Rèmy, cinquant'anni, divorziato, si trova all'ospedale. L'ex moglie Louise, chiama il figlio Sébastien a Londra per convincerlo a tornare a casa in questo momento. Sébastien prima esita, poi parte per Montreal per aiutare la madre e sostenere il padre.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
A mio parere sono due i temi che tratta questo film, uno è la decadenza, lo sfacio della società, burocrazia, meschinità sulla pelle dei malati, lotta comunque persa alla delinquenza... insomma una serie di elementi macro che ci mostrano la disgregazione della ns. società (neppure le ideologie massacrate tra l'altro in un dialogo formidabile tra gli amici ed il malato), i barbari sono alle porte, ed il medioevo sta per iniziare. Se si abbandonano le due torri e si prende una lente d'ingrandimento si vede il secondo tema, quello più intimo; narra della resistenza delle persone, l'unica difesa individuale, amici a cui avvinghiarsi nella sofferenza, bellisssimo il rapporto padre figli, le amicizie, la ragazza tossicodipendente e l'infermiera dell'ospedale. Questi due temi sono accompagnati da dialoghi splendidi, che mi sono piaciuti tantissimo, la chiusura della "storia" sentimentale è toccante, mentre la ragazza vaga in una biblioteca ricolma di libri e testi, pensieri e romanzi... forse l'ultima riduzione dell'umanità assediata
Una cosa è certa: i francesi sono davvero pessimi nel fare i film: rendono tutto estremamente pesante. Per fortuna nel secondo tempo le azioni sono leggermente più vivaci anche per il cambio più frequente di scenari.Nel contesto è a mio parere un buon film, soprattutto grazie alla forte e realistica trama e alla enorme bravura del protagonista.
non male come contenuti..la pecca più gustosa di cui soffre questo film, ed in generale anche altri film di stampo francese, è che la recitazione è pessima e troppo forzata; fateci caso, ogni battuta viene scandita con un tempo calcolato al millesimo di secondo. gli scambi nei dialoghi sono troppo perfetti ,troppo veloci e troppo calcolati..ne risulta un effetto totale di forzata espressività ed impersonalità degli stessi attori...che paiono robottini con la precisione di un orologio svizzero e vuoti !!!.troppo vuoti..si salva solo il figlio del vecchio...che sembra naturali 10 spanne sopra a tutti gli altri...
...mi chiedo come mai i francesi non sanno recitare ne hanno una pallida idea del tempo narrativo di un film...anche tanguy soffre dello stesso problema..solo che li era ancora peggio ..sembrava di guardare psicopatici maniaco-ossessivi anziche attori...sorry
Bellissimo.. Toccante all'inverosimile. Recitazione erfetta. Dialoghi taglienti ed intelligenti. Oscar meritatissimo! L'ho visto un po' prevenuto visto che al suo posto a mio avviso doveva starci Io non ho paura.. Ma mi sono dovuto ricredere! Splendido..Un gioiellino
Prima di tutto concordo con l'amico che lo definiva " film diessino " ... cmq , definirlo commedia mi sembra uno scherzo , è un film pesante e lento , questo non signifca che nn sia un buon film , di certo lo stampo politico è evidentissimo anche in maniera troppa marcata spesso , il tema della morte , e soprattutto di quel genere è un discorso delicato e nn politicizzabile , cmq ... , dialoghi , citazioni interessanti , temi tosti , tutto questo non è una commedia ... Film strano per uno di 27 anni , film strano per chi non vuole attribuire al significato della vita e della morte nessun colore solo per principio , film che cmq vale la pena di vedere ...
Non ci giro intorno....GRANDISSIMO FILM!!!!! Non conoscevo il regista,e di certo non ha avuto pubblicità adeguata....sono andato a vederlo quasi per caso,non avendolo programmato: ME NE SONO LETTERALMENTE INNAMORATO! Il tema trattato è molto toccante,le interpretazioni degli attori ineccepibili,dialoghi bellissimi e massima cura nei particolari....davvero una perla a mio parere! Correte a vederlo!!!!
