia.E' proprio questa l'immagine che ho di lei e anche lei e' degna di considerazione.

La durata non si sente affatto e la pellicola scorre che e' un piacere.Trascinante ed evocativo,Les Miserables e' un terzo lavoro(se non sbaglio) di Tom Hooper ammirevole e coraggioso(non dimentichiamoci degli attori che cantano in diretta direttamente li sul set).
Di sicuro infuoca gli animi degli spettatori che decidono di visionare questo prodotto.
Non si puo' lasciare la sala senza aver provato una qualche minima emozione forte che ti fuoriesce violentemente dal petto.

Consigliato da tnx.

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Ultima risposta 25/02/2013 10.40.59
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dagon  @  03/02/2013 20:26:16
   5½ / 10
Il musical è un genere per me assolutamente indigesto anche se quelli moderni riesco a tollerarli più che quelli passati. Un "tutti insieme appassionatamente" non posso guardarlo per più di 5 minuti senza provare un moto omicida. Viceversa, seppure con diversi gradi di sofferenza e di apprezzamento, ho visto i vari Evita, Chicago, Il Fantasma dell'opera, Sweeney Todd, ecc. riuscendo a "sfangarla".
Questo di Hooper l'ho trovato molto deludente sotto tutti i punti di vista: in primis quello registico. Che Hooper sia un regista sopravvalutato mi sembrava già chiaro con "il discorso del re"; in questo caso mette in scena un film con poca vera ispirazione ed ogni tanto la "butta in caciara" con qualche ripresa pseudomoderna a base di camera a spalla, o comunque mossa, tanto per essere alla moda e non sembrare troppo ingessato. Al di là dei personaggi di Crowe e Jackman (la vera grande sorpresa e rivelazione del film), che sono gli unici definiti in maniera un po' più precisa, gli altri, soprattutto nella parte della rivoluzione (a mio avviso la più debole, anche se vorrebbe essere la più "importante"), sono appena abbozzati e molto anonimi, per cui non sono riuscito minimamente ad interessarmi alle vicende di alcuno nè a farmi muovere dalla loro sorte. Anzi, ad onor del vero mi ha mosso la sorte

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Sicuramente il fatto che si canti per 2 ore e mezza ha contribuito progressivamente al mio distacco, ma in altri musical ero "entrato" comunque di più. Le stesse musiche non mi son sembrate nè memorabili nè potenti, a differenza –per dirne uno- di quelle de "Il fantasma dell'opera" (di tutt'altro livello A.L. Webber). La sequenza di apertura mi aveva fatto sperare in ben altro film, ma si è rivelata –ahimè- l'unica con un certo impatto visivo; superata la prima ora, invece, la noia comincia a far più che capolino e si cerca disperatamente di siringare un po' di pathos artificioso, iniettando spesso robuste dosi di facile retorica (a partire da "one day" che è il cavallo di battaglia e che, a mio gusto, è fastidiosamente pomposa). Altro elemento irritantissimo è la coppia "comica" costituita da Sacha Baron Cohen ed Helena Bonham Carter, a cui sono affidati i siparietti "divertenti". Tra le note positive, oltre a Jackman, veramente ottima si rivela la Hathaway che però compare sì e no 10 minuti anche se sono 10 minuti molto molto intensi che dovrebbero garantirle l'Oscar come attrice non protagonista. Non so dire quanto il mio giudizio sia influenzato dalla mia avversione al genere, sicuramente parecchio, ma tant'è. Considerate le persone che sono uscite a proiezione in corso, non sono l'unico.

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Ultima risposta 18/02/2013 22.18.55
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Caio  @  03/02/2013 12:29:05
   8 / 10
Molto bello. Gli attori sono davvero straordinari, non c'è nulla da dire. Vederli cantare mentre le lacrime gli sgorgano sulle guancie e la mdp li riprende in primissimo piano è la manifestazione più chiara del grande talento e della grandissima professionalità dei grandi attori americani. Avrei approfondito di più la parte iniziale, la figura del Vescovo e l'ascea di Jean Valjean verso Dio, ma è solo un dettaglio.

