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Sono cresciuto con Fantozzi, conosco i film a memoria quindi vi lascio immaginare con quanto piacere ho visto questo documentario che racconta quello un appassionato come me alla fine sapeva già: l'impatto socio-culturale che lo sfortunato impiegato ha avuto sulla nostra società. Neologismi, iperboli e termini (agghiacciante, mostruoso, mega etc...) che sono strati strappati dal loro contesto originario ed inseriti a forza in altri stravolgendo il modo di parlare e di pensare...per non nominare il congiuntivo tattico! Ed ovviamente tutta metafora sulla condizione dell'impiegato medio italiano dal dopoguerra; dopo aver visto questo documentario sono sicuro che si rivisioneranno le pellicole di Salce e Parenti con occhio diverso. Ma nell'opera di Sesti c'è molto di più: un paragone/antitesi tra Fantozzi ed il suo creatore, così simili eppure così diversi, tanto servile l'uno quanto "cattivo" l'altro. Un excursus sulla carriera di Villaggio grazie alle voci di chi lo ha conosciuto, con pareri anche di insospettabili esterni ai lavori come Pinkektts e Travaglio che danno il loro importante contributo. Nel film anche ricostruzioni, fumetti, animazioni...tutto d'autore. Cosa c'è oltre il personaggio del più famoso ragioniere italiano? L'uomo Paolo Villaggio. E cosa c'è dietro Villaggio? Una figura in grado di farci ridere come autore e farci piangere con il suo ultimo, clownesco, sguardo! Ci consiglio di vederlo...abbiate pietà.