Davvero deludente: un argomento troppo serio per renderlo una commedia, ma non abbastanza approfondito per renderlo drammatico. La morte e la vita, il conflitto tra generazioni, la malasanità, il potere dei soldi, la falsità dei rapporti umani, la droga: troppa carne al fuoco, niente trattato in modo significativo. No, scusate, ma non mi è piaciuto!
questo film è un caso di suggestione collettiva...davvero mal realizzato mal recitato,autoreferenziale e inverosimile..gelido e superficiale con dialoghi da recita delle scuole medie.sono rinasto davvero deluso..e poi basta con i continui riferimenti al cinema d'azione pieno di effetti speciali che è tanto brutto...non vado a vedere natale in india ma la fama che avete costruito intorno a questo film è disgustosamente complice;doveva piacervi per forza?
ho trovato questo sito con google, avevo bisogno di sapere cosa altri pensavano di questo film, che a me è piaciuto immensamente. non so dire se è un capolavoro, certo è da vedere e suscita emozioni, pensieri, silenzio ma anche bisogno di parlarne... Ho letto con attenzione e rispetto tutti i commenti. ho pensato che sarebbe stato interessante conoscere l'età dei commentatori. io ho superato da poco i 50... ho trovato un rarissimo rispetto di valori anche religiosi, le contraddizioni che ci rendono felici e infelici, le possibilità infinite di vivere a fondo la vita senza perdersi... ecco: finalmente un film che emoziona perchè gli autori mettono in gioco i loro "pensieri".
Si potrebbe concedere qualcosa in più sulla strada per la mediocrità ,ma il 2 ci sta tutto considerando il contenuto semantico e soprattutto la necessità di riportare alla realtà i fautori delle 10 stelle, col che si arriverebbe comunque ad una media del 6 che è già troppo per un film del genere.
Trascinato un po'a forza alla proiezione ero comunque incuriosito dalle interviste televisive dal tono commosso quasi epocale rilasciate dagli spettatori, del genere "E' un film che tutti dovrebbero vedere". Ero preparato perciò a sorbirmi la solita commedia in agrodolce, (dimenticando ingenuamente il leit-motiv de "Il declino dell'impero americano").Invece niente allusioni velate,la prospettiva sul senso della vita è frontale, pertanto richiede lo sforzo di confronto in tutta la sua pesantezza. Ed' è una pesantezza senza speranza dalla quale non si salva nessuno, o almeno nessuno di coloro sui quali la società pretenderebbe di mantenere ancora un minimo di aspettativa,dal prete al poliziotto,dal medico al sindacalista. Nemmeno per il vecchio padre gaudente attorno al quale ruota la sceneggiatura, simpatica e chiassosa figura di socialista convinto ,al di là del momento ricreativo dell'incontro con ex amanti ed ex studenti reclutati dal figlio rigorosamente a suon di bigliettoni,può esserci qualcosa capace di lenire l'angoscia per il mistero della morte. Paradossalmente quelli che ne escono bene ,i veri eroi sono altri,quelli ai quali non sono richieste particolari doti morali, il figlio ricco broker e la tossicodipendente,così diversi esteriormente eppure troppo simili per non concedersi almeno un bacio fugace. Sarà lei,autentica vestale del paradiso in terra, a compiere nelle intenzioni del regista il vero gesto di solidarietà verso il vecchio,l'unico ormai possibile. Il tutto condito con citazioni che ripercorrono in chiave attualistica un po' tutti i periodi storici ,ivi comprese le immancabili torri gemelle. Quando si arriva al patetico tentativo di rinverdire il mito di Pio XII antisemita la tentazione di alzarsi è grande. Ma siamo ormai al crescendo rossiniano ed Arcand dopo un rapido excursus sul fallimento delle varie ideologie,ci delizia con una dotta disquisizione sulle "pompe".Sì, avete capito bene..pompa magna..pompe funebri, ecc. al che potreste pensare di essere stati teletrasportati improvvisamente di fronte all'ultima fatica dei bistrattati Boldi e De Sica ,ma si sa che con un premio d'oltralpe certi argomenti offrono tutta un'altra resa. Segue ancora un passaggio in bianco e nero sulla sottana di Ines Corsini (l'interprete del film su S.Maria Goretti) che vorrebbe forse ribadire per chi non l'avesse ancora capito l'intento provocatorio (sic) in salsa anticlericale che dà anche il preludio al film,prima dell'unica vera autentica liberazione:i titoli di coda. Meglio rischiare la derisione che uniformarsi al conformismo celebrativo verso un polpettone nichilista di queste dimensioni.