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Ultima risposta 03/03/2013 16.33.15
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Mik_94  @  01/02/2013 16:06:08
   9 / 10
Les Misérables non è uno di quei musical con coreografie realizzate da menti superiori, canzoni da fischiettare allegramente o di cui cantare il ritornello sotto la doccia, riflettori e sorrisi luccicanti. Pur diretto da un regista nato e vissuto nella patria di We Will Rock You e interpretato da attori che provengono dall'America di Chicago, West Side Story e Smash, scrive un capitolo a parte; armato solo di voce, canta – e splendidamente – ma fuori dal coro. Immenso com'è, lungo, con parole che diventano canzoni da intonare in un mondo oscuro e decadente e attori che scompaiono all'ombra dei loro monumentali ruoli, è un'opera lirica (senza tenori e soprani) da godersi, in assenza di un tranquillo loggione, sull'inusuale territorio di una sala cinematografica, magari mezza vuota.
Tom Hooper ha un cast di stelle scintillanti, scenari costruiti come il miracolo dell'arca di Noè, un budget a sei cifre, ma la sua telecamera è fissa sui visi, ora addolorati ora rossi d'amore, sulla verità, sulle emozioni più reali. A darci dimostrazione del kolossal di cui tutti, prima del tempo, avevano parlato, vi sono solamente la scena iniziale della barbara prigionia di Valjean e un'altra, a metà film, in cui Javert canta, vincendo paura e vertigini, su un terrazzo pericolante, affacciato su una malinconica Notre Dame baciata dal fosco tramonto parigino.
Raffinatissimo a livello musicale, infatti, ha una regia scarna e semplice: lunghi piani sequenza, zoom sui volti degli interpreti, prevalenza di grigi opachi e colori terrosi, una scarsa attenzione per le scenografie sontuose, che, in ogni dove, parlano della violenza che il film combatte e tempera grazie al valore catartico e magico della canzone.
Il film di Hooper potrebbe volare alto, ma, con coraggio e voglia di sfida, si abbassa e crolla sulle sciagure umane, come un diamante germogliato naturalmente su strade fangose e impraticabili, segnate dalla neve, dalla scia delle carrozze dei nobili e dai passi traballanti e incerti di prostitute e mendicanti. Les Miz è la voce del popolo, dei diseredati, dei giovani morti per un sogno, nel sangue di barricate che tremano di canzoni e cannonate. E' storia che viene rievocata, vissuta e scritta su un pentagramma. E' l'eco che gli avvenimenti che ci scoppiano intorno hanno sulle nostre vite. Giudicare le prove degli attori è superfluo. Sono performers, cantanti, egregi interpreti e, per quasi tre ore di film, cantano interamente dal vivo. Giù i cappelli, perché non c'è davvero gara! Russell Crowe, la cui voce bassa e cavernosa è forse la più incerta, è un Javert viscido, odioso, ma incredibilmente umano. Hugh Jackman, che invecchia gradualmente sullo schermo, ci regala la migliore interpretazione della sua intera carriera, con una voce controllata che si leva forte in picchi di emozione (nel momento del suo agognato riscatto) e che crolla, spesso, in voragini di dolore (durante le fughe continue, ad esempio, o nel vedere Cosette diventare una giovane donna che non ha più bisogno del suo papà). Avendoci abituati a ruoli fisici e spesso disimpegnati, sorprende nella caratterizzazione di uno Jean Valjean dalla fede inossidabile e dalla moralità ineccepibile, continuamente alle prese con gravosi soliloqui e vibranti e manzoniani appelli a Dio.
Godibilissimi i siparietti comici portati in scena da Sacha Baron Cohen ed Helena Bonham Carter, brevi ma in grado di suscitare risate spontanee e di alleggerire il peso gravoso delle vicende. Di nuovo insieme dopo Sweeney Todd (altro film che adoro!), funzionano in maniera perfetta, anche se vedere la Bonham Carter in ruoli che la vogliono eccentrica, trasandata e rozza potrebbe, nell'arco di un altro film, venire a noia. Meriterebbe, a mio avviso, di meglio!
