la visita regia di Antonio Pietrangeli Italia 1963
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la visita (1963)

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locandina del film LA VISITA

Titolo Originale: LA VISITA

RegiaAntonio Pietrangeli

InterpretiGastone Moschin, Mario Adorf, François Périer, Sandra Milo

Durata: h 1.45
NazionalitàItalia 1963
Generecommedia
Al cinema nel Marzo 1963

•  Altri film di Antonio Pietrangeli

Trama del film La visita

Pina ha 36 anni e vive sola a San Benedetto Po, nella Bassa Mantovana. Ha messo un annuncio matrimoniale sul giornale a cui ha risposto Adolfo, un commesso di Roma. Dopo una serie di lettere, l'uomo va a trovarla. Passano insieme una giornata durante la quale però Pina scopre che una vita in comune sarebbe impossibile.

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Voto Visitatori:   7,75 / 10 (12 voti)7,75Grafico
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Voti e commenti su La visita, 12 opinioni inserite

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matt_995  @  28/08/2021 15:26:12
   7½ / 10
Quando, pochi mesi fa, la Milo ha vinto il suo David alla carriera, ha giustamente ringraziato Pietrangeli per i ruoli che le ha concesso nei suoi film, specie in questo 'La visita'. Chi se non lui, il regista del neorealismo rosa, il regista delle donne, per riscoprire una grande attrice troppo spesso offuscata per il suo aspetto fisico.
E quando l'attrice ha vinto, non ho potuto che notare, sui social, la solita shitstorm di commenti indignati che consideravano il premio immotivato. Be', a tutti loro, uno per uno, ho consigliato la visione di questo film.
Se infatti con Fellini abbiamo conosciuto solo una Milo giuliva ed eccentrica nelle sue forme giunoniche, è con Pietrangeli che riscopriamo il suo naturale archetipo della svampita (ma che sotto sotto, in realtà, è la più intelligente di tutti).
Ne La visita è proprio Pina la punta di diamante, con la sua ingenuità naif e un'intelligenza ed una sensibilità senza pari. Il ritratto di una solitudine che incrocia un'altra solitudine ma non ne esce niente di buono, perché l'uomo, il mondo è spregevole e cattivo e non c'è posto né giustizia per le persone pure. Ma la purezza resta, nonostante le brutture, e questo è l'importante, questo il senso di un film bellissimo e troppo poco ricordato.

topsecret  @  28/10/2020 19:11:09
   7 / 10
Un buon film, diretto e interpretato bene, dotato di un ritmo stabile e una sceneggiatura abbastanza lineare, condita con dialoghi diretti, privi di artifizi e anche ironici.
Tra gli autori spicca il nome di Scola ma è Pietrangeli, con la sua regia calibrata e precisa, a meritare maggiore considerazione.
Niente male la Milo.

alex94  @  29/07/2020 15:46:30
   7½ / 10
Un incontro tra due solitudini, che se da un lato si risparmia cadute nel cinismo gratuito dall'altra non riserva neanche sconti alle parti in gioco.
Bella l'ambientazione e profonda l'interpretazione del cast.
Un bel film, penso che nessuno, bene come questo regista, sia riuscito a rappresentare il genere femminile al cinema.
Da recuperare.

adrmb  @  13/03/2020 18:48:52
   7½ / 10
Ecco, questo film è la prova che si può prendere una storia con una sceneggiatura lineare e tirarne fuori un gran film. Sì, perché ho trovato questo film di Pietrangeli decisamente intimo, raccolto (sarà perché lo spazio si concentra tutto in un paesino vicino al Po così come il tempo si articola in una sola giornata), ma comunque concepito e scritto benissimo, ché il risultato non può che soddisfare. Sarà che boh in quegli anni il cinema italiano toccava vette allucinanti, quindi anche un film "minore" di uno dei suoi migliori esponenti (si ricordi il capolavoro 'Io la conoscevo bene') riesce a comunicare tantissimo dell'Italia di quegli anni.