Un'autentica perla rara tra le uscite cinematografiche degli ultimi tempi: un bellissimo film che riesce a commuovere e a far sorridere su molti temi differenti,in maniera sferzante e cinica ma soprattutto molto attuale,mettendo in risalto pregi e difetti della società occidentale,ma soprattutto puntando l'attenzione sui valori e i piaceri della vita, attorno ai quali ha ruotato l'esistenza libertina del protagonista,in fase terminale di malattia. Il tema della malattia viene trattato senza risvolti melodrammatici ,si sorride spesso e la malattia rappresenta un pretesto per porre in evidenza le occasioni mancate, le illusioni,le vittorie e le sconfitte che fanno parte dell'esistenza di ognuno. Dialoghi vivaci e spesso ironici. Emozionante.
E' un bel film, racconta la vita e la morte, è una poetica favola amara ma bella. A volte forse i personaggi sono irreali nella loro saggezza disincantata, ma non è un difetto. Se fosse stato veramente reale, senza l'espediente del figlio ricco e buono, senza l'ironia e i panorami sereni, senza i protagonisti bellini e dolci, pochi avrebbero potuto sopportarlo. La morte di cancro nella realtà è più triste e penosa, e non bisogna andare lontano per toccarla con mano. Ma la poesia non è necessariamente realismo. E questo film è poesia. Mi è piaciuto anche il tono confidenziale dei dialoghi: accattivante e inaspettato. Anche le dissolvenze alla fine di ogni dialogo importante è una bella trovata, non credo che rallenti, quanto invece ritma all'ascolto. Fotografia sgranata, niente steady camera, inquadrature tradizionali... cinema tradizionale ma originale. Bello.
Forse il miglior film del 2003.. oddio non è un capavoro ma ha una sceneggiatura perfetta, coinvolge lo spettatore e tocca tutte le corde delle emozioni.. perfino commovente! Il voto è forse eccessivo ma in questi tempi di scarsa qualità cinematografica, il nove se lo merita tutto!
Stupendo. Amaro. Intelligentissimo. Regia sobria e discreta. Ottimo il cast, con delle punte di bravura magistrale. A dimostrazione che si può fare un capolavoro anche senza roboanti effetti speciali, basta avere qualcosa da dire.
Davvero un gran bel film! Ottimi gli interpreti, ottima la sceneggiatura, ottimo il soggetto. Decisamente il modo in cui molti di noi vorrebbero morire. Cinico, ma anche lirico al momento giusto. Sagace, arguto e battute che se il film fosse un po' più visto entrerebbero di diritto nella storia del cinema!
Penso che sia un film vedibile. Fa riflettere su un tema veramente spinoso. Ho trovato però alcune situazioni veramente assurde e incredibili. E poi come spesso succede sono così tutti belli e simpatici
Non capisco perchè la gente si incacchia con chi da giudizi contrari al suo... ma siete dei bambini? Mah.... Il film in questione è bello ma dipende con che stato d'animo lo si guarda.. Il cinismo può far ridere e far riflettere, il tema trattato è un tema spinoso... ma reso molto bene! Ultiamemnte il cinema francese sforna veri gioiellini poco pubbliccizzati perchè gli states con le le loro minchhiate e i loro capolavori oscurano sempre tutto il modno cinematografico!!
a cominciare dalla grafica della locandina: veramente penoso. al regista suggerisco di girare un film chiamato "kill mosk" sulle vicissitudini di una povera mosca di periferia (suggerisco adeguata mosca spiaccicata sulla locandina)... io penso che capolavori come KILL BILL non li sanno fare tutti, e quindi...
capolavoro ... non è male trovare un film di questo tipo in mezzo alla babele di film medi, mediocri, superficiali, spaccatimpani o semplicemente inutili che ci vengono di continuo proposti . Non per sua colpa, però, è difficilmente sponsorizzabile, posto che risulta essere praticamente introvabile nelle sale cinematografiche.