Ottimo, anche il lavoro dei più giovani del cast. Passionali, folli, commoventi: l'anima della Parigi ottocentesca e, in parte, di tutto il film. Freschi, giovanili e romantici, Eddie Redmayne ed Amanda Seyfried, le cui voci, belle e diverse - bassa ed impostata quella di lui, cristallina e pura come il là di un diapason quella di lei (forse una delle più precise dell'intero cast) -, si sposano in un connubio dolce e delicato. Accanto a loro, il piccolissimo Daniel Huttlestone (Gavroche) e Aaron Tveit (Enjolras), due autentiche rivelazioni, impegnate anima e corpo in ruoli da pelle d'oca. Il primo, al suo primo film, è stato strappato dalle scuole elementari; il secondo, con una presenza "scenica" e una faccia che lo porteranno, mi auguro per lui, a fare strada, da un episodio di Gossip Girl, in cui recitava il ruolo dimenticabile del cugino di Nate Archibald. Emozione e commozione allo stato puro sono Anne Hathaway e Samantha Barks, quest'ultima passata dal teatro al grande schermo con grande naturalezza e maestria. Entrambe, infatti, sono dirette artefici di due dei momenti più grandi di questo monumentale film. Samantha, giovane e bellissima, dà, dopo averlo già fatto sui palcoscenici americani, la sua bellezza mediterranea e la sua voce angelica alla più memorabile delle Eponine viste al cinema. Figlia di due abomini di genitori, è divisa tra il desiderio di fuggire lontano e l'amore non corrisposto di Marius, già perdutamente innamorato della tenera Cosette. Lei, sotto la pioggia scrosciante, canta la sua solitudine nella poetica e nostalgica On my own e gli spettatori, perfino quelli più molesti, tacciono incantati.
Ognuno di noi vorrebbe sentirsi rivolgere quelle parole e ognuno di noi, senza pensarci nemmeno, sarebbe disposto a stringerla forte e a colmare con amicizia o amore la voragine scavata in quel suo petto scosso dai singhiozzi e dagli acuti di una ballata così emotiva. Ultima solo d'ordine, Anne Hathaway: la novella Audrey Hepburn che, dai tempi in cui regnava su Genovia in Pretty Princess, è cresciuta, fino a diventare una giovane donna il cui ampio sorriso, in ogni suo film, me ne lascia percepire la sensibilità e la purezza d'animo. La sua prova, personalmente, era quella che più attendevo. Il suo ruolo, quello di Fantine, come da copione, è uno dei più brevi ed infelici dell'opera. Ma uno dei più indimenticabili. Senza più capelli, denti, dignità e sogni, è una donna non destinata al lieto fine. Dopo aver venduto il suo corpo, in cambio di pochi spiccioli, seduta nell'oscurità di un umido tugurio, intona, in un canto straziante, un decalogo di tutti i suoi sogni infranti, in una presa di coscienza che tutti, almeno una volta nella vita, faremo o abbiamo fatto. Ne viene fuori la famosa I dreamed a dream. Un capolavoro di musica e parole. E' stata cantata da tutti - Susan Boyle, il cast di Glee... - ma la versione della Hathaway è unica, inimitabile.
Piange, balbetta, sbraita. Urla contro un amore subito tramontato, un Dio crudele e una figlia lontana dai suoi abbracci. Lei canta, lo spettatore la accompagna in un coro di singhiozzi. Le sue labbra screpolate, poco attente ai virtuosismi, diventano un taglio per sputare fuori ogni dolore. E vederla così - piccola come un uccellino, indifesa, con i capelli rasati a zero, il volto emaciato per gli 11 chili persi e quegli splendidi occhi nocciola mai così grandi e umidicci – ferisce a morte, ti uccide.
L'Oscar sarebbe anche troppo poco, per lei. Ha interiorizzato Fantine. Insieme a lei, è morta e rinata un po' ogni giorno. Non saprei cos'altro dire. Vedere il film farà provare anche a voi un po' di quell'emozione che mi ha lasciato attonito, esaltato, inerme. Un consiglio finale: so che andare al cinema da soli può essere un'esperienza spaventosamente deprimente, ma, se già prevedete che il film non possa piacere a fidanzati, fidanzate o amici, lasciateli senza rimpianti a casa. Sentirsi dire, come tante volte capita, "Ma perché cantano sempre?!" potrebbe nuocere alla comprensione della bellezza grezza ed evidente del film e alla salute dei vostri lamentosi vicini di posto, che, all'ennesima domanda irritante, potrebbero scatenare la vostra ira funesta! E' un musical, solo più impegnato ed impegnativo degli altri. Se avete la sensibilità per apprezzarlo, tre ore del vostro tempo libero da dedicargli, la passione per un genere spesso frainteso e i drammi storici, Les Misèrables sarà il vostro film. Quello che aspettate di vedere da una vita intera. Un'opera d'altissimo livello che diventa un film d'altissimo livello. Prezioso.

da Diario di una Dipendenza

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Ultima risposta 18/02/2013 05.25.23
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