Pina e Adolfo (nome e baffetti non casuali, secondo me) sono due ritratti di solitudine assolutamente ben delineati, nei quali sotto la loro facciata di perbenismo verranno alla luce tutte le loro fragilità e meschinità (la Pina ha una tresca con un uomo sposato). Pietrangeli calca forse particolarmente la mano su Adolfo: egoista, viscido, molesto e razzista, una persona assolutamente detestabile che vien voglia di tenerlo totalmente alla larga. Però nella malinconica presa di coscienza finale (la radice del marciume è da ricercarsi in un ambiente nocivo e una condizione di solitudine) ci leggo una parziale "redenzione", anche se è bene che rimanga tutto sospeso, così come il rapporto tra i due: bene che per quanto la sceneggiatura suggerisca un'impossibilità di "riunione" sia rimasto aperto il canale di comunicazione della lettera.

fabio57  @  22/06/2016 09:37:18
   8 / 10
Notevole questo film di Pietrangeli, intelligente e realistica la storia raccontata. La solitudine che spinge due anime diversissime a cercarsi senza però trovarsi in un contesto di provincia rurale . Milo in una delle sue più brillanti interpretazioni e Perier cattivo e meschino come non mai.

eruyomè  @  08/05/2016 21:22:05
   8 / 10
Gran bel film, di una profondità che non ti aspetti. Parte come una commedia e pian piano si rivela una riflessione, tristissima e amara, sulla solitudine, sulle meschinità umane, sulle illusioni infrante, sulle frustrazioni che logorano e corrodono, inesorabili, la maschera quotidiana, quella facciata di perbenismo cui ci obbliga la società.
Insomma, un esempio della bella, classica, commedia all'italiana, ormai morta e sepolta, ma allora vivissima e diversificata. Risate e ironia, senza dimenticare mai l'amarezza della realtà.

Una scrittura sopraffina, soprattutto nella costruzione, magnifica e mai banale, sorprendentemente in crescendo, dei due protagonisti, umanissimi, pieni di sfaccettature anche contradditorie, capaci delle peggiori bassezze, ma che non riusciamo ad odiare, per quanto sono riflesso, sincero e scevro di ipocrisie, di debolezze che sono anche le nostre, alla disperata ricerca come sono di quella piccola oasi di felicità e comprensione che ci faccia sentire meno miserabili e soli. Ma, si sa, è solo illusione.
Interpreti ottimi, sono assolutamente rimasta sorpresa da Sandra Milo.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  30/08/2015 20:10:06
   7½ / 10
Buon film che ritrae ottimamente uno spaccato dell'Italia del boom economico, tra speranza, solitudine e piccole meschinità quotidiane.

ZanoDenis  @  10/05/2015 16:11:23
   7½ / 10
Abbastanza particolare questa commedia di Pietrangeli che propone parecchi spunti interessanti, sicuramente é ottima a livelli di contenuti, a partire dalle caratterizzazioni quasi perfette dei protagonisti, ma anche dei comprimari, soprattutto il pazzo "Cucaracha".
Il film indaga sulla convivenza, mostra personaggi belli di facciata ma che ben presto si riveleranno tutt'altro, anche se non per colpa loro, probabilmente, la felice scelta narrativa di alternare momenti presenti, per far avanzare la vicenda e momenti passati per caratterizzare e mostrare le origini/verità/quotidianità dei personaggi risulta veramente efficace. Probabilmente l'emblema é Adolfo, che poi non capisco se sia una coincidenza che abbia questo nome, sia razzista e abbia i baffetti, ma comunque, é un uomo non totalmente cattivo, ma sicuramente triste, intristito dalla sua vita, é solo, anche in ambito lavorativo non viene apprezzato, e probabilmente sfogherà tutto cio che accumula con piccole nevrosi e comportamenti parecchio ambigui e inverosimili.
Anche Pina é un personaggio interessante, decisamente più equilibrata e mite ma comunque triste e sola, che per trovare compagnia dovrá ricorrere a relazioni con uomini gia sposati, o farsi fare compagnia dal pappagallo parlante.
Il punto forte del film é proprio questa caratterizzazione dei personaggi, approfondita benissimo, approfondito ancora meglio é il loro rapporto, tutto cio riesce a rendere una vicenda abbastanza semplice e banale, decisamente interessante e significativa.
Malinconico il finale, stupenda la colonna sonora di Trovajoli.