Ci sta tutto il cinismo, la vitalità sferzante con cui non passivi dobbiamo metterci davanti alle nostre vite, al nostro mondo, alle cose di tutti i giorni per capire cosa c'è rimasto ancora da salvare su questo pianeta. Senza veli, senza ipocrisie, capaci finalmente di guardare dentro a noi e agli altri pensando radicalmente a un modo nuovo di stare qui. Viva la libertà, le passioni, i peccati, le terapie libere, l'eutanasia, le belle donne e le fantasie sfrenate che facciamo su di loro. Per me è un capolavoro. Mi sta solo sulle balle che sia un film francese...
Come la guerra è una cosa troppo seria per farla fare ai generali, i voti cinematografici sono una cosa troppo importante per farli fare a chiunque. Quella minchiata fumettara di Kill Bill che in confronto Ken Shiro sembra 2001 A Space Odissey ha una media vicina all'8 e per questo tutti coloro che gliel'hanno dato andranno nel più brutale girone infernale, e questo apologo su questi tempi crepuscolari, il miglior film del 2003 insieme a la 25 ora arriva appena al 7. Mah
Un'autentica perla rara tra le uscite cinematografiche degli ultimi tempi: un bellissimo film che riesce a commuovere e a far sorridere su molti temi differenti,in maniera sferzante e cinica ma soprattutto molto attuale,mettendo in risalto pregi e difetti della società occidentale,ma soprattutto puntando l'attenzione sui valori e i piaceri della vita, attorno ai quali ha ruotato l'esistenza libertina del protagonista,in fase terminale di malattia. Il tema della malattia viene trattato senza risvolti melodrammatici ,si sorride spesso e la malattia rappresenta un pretesto per porre in evidenza le occasioni mancate, le illusioni,le vittorie e le sconfitte che fanno parte dell'esistenza di ognuno. Dialoghi vivaci e spesso ironici. Emozionante.
E' il mio primo dieci...sono contento di darlo ad un film come questo. Un piccolo gioiello che a fatica emerge dalla melma dei film usciti in questo periodo di feste. Per gustarlo appieno bisognerebbe aver visto prima " Il declino dell'impero americano"...quasi tutti gli attori protagonisti sono gli stessi ma con venti anni in meno e una visione della vita chiaramente diversa. Rispetto al film di vent'anni fa Arcand si è addolcito ed ha perso parte di quella ferocia e ilarità che erano le protagoniste del precedente film. E' un film che commuove e fa ridere...i dialoghi ed i silenzi sono calibrati e pieni di significato...non è un film lento come molti hanno scritto...scorre via veloce come la vita del protagonista malato. E' un film che aiuta a riflettere sui sentimenti, sui valori....un film da non perdere.
Un film sottovalutato ma che sicuramente merita di essere visto: riesce a commuovere,emozionare, a tratti a far ridere e sorridere con una intensità davvero notevole. I dialoghi particolarmente vivaci e brillanti lo rendono molto scorrevole e mai noioso. Un film che riempie l'anima e che ti lascia qualcosa dentro,meno male che le feste di natale riservano belle sorprese come questa strepitosa strenna cinematografica natalizia e non solo paccottiglia demenziale in confezione regalo...
Sono contento di non aver seguito il consiglio di Viviana e di essere andato a vedere questo film. Non ho particolari commenti e comunque quello di Franz fotografa molto bene il film. Per finire, dopo alcuni mesi in cui non frequentavo il sito, vedo che molta gente continua a dare una stella a dei film che non reputa all'altezza senza valutare quest'ultimo in tutti i suoi lati.....falsando quindi la media. Non penso proprio che questo film valga quasi come " Natale in India " pur trattandosi di film diverso. Ciao Luca
Peccato che la media dei voti sia così bassa. Il film è BELLO, senza esplosioni atomiche o virus letali, ma con VERI e verosimili atti di eroismo quotidiano. Sentimenti resi con realismo: un uomo attaccato morbosamente alla vita, non il tipico stoico american-like, fiero della propria morte audace alla salvezza della galassia, ma un fragile omone viveur traballnte come una foglia; un ragazzo che, claudicando faticosamente ma con sincerità, tenta di ricucire strappi giovanili; amici fedelmente presenti, una ragazza eroinomane che si orizzonta scontrandosi con il proprio esatto opposto. Pieno di macchiette convincenti (alcune esilaranti). Non è un film veloce ma NON mi sono annoiato perchè è tragicomicamente vicino alla vita di ognuno di noi (presente o futura che sia). Andate a vederlo perchè vale la pena.
inno alla vita di un uomo che è al termine dell'esistenza e che non rinnega il suo passato.Bello il contrasto tra il figlio , figlio della tecnologia e del business ,e il protagonista morente che invece ama la vita anche nella versione istintiva e non solo razionale. Interessante il dialogo con gli amici che lo salutano per l'ultima volta.Situazione triste , ma che ti fa ridere e sorridere e ti insegna che la vita va vissuta alla grande senza rinunciare a tutti i piaceri.
Un minuto di silenzio: questo film ha una media di 4 mentre Natale sul Nilo 4.8 .... per chi ha causato questo: DATEVI UNA REGOLATA! Va bene la differenza di generi, ma tra il decente e l'indecente non può non esistere una differenza, altrimenti qualsiasi idiozia sarebbe giustificata no? Bah.
Un film quasi perfetto che commuove e diverte al tempo stesso.E' un film sulla vita e sulla morte che tocca in modo misurato e intelligente quasi tutti i temi dell'esistenza.E' un film di sentimenti con buoni dialoghi e ottimamente interpretato.I trailer ingannano perchè lo presentano più come un film comico.E lo è perchè si ride davvero, ma si può anche piangere e questo potrebbe disturbare chi ha paura dei sentimenti veri.Invece il film è esattamente com'è la vita.Fatto di gioie e dolori.Bellissimo.
Ma che cavolo ti passa per la testa Denys?! Siamo matti o cosa? Mi aspettavo una storia e mi hai fatto l'elogio di quattro intellettuali da strapazzo! Si, da strapazzo senza che storci la bocca! Due Meringhe mi hai fatto venire sotto il campanile di Giotto! Sei PESANTE! PESANTE! PESANTE! Non si fa così il CINEMA! Esaltati ed egoisti ci hai presentato e io che dovevo fare alla morte di quel lardone? Commuovermi? Ma neanche se me lo avesse chiesto la Kidman! No! Aborro! Non si fa... Questo non si fa! W la Guzzanti! Un bacio al pupo.
Che tristezza ragazzi veder distrutto un film così bello. Mi piange il cuore. Matrix è di una pesantezza allucinante (e scusate se lo ritiro nuovamente fuori), eppure solo in pochi ne sono consapevoli. Le invasioni barbariche è un triste e lacerante inno alla vita superiore all' originale "Il declino dell'impero americano (unico film noto del regista canadese! Arcand) del quale è una sorta di seguito. Il primo impero (questo film doveva inizialmente intitolarsi il Declino dell'impero americano 2) era eccessivamente verboso e prolisso (anche se ricco di momenti molto divertenti). Ed è un vero peccato che molta critica abbia trovato il film (nelle sue tematiche e nel modo in cui sono sviluppate) obsoleto, vecchio; ricordo solo che noi italiani abbiamo uno dei registi più "vecchi" e stagionati che ancora è considerato un genio: Bernardo Bertolucci.
e' di una pesantezza allucinante,eppure mi voglio sempre fidare di questi film francesi e della critica che spesso non va d'accordo con quella del pubblico.non vedetelo