4 risposte al commento
Ultima risposta 11/05/2015 11.15.36
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Schizoid Man  @  09/07/2011 11:55:11
   8 / 10
Che bel film, “La visita”. E che bravo regista era Antonio Pietrangeli. Un autore, quest’ultimo, che meriterebbe di essere ricordato e apprezzato maggiormente, dato che nel corso della sua - purtroppo breve - carriera ci ha regalato film bellissimi come "Io la conoscevo bene", ritratto al vetriolo del mondo del cinema, e anche commedie leggiadre e deliziose quali "Fantasmi a Roma" e "Il magnifico cornuto". Pure “La visita” è una commedia, ma è una commedia amara, anzi amarissima, tanto è vero che alla fine ti lascia addosso una grande tristezza.
I protagonisti della storia sono una donna, Pina, dipendente di una piccola azienda agricola nel Ferrarese, e un uomo, Adolfo, commesso in una libreria di Roma. Entrambi emarginati dalla vita sociale, Pina e Adolfo, dopo aver intrattenuto un lungo scambio epistolare nato in seguito a un annuncio matrimoniale di lei, decidono di incontrarsi per conoscersi di persona. Nell’arco di un fine settimana, avranno modo di scoprire i pregi e, soprattutto, i difetti dell’altro. Lui penserà soprattutto a guardare le altre donne, a bere il vino e a informarsi sul conto in banca di lei; quest’ultima, ingenua com’è, di tutto ciò non se ne accorgerà nemmeno; anzi, addirittura arriverà a credere di avere finalmente trovato l’uomo della sua vita. Alla fine però Pina aprirà gli occhi e si renderà conto che uno come Adolfo è sicuramente meglio perderlo che trovarlo.
Tratto da un racconto di Carlo Cassola, “La visita” è un film pregevole che può contare innanzitutto su una sceneggiatura - scritta dal regista stesso con la collaborazione di Ettore Scola e Ruggero Maccari - che tratteggia con precisione i caratteri dei due personaggi principali: dolce, ingenua e sensibile lei; maschilista, cafone e arrogante lui, Pina e Adolfo sono due anime in pena che conducono una vita triste e solitaria a cui cercano disperatamente di sfuggire.
La mano del regista si vede nella delicatezza con cui racconta una storia pervasa di struggente malinconia; da apprezzare, inoltre, la facilità con la quale Pietrangeli riesce a passare, senza scompensi, dai toni ironici da commedia della prima parte a quelli più seri da film drammatico della seconda; nel finale, infatti, emerge prepotentemente l'amarezza scaturita dalla fallimentare unione tra Pina e Adolfo, due esseri asociali che per un attimo si erano illusi di poter sconfiggere la solitudine, alla quale paiono ineluttabilmente condannati.
“La visita” è un film molto bello, scritto e diretto con mano sapiente, che può avvalersi altresì delle convincenti prove di Sandra Milo (Pina) e François Périer (Adolfo), bravi e perfettamente in parte nei rispettivi ruoli.

DarkRareMirko  @  16/10/2009 23:50:41
   9½ / 10
Controcorrente e più unico che raro caso di film "da annuncio", diretto da un grandissimo regista che risponde al nome di Antonio Pietrangeli.

La regia è molto buona ed invisibile, le interpretazioni ottime (spicca un giovane Moschin sostenuto da una bellissima Sandra Milo) e man mano il film, inizialmente speranzoso, mostra sempre maggiormente elementi drammatici fino alla delusione finale (potrebbe c'entrare pure un pò Lo sceicco bianco? Perchè no).

Ritratto femminile drammatico come per Io la conoscevo bene ma meno spietato rispetto a l'altro capolavoro di Pietrangeli.

Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  06/08/2009 22:00:08
   7½ / 10
Bella storia, molto toccante. Il racconto è preso da un libro che non ho avuto il piacere di leggere, ma considerata l'intensità con cui questa vicenda viene descritta, mi son perso davvero un gran testo. Sandra Milo si muove molto adeguatamente, diretta sapientemente da Pietrangeli. Questa pellicola ha un certo potenziale che colpisce forte, soprattutto nell'amaro e triste finale. Attori molto coinvolgenti. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/03/2007 21:00:28
   7½ / 10
Film inconsueto per gli anni in cui fu girato, ma coerente come spaccato dell'Italia del boom, assolutamente ragguardevole nel descrivere gli ambienti di provincia e l'intimismo minimalista dei rapporti umani (mi ricorda un film come "il giovedì" con Walter Chiari di un Risi inedito e quasi sconosciuto).
Pietrangeli è acuto e sensibile come sempre: brilla un'interpretazione sorprendente e forse "interiore" di Sandra Milo

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